martedì 12 giugno 2012

Il Battesimo spiegato da Benedetto XVI


http://www.ucroma.it/wp-content/uploads/2007/10/Poster-Convegno-Ecclesiale-2012.JPG

Il discorso del Papa di ieri sera, all'apertura del Convegno Ecclesiale della Diocesi di Roma, è stata una vera e propria lezione di Teologia del Sacramento del Battesimo, tanto più importante se si considera che la Diocesi del Papa è quella alla quale tutte le altre diocesi del mondo sono chiamate a guardare. E questa Diocesi si concentra sull'essenziale, sul Battesimo, sulla iniziazione cristiana, sul catecumenato post-battesimale. Una catechesi che andrebbe riascoltata e meditata a lungo prima di consegnarla alle mani maliziose e senza dubbio inesperte di tanta stampa attenta solo agli "sfondi" e ai corvi... Perchè così facendo si perde di vista, appunto, l'essenziale, che non sono gli scandali, da sempre presenti in una Chiesa fatta di uomini. L'essenziale, il cuore, il punto che è il seguente: la carica profetica del Vicario di Cristo, quelle parole che puntano molto in alto, alla misura della stessa santità del Figlio Unigenito del Padre. Un esempio?

"...essere battezzati vuol dire essere uniti a Dio; in un’unica, nuova esistenza apparteniamo a Dio, siamo immersi in Dio stesso. Pensando a questo, possiamo subito vedere alcune conseguenze.
 La prima è che Dio non è più molto lontano per noi, non è una realtà da discutere – se c’è o non c’è –, ma noi siamo in Dio e Dio è in noi. La priorità, la centralità di Dio nella nostra vita è una prima conseguenza del Battesimo. Alla questione: «C’è Dio?», la risposta è: «C’è ed è con noi; centra nella nostra vita questa vicinanza di Dio, questo essere in Dio stesso, che non è una stella lontana, ma è l’ambiente della mia vita».

 Una seconda conseguenza di quanto ho detto è che noi non ci facciamo cristiani. Divenire cristiani non è una cosa che segue da una mia decisione: «Io adesso mi faccio cristiano». Certo, anche la mia decisione è necessaria, ma soprattutto è un’azione di Dio con me: non sono io che mi faccio cristiano, io sono assunto da Dio, preso in mano da Dio e così, dicendo «sì» a questa azione di Dio, divento cristiano. Divenire cristiani, in un certo senso, è passivo: io non mi faccio cristiano, ma Dio mi fa un suo uomo, Dio mi prende in mano e realizza la mia vita in una nuova dimensione. Come io non mi faccio vivere, ma la vita mi è data; sono nato non perché io mi sono fatto uomo, ma sono nato perché l’essere umano mi è donato. Così anche l’essere cristiano mi è donato, è un passivo per me, che diventa un attivo nella nostra, nella mia vita. E questo fatto del passivo, di non farsi da se stessi cristiani, ma di essere fatti cristiani da Dio, implica già un po’ il mistero della Croce: solo morendo al mio egoismo, uscendo da me stesso, posso essere cristiano".

Un altro esempio?

  "...il Battesimo si estende a tutta la nostra vita. Questa realtà delle promesse, delle rinunce, delle invocazioni è una realtà che dura per tutta la nostra vita, perché siamo sempre in cammino battesimale, in cammino catecumenale, tramite queste parole e la realizzazione di queste parole. Il Sacramento del Battesimo non è un atto di un’ora, ma è una realtà di tutta la nostra vita, è un cammino di tutta la nostra vita. In realtà, dietro c’è anche la dottrina delle due vie, che era fondamentale nel primo cristianesimo: una via alla quale diciamo «no» e una via alla quale diciamo «sì»".

E pensare che c'è qualcuno che vorrebbe che Benedetto XVI si dimettesse dall'incarico!  
Di seguito il video della catechesi.