lunedì 20 febbraio 2012

Regali di... Quaresima!


Mercoledi prossimo inizia la Quaresima, un autentico "Kairòs", un momento favorevole per trasmettere la fede ai figli. I suggerimenti che propongo sono un valido aiuto per questo compito tanto tanto importante...



 Prefazione
Dall’inizio del 2008 hanno cominciato a dirmi: «Dai
Michi, sono vent’anni che siamo in missione in Olanda.
Perché non scrivi qualche cosa, tu che hai la penna
facile?».
Devo confessare che questa volta non ne avevo
proprio nessuna voglia. Poi mi è capitato tra le mani
un vecchio quaderno di appunti e ho cominciato a
rileggere le note graffite vent’anni fa, nelle lunghe
notti di Bijlmermeer. Qualche sera dopo, a Vespri, mi
è balzato agli occhi questo versetto: «Signore, ricordo
i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui
tuoi prodigi» (Sal 143,5).
Qualcosa ha cominciato a smuoversi, ma alla lontana.
Poi, qualche giorno dopo, la Chiesa mi ha
messo davanti nell’Ufficio delle Letture questo testo
di sant’Agostino: «Signore... perché ti espongo il racconto
di tante cose? Non certo perché tu le conosca
per mezzo mio, ma per ridestare verso di te il mio
affetto e quello di coloro che mi leggono, e così esclamare
tutti insieme: Grande è il Signore e degno di
ogni lode (Sal 47; 95; 144). Ecco, io ti ho narrato moltecose,
 quelle che ho potuto e ho voluto, poiché Tu hai
voluto che confessassi te, Signore mio Dio, che sei
buono e la tua misericordia dura nei secoli»1.
Guardando a vent’anni fa non posso fare a meno di
sorridere se ripenso ai nostri tentativi di scappare
dalla realtà della missione, come dice il Salmo: «Quando
si agitava il mio cuore / e nell’intimo mi tormentavo,
/ io ero stolto e non capivo, / davanti a te stavo
come una bestia. / Ma io sono con te sempre: / Tu mi
hai preso per la mano destra...» (Sal 73,21-23).
È stato allora che ho cominciato ad arrendermi: non
è forse vero che noi della prima ora, e in particolare il
“presbitero” (ora anziano non solo di nome, ma anche
di anni) abbiamo la missione di essere testimoni della
fedeltà del Signore? È necessario che tutti quelli che
sono venuti dopo: tante altre famiglie in missione con
figli ancora piccoli e altri che hanno già fondato la propria
famiglia, sorelle, seminaristi e presbiteri dei due
seminari Redemptoris Mater di Haarlem e di Roermond
conoscano qualcosa della storia che il Signore ha fatto
attraverso noi. E insieme a noi possano dire: «Il piano
del Signore sussiste per sempre, / i pensieri del suo
cuore per tutte le generazioni» (Sal 33,11).
Come al solito, ho approfittato delle vacanze, nella
quiete dei monti torinesi della Vallesusa, per cominciare
a scribacchiare qualcosa. Si tratta più che altro
di pennellate, tocca al lettore farsi da sé un quadro
completo. Ho dovuto per forza limitare questi “racconti”
ai primissimi anni della Missione Olanda:
dalla “preistoria” fino al “concepimento” del Seminario
Redemptoris Mater di Haarlem, alla fine del
1990. Andare oltre significava allargare la storia a un
fiume di persone, di avvenimenti... e di prodigi.
Un’altra volta, se Dio vorrà.
Oggi, venti anni dopo, le famiglie in missione
sono più di venti; i due Redemptoris Mater di Nieuwe
Niedorp e Roermond sono pieni di seminaristi in formazione;
nella diocesi di Haarlem e di Rotterdam i
nuovi presbiteri servono la Chiesa in tante parrocchie;
ci sono due comunità della “Missio ad gentes”... Non
solo, abbiamo uno stuolo di intercessori nel cielo che
pregano per noi. Ricordiamo tra gli altri nonna Angela,
il piccolo Mark, nonna Rita, mons. Henny Bomers,
mons. Luigi Boccadoro, Carlone, Mario A., e recentemente:
Luis, John e i diaconi Juan e Quinton...
A questo punto potreste chiedervi il motivo di un
titolo insolito: “Perché vuoi scappare?”. È semplice.
Chi è stato mandato per primo in assoluto alla città
pagana con un messaggio di Dio? Giona profeta.
Giona è il profeta recalcitrante che mostra una inclinazione
impressionante verso la morte, che vuole
costantemente scappare. Proprio come abbiamo fatto
noi con tutte le nostre crisi, peccati e nevrosi. Chi
scappa dalla volontà del Signore, inconsciamente
cerca la morte. Infatti è scritto: «Chi pecca contro di
me, danneggia se stesso; quanti mi odiano cercano la
morte!» (Pr 8,36).
Abbiamo imparato quanto è vero quel che già Origene
diceva: «Se quando siamo soggetti al pericolo
delle tentazioni ci ricordassimo che è il Signore che ci
ha obbligato a imbarcarci, per precederlo sull’altra
riva! Ebbene, chi non è passato per la prova dei flutti
e del vento contrario è impossibile che giunga all’altra
riva... Perciò, quando ci vediamo accerchiati dalle
difficoltà, se vediamo il soffio del maligno ostinarsi
contro di noi, pensiamo che abbiamo il vento contrario,
ma ricordiamo che alla quarta ora della notte verà
a noi il Figlio di Dio camminando sul mare per rendercelo
tranquillo»2.
Ecco perché la storia dei primi tempi della Missione
Olanda è affiancata alla storia di Giona profeta.
Ciascuno è libero di trarre i paralleli e di riconoscersi.

