martedì 29 marzo 2011

Concupiscenza




Scrive Augusto Del Noce ne "Il problema dell’ateismo": «Non ci sono che due fondamentali spiegazioni del male che c’è nel mondo: quella della Genesi, per cui il male è stato introdotto nel mondo per un atto di libertà dell’uomo, e quella contenuta nel mito di Anassimandro, per cui il male viene posto nella finitezza stessa dell’esistente». Se non fosse un peccato dell’uomo a separare da Dio, la creazione stessa sarebbe male.
Proprio nell’accettazione della verità di fede circa il peccato originale, la fede si dimostra, come più volte papa Benedetto ha ricordato, amica dell’intelligenza.
Così si riconosce che la creazione anche nella sua finitezza e nella sua apparenza è buona («omnis creatura bona», 1Tm 4, 4) e che un atto di libertà l’ha ferita.
Da qui deriva l’originalità dell’ascesi cristiana: non un andare oltre l’apparenza e la finitezza, ma riconoscere la bellezza della creazione, che è testimonianza del Creatore, domandando che l’attrattiva della grazia prevalga su quel desiderio cattivo che dal peccato originale nasce e al peccato conduce e che gli apostoli chiamano concupiscenza.


Indiculus

Cosa dice il piccolo catechismo romano sul peccato originale


Nella trasgressione di Adamo tutti gli uomini hanno perso la capacità naturale e l’innocenza, e nessuno può rialzarsi dal profondo di quella disgrazia per mezzo del libero arbitrio, se non lo risolleva la grazia di Dio misericordioso, come afferma papa Innocenzo di felice memoria dicendo nella Lettera al Concilio di Cartagine: «Infatti l’uomo, avendo subito un tempo le conseguenze del libero arbitrio, quando usufruì sconsideratamente dei suoi beni, caduto nelle profondità della colpa, ne è rimasto sommerso e in nessun modo ha trovato come potersene risollevare; tratto in inganno dalla sua libertà, sarebbe rimasto per sempre prostrato sotto l’oppressione di questa disgrazia, se non lo avesse liberato in seguito, con la Sua grazia, la venuta di Cristo, che, purificando l’uomo con una nuova rigenerazione, ha cancellato ogni peccato passato, con il lavacro del Suo battesimo».