giovedì 2 dicembre 2010

L'amore non può morire.




"Abbiamo camminato sulla terra tu e io e non abbiamo mai saputo quale futuro i giorni ci avrebbero portato...

Qualcuno dice che la morte è proprio la fine, ma il mio amore per te non potrà mai morire. Proprio come il sole un tempo ha riscaldato i nostri cuori, lascia che questo amore ti tocchi qualche notte, quando io sarò andato, e verrà la solitudine, prima che l'alba allontani i tuoi sogni... Meglio essere stato amato da te che aver vissuto un milione di estati e non aver mai conosciuto il tuo amore".

Ho preso questa citazione dal testamento spirituale di un medico, malato terminale di cancro, a colei che era stata la compagna della sua vita.(*) Alla base c'è una convinzione già espressa dal Cantico dei Cantici: "Forte come la morte è l'amore". Un filo misterioso permane anche dopo lo spezzarsi della vita fisica e, anche quando la solitudine è aspra o insopportabile, si avverte all'improvviso una presenza. Scrive ancora quel medico: "Se la solitudine ti opprimerà, in qualche notte d'inverno, quando cade la neve, ricordati: anche se la morte mi ha raggiunto, il mio amore per te non finirà mai". Ma perchè questo accada è ADESSO il KAIROS, è adesso che l'amore deve essere espresso, manifestato, mentre si cammina e si respira insieme.



(*): Chi volesse leggere integralmente questa pagina, può ricorrere all'articolo di O. E. Kelly, "Convivere con una malattia mortale", in C.A.Garfield, "Assistenza psicosociale al malato in fase terminale", Ed. Mc: Graw Hill 1987.