Note.
1 SANT’AGOSTINO, Confessioni, libro 11,1.
 2 ORIGENE, Commento su Matteo, 14, 22-33; lettura del venerdì della XV sett. II.
* * *
 Dettagli.

 Tipo Libro
Titolo Perché vuoi scappare?
Autore
Editore Chirico
EAN 9788889872925
Data 2009
Peso 290 grammi
Dimensioni 13 x 18 cm 

* * *


 

 PREMESSA
di don Francesco Cuppini

«Se anche fossimo tutti dotti, tutti intelligenti, tutti
esperti della Torah, sarebbe ugualmente nostro dovere
intrattenersi sull’uscita dall’Egitto: anzi, quanto più
uno si indugia a trattare dell’uscita dall’Egitto, tanto
più è degno di lode».
Questo convincimento, espresso con enfasi nel Seder
pasquale ebraico, non può non essere condiviso dai cristiani,
eredi delle promesse fatte da Dio ai padri, innesti
di misericordia dell’ulivo dell’alleanza.
«Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più
lo sarà ciò che è duraturo».
Il «mistero pasquale» riscoperto dal Vaticano II, non
è solo un evento lessicale, ma è la prospettiva giusta,
offerta oggi dallo Spirito alla Chiesa, per un approccio
corretto alla risposta salvifica di Dio all’uomo.
Queste pagine, sono un contributo offerto a chiunque
voglia «scrutare le Scritture, per avere da esse la vita»!


 I
LA NUOVA CREAZIONE
Splende nel giorno ottavo l’era nuova del mondo

 Chi intraprende la lettura di questo libro,
deve essere avvertito subito che raccontare
la Bibbia non significa arricchirla,
ma esserne arricchiti. Non è il racconto che aggiunge
qualcosa al testo sacro, quasi quest’ultimo fosse
insufficiente o, peggio, poco chiaro per i nostri
tempi, ma, al contrario, è la Parola di Dio, viva e
presente nelle Scritture e nella Chiesa, a indurre
ogni generazione a raccontare, con immutata meraviglia,
la multiforme e ininterrotta attività di Dio.
Questo lavoro, del resto, a cui instancabilmente
“i nostri maestri” si sono dedicati, ha un luogo da
cui partire e a cui fare ritorno: la Pasqua! È questa
la “notte veramente beata”, in cui «una generazione
narra all’altra le opere meravigliose di Chi ci ha
chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce»!
È questa la notte in cui Israele veglia richiamando
alla memoria la storia che Dio ha fatto con lui,
anzi, di più, facendone memoriale.
Tra i nomi divini usati nella letteratura rabbinica
al fine di lasciare impronunciato il nome di Dio,
 c’è anche e giustamente “la Pasqua”: quale nome
può evocare meglio l’essenza di Colui che «ha creato
mirabilmente l’uomo e ancor più mirabilmente
lo ha redento»? San Paolo, quindi, sa bene cosa
dice, quando chiama Cristo «nostra Pasqua»... È la
Pasqua il picco più alto dell’agire di Dio, dove creazione
e redenzione si fondono e, per la forza della
risurrezione di Cristo, tutto riceve l’invito a morire
e a rinascere e la possibilità di farlo.
Se uno è in Cristo è una creatura nuova. E se c’è una
creatura nuova c’è anche una creazione nuova:
quella vecchia sta passando...

* * *

 Dettagli

 Tipo Libro
Titolo Che cosa c'è di diverso questa notte? Raccontare la Pasqua con la Bibbia
Autore
Editore Chirico
EAN 9788889872727
Pagine 208
Data febbraio 2010
Peso 210 grammi
Altezza 165 cm
Larghezza 12 cm
Collana Haggadot