mercoledì 5 gennaio 2011

Una stella sorge da Giacobbe...

Epifania in greco significa manifestazione. La solennità odierna, chiamata sia in oriente che in occidente con questo nome o con quello molto simile di Teofanie, ha origini probabilmente più antiche di quelle del Natale.
Nell'Egitto pagano il 6 di gennaio si celebrava la nascita del dio-sole Aion; in epoca gnostica, tale festa era stata reinterpretata come memoria della presa di possesso di Gesù da parte del Logos, in occasione del battesimo del Messia avvenuto nel Giordano.
Fu probabilmente per dare un'interpretazione ortodossa alla ricorrenza che sorse nella grande chiesa d'Egitto la solennità dell'Epifania. In essa si ricorda, fino a oggi e in tutte le tradizioni liturgiche, la manifestazione del Verbo di Dio agli uomini in tre diversi momenti o Teofanie: nella nascita si rivela alle genti, rappresentate dai Magi; nel battesimo il Messia si rivela al popolo d'Israele; nel miracolo di Cana, infine, Gesù manifesta la propria divinità ai discepoli che rappresentano la chiesa.
La festa dell'Epifania si diffuse rapidamente in tutte le chiese, dove è unanimemente attestata già agli inizi del V secolo.
La contemporanea diffusione in oriente del Natale, festa di origine occidentale, provocò un'accentuazione nelle liturgie ortodosse e orientali del tema del battesimo e di quello delle nozze di Cana, mentre l'occidente, soprattutto per l'influsso della liturgia romana, sottolineò maggiormente il 6 gennaio il tema dell'adorazione dei Magi, fino a riservare alla domenica successiva all'Epifania la memoria esplicita del battesimo di Gesù.
Con l'Epifania, al momento discendente dell'incarnazione contemplato nel Natale, la chiesa tutta unisce il ricordo della destinazione universale della salvezza, manifestata attraverso Gesù il Messia, luce per la rivelazione alle genti e gloria del popolo di Israele.


TRACCE DI LETTURA
Celebriamo questo santo giorno, reso bello da tre miracoli:
oggi la stella ha guidato i Magi al presepio,
oggi alle nozze il vino è stato creato dall'acqua,
oggi Cristo ha voluto ricevere da Giovanni
l'immersione nel Giordano,
per donarci la salvezza, alleluia!
Antifona al Magnificat, Vespri dell'Epifania
Liturgia romana



PREGHIERE
La nostra bocca si è riempita di gioia
e la nostra lingua
di letizia,
poiché il nostro Signore Gesù Cristo
è stato battezzato da Giovanni.
Il cielo e la terra sono veramente pieni del tuo onore,
o Signore dalla mano potente e dal braccio salvifico,
poiché il Signore venne e fu battezzato per i nostri peccati,
ci ha liberati e salvati con grande misericordia.
Vieni, o David, quest'oggi tra noi,
per cantare l'onore di questa festa:
«La voce del Signore è sulle acque,
il Dio della gloria ha tuonato».
Isaia lo chiamò
voce che invita gioiosamente
nei deserti alla pienezza della vita:
il mare vide e fuggì,
il Giordano tornò indietro;
che hai, o mare, che fuggi:
fermati per ricevere la benedizione!
Ecco, videro le acque il Creatore ed ebbero timore,
gioirono i monti e le colline, la foresta e i cedri,
di fronte al re, al creatore della vita.
Signore, Dio di luce,
che in questo giorno
con la guida di una stella
hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio,
accorda a noi che già ti conosciamo attraverso la fede
di essere condotti alla visione della tua gloria.
Per Cristo nostro unico Signore.