lunedì 21 marzo 2011

Quando la morte mi chiamerà...

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A commento del Vangelo di oggi, 21 marzo, riporto un testo breve di Basilio di Cesarea, di incredibile attualità... Pensando e pregando per la Libia, perchè l'uomo non uccida suo fratello.


Vangelo Lc 6, 36-38
Perdonate e sarete perdonati.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Parola del Signore.


* * *

Dalle "Omelie" di san Basilio di Cesarea.

Fino a quando le ricchezze che provocano guerre, e per le quali vengono forgiate le armi e si affilano le spade? A causa loro, i parenti ignorano i legami di natura, i fratelli si guardano con sguardo omicida; a causa della ricchezza i deserti nutrono gli omicidi, il mare i pirati, le città i delatori. Chi è il padre della menzogna? Chi ha creato i falsari? Chi ha generato lo spergiuro? Non è forse stata la ricchezza? Non è stata la ricerca di essa? Che cosa fate, uomini? Chi ha mutato i vostri beni in un'insidia a vostro danno? "Ci aiutano a vivere", dite. Le ricchezze vi sono forse state date come risorsa per il male? "Sono un riscatto dell'anima", dite. Non sono forse invece una occasione di perdizione? "Ma la ricchezza è necessaria a motivo dei figli", dite. Ma questo è solo un pretesto specioso per nascondere la vostra avidità; portate a pretesto i figli, così rassicurate il vostro cuore. Non accusate gli innocenti; essi hanno già il loro Signore, il loro tutore; hanno ricevuto la vita da un Altro, da Lui attendono le risorse per vivere. Non è solo per i monaci che sta scritto nel vangelo: "Se vuoi essere perfetto, vendi ciò che possiedi e dallo ai poveri" (Mt.19,21)... "Non vendo ciò che possiedo perchè mi è necessario per vivere?", dici tu. Ma allora il Signore NON è il tuo maestro, il Vangelo non è la regola della tua vita, ma tu solo sei legge a te stesso. Vedi in quale pericolo ti cacci con questi tuoi pensieri, perchè se il Signore ci ha ordinato queste cose come necessarie e tu invece le dichiari impossibili, non dici altro se non che sei più sapiente di Dio. "Ma dopo che avrò goduto delle ricchezze per tutta la mia vita, alla fine lascerò eredi di tutti i miei beni i poveri e li dichiarerò padroni di essi con lettere e testamenti", dici. Ipocrita! Quando ormai non vivrai più tra gli uomini, allora li amerai? Quando ti vedrò morto, allora ti chiamerò benefattore del fratello? Grazie tante per la tua prodigalità; steso nella tomba e dissolto nella terra, sei diventato generoso e magnanimo!
Basilio di Cesarea, Omelia 7. Contro i ricchi 7-8.