sabato 26 maggio 2012

Sursum corda!




“Quel 'ciclone spirituale' che investì la Chiesa nascente, non si è arrestato (…) non è rimasta lettera morta nella storia della Chiesa e nella nostra storia di contemporanei di Cristo”. Lo ha detto Salvatore Martinez, al Pontefice Benedetto XVI, di fronte a 50.000 aderenti al Rinnovamento nello Spirito (RnS) che sono confluiti oggi a piazza San Pietro per festeggiare il quarantesimo anniversario della nascita.
Nel saluto di ringraziamento che ha preceduto l’intervento del Pontefice, il Presidente del RnS, ha precisato che il ciclone spirituale della Pentecoste “ci ha svegliati da un cristianesimo rassegnato all’impotenza, da una appartenenza ecclesiale percepita come marginale, da una vita familiare votata all’indifferenza, da una partecipazione sociale sentita come estranea al Vangelo”.
“Pentecoste – ha sottolineato Martinez - è festa che non può finire, perché è il respiro della Chiesa, è il cuore del mondo”.
“È l’effusione dello Spirito Santo – ha aggiunto - ad aver cambiato il nostro modo di pensare e di vivere, ad aver fatto di noi un popolo felice, a cui la vita non ha certo risparmiato prove e fatiche, ma che non si è stancato di raccontare la gloria di Dio e di esperimentarne bellezza ed efficacia nella pratica vitale dei sacramenti, dei carismi, della preghiera comunitaria, dell’ascolto interiorizzato della Parola. Sono questi i nostri “anticipi di Cielo” sulla terra!”
In rappresentanza di 1900 Gruppi e Comunità d’Italia e delle otto missioni che sono nel mondo, Martinez, ha espresso amicizia, fraternità e affidamento filiale al Successore di Pietro.
“Santo Padre, è davvero inesprimibile oggi la nostra gioia! – ha affermato - Vorremmo dirVi tutto l’affetto filiale, la riconoscenza sincera, lo stupore e l’ispirazione continue che il Vostro Magistero e la Vostra guida saggia ogni giorno ci procurano”.
Dopo aver spiegato che l’apatia, l’amnesia, l’afasia di Cristo, in questo nostro tempo, sono tutti deficit di vita spirituale, Martinez ha rilevato che “Senza preghiera non c’è evangelizzazione” e “il mondo ha bisogno di rinnovamento”.
“Noi – ha continuato - ci chiamiamo, ‘Rinnovamento’ e abbiamo gioia da ridire a quanti non trovano Cristo, compassione da ridare a quanti soffrono, amore da ridire e da ridare alla Chiesa, specie quando altri la giudicano, la abbandonano, la feriscono”.
Il Presidente del RnS ha concluso promettendo al Pontefice “Santo Padre, rinnoviamo la promessa di non lasciarVi solo, mai! Alzeremo ancora di più le nostre mani al Cielo, come 'muro di fuoco della preghiera', per difendere il Vostro ministero, le nostre Chiese, il destino di Cristo tra gli uomini”. (A. Gaspari)
Fonte: Zenit

