mercoledì 24 agosto 2011

Questo Mistero è grande...




In questi tempi di confusione assurda, quando si chiama bene il male e male il bene, questa lettura di Giovanni Crisostomo, che passa proprio oggi 24 agosto nell'Ufficio monastico, capita proprio come il cacio sui maccheroni...

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Dalle "Omelie su alcuni passi del Nuovo Testamento" di san Giovanni Crisostomo, vescovo (3,3)


Questo mistero è grande

Come Eva uscì dal fianco di Adamo, così anche noi dal fianco di Cristo.
Questo vuol dire l'espressione "carne della mia carne e osso dalle mie ossa" (Gen. 2, 23). Tutti sappiamo che Eva fu plasmata dal fianco di Adamo,e nella Scrittura si legge chiaramente che Dio fece scendere su di lui un torpore, gli tolse una costola e con essa formò la donna. Da dove possiamo poi apprendere che la Chiesa sia nata dal costato di Cristo? E' ancora la Scrittura a rivelarcelo. Dopo che Cristo, sollevato e inchiodato alla croce, spirò, "uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua" (Gv. 19, 34): da quell'acqua e da quel sangue nasce tutta la Chiesa. Lo testimonia egli stesso dicendo: "Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel Regno di Dio" (Gv. 3, 5); e qui chiama Spirito il sangue. In realtà noi veniamo alla luce grazie all'acqua del battesimo, e siamo poi tenuti in vita dal sangue. Vedi dunque in che modo siamo carne della sua carne e osso dalle sue ossa, dal momento che da quel sangue e da quell'acqua siamo generati e tenuti in vita?
Come la donna fu plasmata mentre Adamo era immerso in un profondo torpore, così la Chiesa nacque dal costato di Cristo immerso nella morte. Tuttavia la donna non deve essere amata solo per il fatto che è membro del nostro corpo e deriva da noi la sua origine, ma più ancora perchè Dio ne ha dato esplicito comando dicendo: "Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre; e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne" (Gn. 2, 24). Anche Paolo ci ricorda questa legge per indurci in tutti i modi a tale amore.
Considera ora con me la sapienza dell'Apostolo: non con leggi solo divine o solo umane ci induce ad amare le mogli, ma con le une e le altre insieme; in modo che gli uomini più elevati e spirituali siano maggiormente sollecitati dalle leggi divine; quelli invece più deboli e semplici, traggano incitamento all'amore dalle leggi naturali. Perciò dapprima espone questa dottrina a partire dall'esempio di Cristo dicendo: "Amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa" (Ef. 5, 25); in un secondo momento aggiunge le motivazioni umane: "I mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo"; poi fa ancora riferimento a Cristo: "Poichè siamo membra del suo corpo" (Ef.5, 28. 30), carne dalla sua carne e osso dalle sue ossa; quindi ritorna ancora ad argomentazioni umane: "Per questo l'uomo lascerà suo padr ee sua madre e si unirà alla sua donna" (Ef. 5,31); e dopo aver riaffermato questa legge, esclama: "Questo mistero è grande" (Ef. 5, 32).
Dimmi: perchè è grande? Perchè riguarda Cristo e la Chiesa. Come lo sposo, lasciato il padre, si affretta incontro alla sposa, così Cristo, abbandonata la casa paterna, si mosse verso la sua sposa: non ha chiamato noi alle sublimi altezze dei cieli, ma egli stesso è disceso fino o noi. Quando poi senti parlare della sua venuta, non pensare ad uno spostamento, ma piuttosto ad un suo adeguarsi: infatti, pur essendo con noi, rimaneva col Padre. Per questo l'Apostolo dice: "Questo mistero è grande" (Ef. 5, 32). Grande anche riguardo agli uomini; ma tuttavia quando lo considero in riferimento a Cristo e alla sua Chiesa, allora davvero la grandezza del mistero mi colma di stupore, perciò dopo aver detto: "Questo mistero è grande", aggiunge subito: "Lo dico di Cristo e della Chiesa" (Ef. 5, 32)