martedì 4 gennaio 2011

Un caso in cui avrebbe forse giovato il preservativo.

Di ritorno da Medjugorje, dove ho accompagnato un pellegrinaggio, ho acceso la televisione per il telegiornale e mi imbatto nel programma di Corrado Augias: mi precipito sul telecomando per cambiare canale ma vedo che ha un ospite di eccezione, Pippo Corigliano, portavoce dell'Opus Dei, che interviene per presentare il suo ultimo libro dal titolo "Preferisco il Paradiso. La Vita eterna: com'è e come arrivarci". Davvero per un attimo non so come comportarmi, perchè Augias è insopportabile, però Corigliano è uno di quelli che non mi stancherei mai di ascoltare, è un cristiano autentico, annuncia con parresia Gesù Cristo. Alla fine decido di rimanere su Rai 3: penso che in fondo è questione solo di pochi minuti, Corigliano è intelligente e non cadrà nei tranelli del diavolo, paziente al punto di sopportare le solite domande idiote che Augias rivolge ad un cristiano e poi so bene che non si possono mettere limiti alla Grazia di Dio, anche Augias potrebbe essersi convertito dall'ultima volta che ho avuto il dispiacere di vedere un suo programma. Potrebbe, perchè a Dio nulla è impossibile. Potrebbe averlo fatto: decidere liberamente di mettersi in ginocchio e chiedere perdono per tutte le idiozie che ha raccontato in video e con la carta stampata. Avrebbe potuto far felice Gesù Bambino presentandoGli in dono se stesso, confessandoGli i suoi peccati e ricevendo una salutare assoluzione (previa una doverosa penitenza). Potrebbe aver sperimentato cosa significa essere salvati. Potrebbe oggi dunque già essere assetato di Paradiso, potrebbe già come san Paolo desiderare di essere sciolto dai legami del corpo per godere della visione del Volto di Dio. Potrebbe. E invece no. Me ne accorgo subito, alla prima domanda: l'invito rivolto a Corigliano è una trappola. Mi dico: attento Pippo, questo è un serpente, non ti ha invitato per presentare il libro, vuole solo prendere in giro te e Gesù Cristo, stà attento. Alla seconda domanda ho tragicamente la conferma di ciò: ad Augias interessa solo insultare i cristiani, parla a sproposito di tutto, confonde il Signore con "una religione", cita anche Von Balthasar (fuori luogo, come sempre), è il solito ignorante e, come tutti gli ignoranti, anche il solito presuntuoso. Un idiota integrale. Immediatamente mi accorgo che il programma va in onda su Rai 3, un servizio pubblico per il quale si paga il canone. Per Augias. Come per Fazio e Saviano. Ascolto bestemmie e devo anche pagare. Cornuto e mazziato. Oltre al danno anche le beffe. Cambio subito canale. Ormai però è tardi: sono già arrabbiato.

P.S.1: Come al solito, Corigliano è uscito a testa alta, ha tenuto fronte all'avversario senza problemi di sorta. Se anzi qualcuno dei lettori di questo blog vuol farmi un regalo, il suo libro andrebbe benissimo!

P.S.2: Dimenticavo: alla fine Augias ribadisce che non crede, a niente, a nessuno. Niente Dio, niente Paradiso, niente inferno. Pazienza, Augias, pazienza. Ancora un poco, un poco ancora e vedrai tu stesso.

P.S.3: Consiglio la lettura del mio post intitolato "Papaveri e papere" del 18 novembre 2010.