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 Riporto di seguito il discorso del Santo Padre.
Cari fratelli e sorelle!
Con grande gioia vi accolgo in occasione del quarantesimo anniversario della nascita del Rinnovamento nello Spirito Santo in Italia, espressione del più vasto movimento di rinnovamento carismatico che ha attraversato la Chiesa Cattolica all’indomani del Concilio Ecumenico Vaticano II. Vi saluto tutti con affetto, ad iniziare dal Presidente Nazionale, che ringrazio per le belle parole, piene di Spirito, rivoltemi a nome di tutti voi. Saluto il Consigliere Spirituale, i membri del Comitato e del Consiglio, i responsabili e gli animatori dei Gruppi e delle Comunità sparsi in Italia. In questo vostro pellegrinaggio, che vi offre l’opportunità di sostare in preghiera presso la tomba di san Pietro, possiate rinvigorire la vostra fede, crescere nella testimonianza cristiana e affrontare senza paura, guidati dallo Spirito Santo, gli impegnativi compiti della nuova evangelizzazione.
Sono lieto di incontrarvi nella vigilia di Pentecoste, festa fondamentale per la Chiesa e così significativa per il vostro Movimento, e vi esorto ad accogliere l’amore di Dio che si comunica a noi mediante il dono dello Spirito Santo, principio unificatore della Chiesa. In questi decenni - quarant'anni - vi siete sforzati di offrire il vostro specifico apporto alla diffusione del Regno di Dio e all’edificazione della comunità cristiana, alimentando la comunione con il Successore di Pietro, con i Pastori e con tutta la Chiesa. In diversi modi avete affermato il primato di Dio, al quale va sempre e sommamente la nostra adorazione. E avete cercato di proporre questa esperienza alle nuove generazioni, mostrando la gioia della vita nuova nello Spirito, attraverso un’ampia opera di formazione e molteplici attività legate alla nuova evangelizzazione e alla missio ad gentes. La vostra opera apostolica ha così contribuito alla crescita della vita spirituale nel tessuto ecclesiale e sociale italiano, mediante cammini di conversione che hanno condotto molte persone ad essere risanate in profondità dall’amore di Dio, e molte famiglie a superare momenti di crisi. Non sono mancati nei vostri gruppi giovani che hanno generosamente risposto alla vocazione di speciale consacrazione a Dio nel sacerdozio o nella vita consacrata. Di tutto questo rendo grazie a voi e al Signore!
Cari amici, continuate a testimoniare la gioia della fede in Cristo, la bellezza di essere discepoli di Cristo, la potenza d’amore che il suo Vangelo sprigiona nella storia, come pure l’incomparabile grazia che ogni credente può sperimentare nella Chiesa con la pratica santificante dei Sacramenti e l’esercizio umile e disinteressato dei carismi, che, come dice san Paolo, vanno sempre utilizzati per il bene comune. Non cedete alla tentazione della mediocrità e dell’abitudine! Coltivate nell’animo desideri alti e generosi! Fate vostri i pensieri, i sentimenti, le azioni di Gesù! Sì, il Signore chiama ciascuno di voi ad essere collaboratore infaticabile del suo disegno di salvezza, che cambia i cuori; ha bisogno anche di voi per fare delle vostre famiglie, delle vostre comunità e delle vostre città, luoghi di amore e di speranza.
Nella società attuale viviamo una situazione per certi versi precaria, caratterizzata dalla insicurezza e dalla frammentarietà delle scelte. Mancano spesso validi punti di riferimento a cui ispirare la propria esistenza. Diventa, pertanto, sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio, lasciandosi guidare dal Magistero della Chiesa. Si comprende sempre più il valore determinante dell’affermazione di Gesù, che dice: «Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia» (Mt 7, 24-25).
Il Signore è con noi, agisce con la forza del suo Spirito. Ci invita a crescere nella fiducia e nell’abbandono alla sua volontà, nella fedeltà alla nostra vocazione e nell’impegno a diventare adulti nella fede, nella speranza e nella carità. Adulto, secondo il Vangelo, non è colui che non è sottoposto a nessuno e non ha bisogno di nessuno. Adulto, cioè maturo e responsabile, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio, e che non segue semplicemente i venti del tempo. È necessario, perciò, formare le coscienze alla luce della Parola di Dio e così dare fermezza e vera maturità; Parola di Dio da cui trae senso e spinta ogni progetto ecclesiale e umano, anche per quanto concerne l’edificazione della città terrena (cfr Sal 127,1). Occorre rinnovare l’anima delle istituzioni e fecondare la storia con semi di vita nuova.
Oggi i credenti sono chiamati ad una convinta, sincera e credibile testimonianza di fede, strettamente unita all’impegno della carità. Per mezzo della carità, infatti, anche persone lontane o indifferenti al Messaggio del Vangelo riescono ad avvicinarsi alla verità e convertirsi all’amore misericordioso del Padre celeste. A questo proposito, esprimo compiacimento per quanto fate per diffondere una «cultura della Pentecoste» negli ambienti sociali, proponendo un’animazione spirituale con iniziative in favore di quanti soffrono situazioni di disagio e di emarginazione. Penso in particolare alla vostra opera in favore della rinascita spirituale e materiale dei detenuti e degli ex-detenuti; penso al «Polo di Eccellenza della promozione umana e della solidarietà Mario e Luigi Sturzo», in Caltagirone; come pure al «Centro Internazionale per la Famiglia» di Nazaret, di cui ho avuto la gioia di benedire la prima pietra. Proseguite nel vostro impegno per la famiglia, imprescindibile luogo di educazione all’amore e al sacrificio di sé.
Cari amici del Rinnovamento nello Spirito Santo! Non stancatevi di rivolgervi verso il Cielo: il mondo ha bisogno della preghiera. Servono uomini e donne che sentano l’attrazione del Cielo nella loro vita, che facciano della lode al Signore uno stile di vita nuova. E siate cristiani gioiosi! Vi affido tutti a Maria Santissima, presente nel Cenacolo all’evento della Pentecoste. Perseverate con Lei nell’orazione, camminate guidati dalla luce dello Spirito Santo vivendo e proclamando l’annuncio di Cristo. Vi accompagni la Benedizione Apostolica, che con affetto vi imparto, estendendola a tutti gli aderenti e ai vostri familiari. Grazie!