giovedì 31 marzo 2011

Giovanni Climaco


Le chiese ortodosse hanno fatto ieri 30 marzo memoria di Giovanni il Sinaita, detto «Climaco» (m. ca.649), monaco.
Poco si sa della vita di questo monaco vissuto tra il VI e il VII secolo. Gli agiografi raccontano che attorno all'età di sedici anni si recò al monastero di Raithu, ai piedi del Sinai, dove Dio aveva rivelato il proprio Nome a Mosè, attratto dalla fama dei monaci del luogo.
Dopo vent'anni trascorsi nella comunità, Giovanni ne visse altrettanti in solitudine. Eletto igumeno del monastero del Sinai quando aveva sessant'anni, egli compose per i suoi discepoli una delle più celebri opere della spiritualità cristiana: la Scala del paradiso, che gli varrà lo pseudonimo di Climaco (da klîmax, «scala»). In essa, Giovanni descrive i gradini che il monaco deve ascendere per giungere all'incontro con Dio, aggiungendo via via, secondo le sue stesse parole, «giorno dopo giorno, fuoco al fuoco e desiderio al desiderio».
Il monaco, per il grande maestro sinaita, è un uomo che deve tendere all'hesychía, alla quiete dell'anima, mediante la lotta contro i pensieri malvagi, che si combattono praticando le virtù ad essi contrarie.
Climaco morì verso il 649, e presso gli ortodossi è celebrato solennemente anche la IV domenica di quaresima, che quest'anno celebreremo il prossimo 3 aprile. Alla quale data rimando per un post sulla figura grandissima di questo santo...

TRACCE DI LETTURA
La mitezza è lo stato costante dello spirito sempre uguale a se stesso dinanzi agli onori come dinanzi agli insulti. Sicché essa significa pure pregare per il prossimo che ti turba, in tutta tranquillità e serenità.
Mitezza perciò vuol dire anche solidità nella pazienza e capacita di amare, in quanto essa è madre di carità, prova di discernimento spirituale. Il Signore, come sta scritto, «insegnerà ai miti le sue vie». La mitezza procura la remissione dei peccati nella preghiera fiduciosa. Essa è come terra disponibile per la fecondazione dello Spirito santo, come sta scritto: «Su chi volgerò lo sguardo, se non su un'anima mite e tranquilla?»

Giovanni Climaco, La scala del paradiso 24,134

PREGHIERA
O glorioso padre Giovanni,
purificando l'anima alla fonte delle lacrime,
ti sei levato in volo, o beato,
verso l'amore di Dio e la sua bellezza,
di cui ora giustamente godi senza fine,
nella gioia, insieme ai tuoi compagni di lotta.
Per la sua santa intercessione, o Dio,
abbi pietà di noi e salvaci.