martedì 17 maggio 2011

30 anni dopo, niente di nuovo.

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Oggi è il 17 maggio del 2011. Esattamente 30 anni fa, il 17 maggio del 1981, il referendum sull'aborto vedeva la sconfitta del fronte cattolico: il sì all'abrogazione della legge 194 si fermò al 32 per cento. In memoria di quell'evento luttuoso, pubblico le prime due notizie (tra le tante...) che ho trovato oggi e che confermano che, nonostante il tempo liturgico che viviamo, la morte continua a regnare su di noi. Come cristiani, siamo chiamati a rendere ragione della speranza che è in noi, di quella Speranza che ha un Nome ed un Volto: lo splendore del Volto di Cristo, di Lui che ha già vinto le tenebre del mondo. 
         "Buona" (si fa per dire) lettura!










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Notizia numero 1: Coraggio, fatti ammazzare!
Zurigo. Non ci sarà  alcuna svolta riguardo al suicidio assistito nel cantone svizzero di Zurigo, il quale ospita nella località di Forch la sede legale della controversa associazione Dignitas. In un referendum locale, tenutosi domenica 15 aprile, gli "Stimmbürger" o "cittadini-elettori" del cantone germanofono, che conta circa 1,2 milioni di abitanti, cioè quasi un sesto dell'intera popolazione della Confederazione elvetica (più di 7,8 milioni di abitanti, suddivisi in 26 cantoni e semicantoni), hanno deciso infatti di lasciare le cose così come stavano e di non apportare alcuna modifica.
La Svizzera ammette infatti l'accompagnamento alla morte a condizione - come stabilisce l'art. 115 del Codice penale della Confederazione - che la pratica non non sia legata a "motivi egoistici". Secondo gli oppositori al suicidio assistito, proprio questo è forse il caso dell'associazione Dignitas, il cui fondatore e direttore - Ludwig Minelli - è diventato un "milionario" nell'arco di un solo decennio. Come rivelato dal Telegraph (24 giugno 2010), il suo patrimonio personale supera 1,2 milioni di sterline ed include ad esempio una villa lussuosa. Mentre Minelli si è difeso dicendo che si tratta di un'eredità lasciatagli dalla madre, rimane il fatto che il prezzo di un suicidio assistito "semplice" in una "clinica" di Dignitas è aumentato di parecchio negli ultimi anni: da 1.800 sterline nel 2005 è balzato a 4.500 sterline nel 2010. Un suicidio "tutto compreso" (sono incluse ad esempio le spese funebri e mediche) costava l'anno scorso almeno 7.000 sterline.

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  Notizia n. 2: The Sims omosex edition
Bruxelles - Adesso l'Unione europea litiga su un videogioco. Al centro del dibattito è finito The Sims, la "simulazione della vita" in versione arcobaleno che promuove famiglie, matrimoni e adozioni omosessuali consentendo ai protagonisti di formare coppie gay in grado di sposarsi e adottare bambini. "Non va venduto ai minorenni", ha chiesto a gran voce Carlo Casini, europarlamentare Udc e leader del Movimento per la Vita. Ed è subito polemica.
The Sims non è un passatempo di nicchia, ma il videogioco più venduto al mondo: secondo l’ultimo rapporto dell’istituto di sondaggi SWG ci gioca un minore italiano su due, di cui uno su quattro inizia già alla tenera età di tre anni. A breve è prevista una ulteriore nuova attesissima versione che, nella sua omosex edition, consente ai giocatori di creare coppie e famiglie dello stesso sesso attraverso il matrimonio e l’adozione omosessuale.
"E' inaccettabile - spiega Casini intervenendo a KlausCondicio, il salotto televisivo via web di Klaus Davi - che un videogioco che entra nelle case di milioni di italiani permetta ad un bambino di appena sei anni di creare una coppia gay che può anche adottare bambini. Questi videogiochi sono molto pericolosi, minacciano l’educazione di un bambino, la loro diffusione ha risvolti di carattere igienico-sanitario". Lo sviluppo della sessualità di un adolescente presenta inizialmente aspetti di omosessualità e bisessualità, che poi si armonizzano e l’eterosessualità diventa la regola. "Questi videogiochi intervengono in quel momento di sviluppo parziale, in cui è normale che ci siano tendenze omosessuali che rischiano di essere fissate - continua l'esponente centrista - questo è un modo per fissare l’omosessualità".
Proprio per questo, il leader del Movimento per la Vita ha chiesto che sia vietata la vendita del gioco almeno ai minorenni, così come avviene con la pornografia. "E' una strada percorribile - spiega Casini - mi farò carico di intervenire in questa materia sia a livello europeo che italiano. Ma so già che saranno puntelli insufficienti". Della stessa opinione anche Paola Binetti: "Un gioco per i bambini deve riflettere la rappresentazione della realtà e della famiglia in cui vivono". "Il bambino - ha concluso la Binetti - deve essere tenuto vicino all’esperienza concreta della famiglia in cui vive per capire il suo ruolo all’interno del nucleo familiare e i valori di riferimento".
"E' evidente che siamo davanti a una grande campagna promozionale delle lobby che vogliono promuovere certi valori". Il sottosegretario alla Famiglia, Carlo Giovanardi, è intervenuto per spiegare che questo disegno politico è reso possibile anche grazie ai "libri destinati ai bambini che invece di proporre una famiglia con papà e mamma ne propongono una di un papà con un papà". "Queste lobby promuovono una cultura in contrasto con le leggi di un paese, come nel caso del matrimonio gay che da noi non è consentito", ha continuato Giovanardi auspicando che i produttori del videogioco spieghino che "il matrimonio uomo-uomo e donna-donna è fuori legge". Il sottosegretario ha spiegato che "con queste iniziative viene tolta la normalità costituzionale per spiegare al bambino che invece è tutto lecito, tutto uguale e che possono essere messe sullo stesso piano situazioni che giuridicamente e costituzionalmente non lo sono".
Immediata la replica di Franco Grillini: "Non sono i videogiochi e neppure i libri ad alterare la realtà, ma è la realtà a entrare nei videogiochi e nei libri". Secondo Grillini, infatti, "le famiglie omogenitoriali sono tante anche in Italia e la Costituzione afferma che tutti i cittadini hanno uguali diritti. Il fatto che in Italia non ci sia ancora neppure una legge che riconosca le semplici convivenze non è dovuto alla Costituzione, ma all’arretratezza culturale (sic!, n.d.r.) di chi ci malgoverna".