martedì 29 marzo 2011

Quanto vale il Regno di Dio?

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Quanto vale il Regno di Dio? Vale la pena rinunciare ai beni di questo mondo per Gesù Cristo? E se poi non fossi felice? E se poi passassi la mia vita a piangermi addosso rimpiangendo tutto ciò che avrei potuto fare e non ho fatto? E se Cristo fosse un truffatore? Il dialogo che intratteniamo con noi stessi è tutto tragicamente intessuto di dubbi e di interrogativi come questi. Allora? Come ne usciamo? Tanto più che viviamo tempi duri: si baratta tutto, si arriva perfino a desiderare che Dio non esista pur di godersi (!) questa vita. A tal proposito Gregorio Magno ha un suggerimento per noi...

"Pietro e Andrea, all'udire un solo comando, abbandonarono le reti e seguirono il Redentore. Non lo avevano visto compiere ancora nessun miracolo e non lo avevano sentito parlare del premio della ricompensa eterna, eppure a quell'unico comando del Signore dimenticarono quello che pensavano di possedere... Qualcuno forse dentro di sè potrebbe dire: "Dando ascolto alla voce del Signore, che cosa o quanto hanno lasciato quei due pescatori che non possedevano quasi nulla?". In realtà in questo gesto dobbiamo considerare più l'attaccamento alle cose che il loro valore. Ha rinunciato a molto chi non ha tenuto nulla per sè, anche se possedeva poco. Certamente noi amiamo ciò che possediamo e desideriamo ciò che non possediamo. Pietro e Andrea lasciarono molto dal momento che abbandonarono anche il desiderio di possedere. Ha lasciato molto chi, insieme alla cosa che possedeva, rinuncia anche al desiderio di possederla... Nessuno dunque anche se vede altri che hanno abbandonato molto, dica: "Vorrei imitare quelli che disprezzano le ricchezze di questo mondo, ma non ho nulla da abbandonare". Abbandonate molte cose, fratelli, se rinunciate al desiderio dei beni di questo mondo. I nostri beni esteriori, anche se modesti, bastano sempre al Signore, poichè Egli considera il cuore e non il valore delle cose e non valuta ciò che Gli viene offerto in sacrificio, ma con quale disposizione d'animo viene offerto... Il Regno di Dio non ha un prezzo, ma vale tanto quanto ciò che tu possiedi. Per Zaccheo valeva la metà dei suoi beni; l'altra metà la riservò a restituire il quadruplo di ciò che aveva ingiustamente sottratto. Per Pietro e Andrea valse l'abbandono delle reti e della barca; per la vedova due spiccioli; per altri l'offerta di un bicchiere di acqua fresca. Come si è detto, il Regno di Dio vale quel tanto di cui l'uomo può disporre... Se poi non riusciamo ad abbandonare ciò che possediamo, almeno sforziamoci di non provare desiderio dei beni altrui. Se il nostro cuore non arde ancora con la fiamma della carità, se non altro freni le sue ambizioni con il timore. Rinvigorito nel suo cammino verso la perfezione, in grado di dominare il desiderio dei beni altrui, potrà un giorno giungere a distaccarsi dai propri con l'aiuto del Signore nostro Gesù Cristo."
Gregorio Magno, Omelie sui Vangeli I, 5,1-2-4