sabato 25 dicembre 2010

... Ammesso che ci arriviamo.




Di seguito un testo poco conosciuto, ma davvero splendido!


Dalla "Omelia festale sulla Natività" di san Giacomo di Sarug

"Oggi un germoglio è spuntato dalla radice della casa di Jesse, per fare da bastone al mondo invecchiato, perchè questo vi si appoggi. Oggi è stata aperta la bocca di Eva, perchè dica a voce alta e a viso scoperto che la sua colpa è stata perdonata grazie alla seconda Vergine che ha pagato il debito dei suoi padri con il prezioso tesoro che ha portorito alla creazione. Oggi taccia il serpente, perchè parla Gabriele. Sia annientata la menzogna, perchè è spiegata la verità. E passi ciò che è vecchio, perchè tutto è stato rinnovato dal parto della Vergine. Oggi la mano del cherubino abbandoni la lancia di fuoco, perchè l'albero della vita non ha più da essere custodito. Ecco infatti che il suo frutto è posto nella mangiatoia per fare da cibo agli uomini che di loro volontà erano diventati simili agli animali...
Oggi Isaia suoni la sua cetra e, nello Spirito, faccia vibrare gli strumenti della sua rivelazione, dicendo non: Ecco la Vergine concepirà e partorirà, ma: "Ecco la Vergine ha concepito e partorito, come avevo detto". La testimonianza dunque è stata resa manifesta e la Legge è stata sigillata, poichè il segreto dei misteri è venuto alla luce.
Oggi la grotta è diventata una stanza nuziale per quello sposo celeste che ha voluto unirsi alla stirpe degli esseri terrestri e sostenerli nella loro ascensione dalle profondità alle altezze. Oggi è stata chiaramente spiegata la rivelazione di Giacobbe: il Siognore che stava sulla cima della scla, ecco che è sceso per far salire in cielo gli uomini.
Oggi l'aurora si è manifestata dalla grotta e il grande sole dalle profonde cavità per illuminare con il suo fulgore le profondità sotterranee, luogo ghe per il sole non è facile illuminare! Oggi il sole è tornato indietro di dodici gradi di luce (cf. Is.38,8) che lo opprimevano e gli opponevano resistenza, affinchè per essi fosse esaltato il vero giorno che, con il suo fulgore, ha messo in fuga e soffocato le ombre del peccato"

Giacomo di Sarug, dalla "Omelia Festale sulla Natività"