martedì 24 maggio 2011

Aiuto dei cristiani

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Oggi 24 maggio la Chiesa celebra la Beata Vergine Maria col titolo di Aiuto dei Cristiani.

  Il titolo sta ad indicare l’intervento speciale di Maria nelle prove più difficili della vita personale, della Chiesa e dell’intera famiglia umana.
La celebrazione liturgica fu istituita da Pio VII, in ringraziamento dell’intervento della Madonna in un periodo difficile della storia della Chiesa. Allontanato con violenza dalla sede di Roma, tenuto prigioniero per cinque anni, il Pontefice aveva implorato l’aiuto di Maria e invitato i cristiani a rivolgersi a lei. Contro l’aspettativa di tutti, egli tornò libero nella sua città il 24 maggio 1814.

Ho scelto per l'occasione qualche breve testo di Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei.

* * *

«Auxilium christianorum!» Aiuto dei cristiani: così recita convinta la litania lauretana. Hai provato a ripetere questa giaculatoria nei tuoi momenti difficili? Se lo fai con fede, con tenerezza di figlia o di figlio, comproverai l'efficacia dell'intercessione di tua Madre, Santa Maria, che ti condurrà alla vittoria. (Solco, 180)

È il momento di ricorrere alla Madonna, tua Madre celeste, perché ti accolga fra le sue braccia e ti ottenga da suo Figlio uno sguardo di misericordia. E cerca subito di formulare propositi concreti: taglia finalmente, anche se fa male, quell'ostacolo piccolo che Dio e tu ben conoscete. La superbia, la sensualità, la mancanza di senso soprannaturale, faranno combutta per sussurrarti: «Proprio quello? Ma se è una sciocchezza, una cosa di poco conto!». Tu rispondi, senza dialogare con la tentazione: «Mi piegherò obbedendo anche a questa richiesta divina». Non te ne mancheranno i motivi: l'amore si dimostra in modo particolare nelle piccole cose. Normalmente, i sacrifici che il Signore ci chiede, i più impegnativi, sono piccoli, ma continui e preziosi come il battito del cuore.



Quante madri hai tu conosciuto che siano state protagoniste di un episodio eroico, straordinario? Poche, pochissime. Eppure, di madri eroiche, veramente eroiche, che non figurano in nessuna cronaca spettacolare, che non faranno mai notizia — come si dice —, tu e io ne conosciamo molte: vivono in continua abnegazione, sacrificando con gioia i loro gusti e le loro inclinazioni, il loro tempo, le loro possibilità di affermazione o di successo, per tappezzare di felicità i giorni dei loro figli. (Amici di Dio, 134)

Capisco che ogni Avemaria, ogni saluto alla Vergine, è un nuovo palpito di un cuore innamorato. (Forgia, 615)
«Vergine Immacolata, so bene di essere un povero miserabile, che non fa altro che aumentare tutti i giorni il numero dei propri peccati...». Mi hai detto che parlavi così con nostra Madre, l'altro giorno.

E ti ho consigliato, con sicurezza, di recitare il Santo Rosario: benedetta monotonia di avemarie che purifica la monotonia dei tuoi peccati!
(Solco, 475)

Il Rosario non lo si recita solo con le labbra, biascicando una dietro l'altra le avemarie. Questo è il borbottìo delle bigotte e dei bigotti. Per un cristiano, l'orazione vocale deve radicarsi nel cuore, in modo che, durante la recita del Rosario, la mente possa addentrarsi nella contemplazione di ciascuno dei misteri. (Solco, 477)

Rimandi sempre il Rosario a più tardi, e finisci per ometterlo a motivo del sonno. Se non disponi di altri momenti, recitalo per la strada e senza che nessuno se ne accorga. Per di più, ti aiuterà ad avere presenza di Dio. (Solco, 478)