mercoledì 15 giugno 2011

Soffia nel mio giardino, effondi i tuoi aromi.


Siamo nella settimana tra la Pentecoste e la Santissima Trinità, questo bel testo di Jean Danielou può aiutarci ad entrare più in sintonia con la  liturgia di questi giorni.

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Lo Spirito Santo viene comunicato alla Chiesa essenzialmente nella Pentecoste. Lo Spirito è dato alla Chiesa. Cristo colma la sua Chiesa di tutti i doni e le dà in particolare il suo Spirito, cioè le comunica la sua stessa vita. E' così che la Chiesa viene a possedere realmente lo Spirito non per sua natura, ma per dono dello sposo e può così distribuire lo Spirito.
La Chiesa è essenzialmente il luogo in cui è dato lo Spirito. E' il luogo in cui lo Spirito illumina la comprensione della Verità eterna. Essa (la Chiesa) poi la distribuisce nei sacramenti che sono l'ambiente vitale, il nuovo paradiso all'interno del quale si diffonde la vita dello Spirito. Lo Spirito Santo viene così a portare a compimento, a portare a perfezione, progressivamente, quel disegno alla cui origine sta l'amore del Padre, che si era compiuto sostanzialmente nell'Incarnazione del Verbo. Nel Cristo l'umanità è integralmente consacrata e messa in rapporto con il Padre. Ma questa consacrazione deve cogliere e penetrare tutta l'umanità ed è questa l'opera dello Spirito nella Chiesa. Egli è il fiume di acqua viva che vuol portare via tutto e che viene a infrangere tutti gli ostacoli, eppure è il fuoco che Cristo è venuto ad accendere sulla Terra e che vuole infiammare tutto. Certamente l'opacità degli uomini non smette di ostacolare l'azione dello Spirito, eppure questa azione è realmente efficace, è la realtà più profonda, perchè non c'è nulla di più reale di questa azione dello Spirito Santo. (...)
La missione dello Spirito è dunque quella di santificare, di far partecipe tutta l'umanità dello stato di santità in cui è stata posta dalla umanità di Cristo. Lo Spirito viene a santificare tutte le cose; che significa? Anzitutto consacrarle, prenderne possesso in nome di Dio. C'è in qualche misura una lotta tra gli spiriti del male e lo Spirito Santo per la conquista delle anime e del mondo. Lo Spirito Santo vuol pervadere la creazione di Dio, prenderne possesso in Suo nome, regnare nei nostri cuori. (...)
D'altra parte questa santità non consiste semplicemente nel prendere possesso delle cose in nome di Dio, ma è veramente anche un far entrare in tutta la realtà la vita stessa di Dio. Sotto questo aspetto lo Spirito Santo è come un soffio, come un profumo, stando alle immagini tradizionali con cui lo si descrive, in relazione soprattutto all'unzione della cresima. Lo Spirito cerca di impregnare ogni realtà. Cerca di cogliere le realtà create, l'intelligenza, il cuore, la volontà dell'uomo (...). Lo Spirito ci consacra, ci santifica in modo da renderci partecipi al sacerdozio di Cristo e capaci di rendere gloria al Padre.
Jean Danielou, La Trinitè et le mystere de l'existence, Paris 1968, pp. 105-108