venerdì 22 giugno 2012

La fede ai tempi della crisi



Si è svolta ieri, 21 giugno, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, la conferenza stampa di presentazione dell'Anno della Fede, indetto dal Papa, che si terrà dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Riflettere sulla fede che abbiamo è cruciale perchè possa crescere fino ad arrivare alla statura adulta. Come aiuto per entrare in questo tempo di grazia, propongo di seguito il testo di un Kerygma predicato da Kiko Arguello durante una convivenza di qualche anno fa, ciononostante attualissimo.Si tratta di un richiamo vigoroso a scuoterci dal torpore che tante volte accompagna e rende "tiepida" la nostra fede, appunto.
N.B.: Il testo è tratto direttamente dalla predicazione e non è stato rivisto.

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C’è un primo mistero grande che è la convocazione di Dio. Dio ci ha convocati qui, nonostante siamo tutti gente molto povera, e soprattutto tutti peccatori. Dio infatti ha voluto rinchiudere tutti sotto il peccato per poter avere di tutti misericordia: già una grande opera che Dio deve fare con noi è convincerci di peccato, ma quest’opera NON finisce mai e a noi questo scoccia moltissimo moltissimo… vedete quello che fa il mondo: per non essere accusato di peccato, dice che il peccato non esiste, perché c’è come una ripugnanza, non sopporta assolutamente il giudizio profetico della Chiesa, allora si dice che adulterare è buonissimo,che fornicare è meraviglioso, che sono tutte nevrosi che ha inventato la Chiesa, e neanche noi sopportiamo di essere considerati peccatori. Convertire un uomo è convincerlo di peccato: è curiosissimo come ci giustifichiamo di fronte a noi stessi: accettarsi veramente peccatori, arrendersi di fronte a Cristo crocifisso: oggi, ora io sono veramente una schifezza, sono un traditore, un mostro, conoscersi profondamente e accettarsi totalmente peccatori, senza paura… che se gli altri ti conoscono ti possono rigettare, ma… Uno no, Cristo nostro Signore, Dio stesso. E qui c’è già una cosa grande, ma perché io accetti l’amore di Dio in Cristo al di sopra dell’amore di tutti, occorre che l’amore di Cristo ti basti, questa sarebbe la conversione: se io sono veramente una schifezza, non m’importa di dirlo a tutti, che tutti mi rigettino, perché non m’importa del loro amore, perché l’unico amore che mi importa è quello di Cristo, come diceva Teresa d’Avila: “Niente ti preoccupi, niente ti angosci, l’amore di Dio basta”. Di che cosa ti angusti? , l’amore di Dio non te lo può togliere nessuno. Cerca il tuo peccato, cerca profondamente… ma Dio non lo vedo, non si mette a letto con me quando sono sola…  pensi tu.
Dio ama tutti, ma fondamentalmente i peccatori, e di quelli, dice san Paolo, io sono l’ultimo, neanche un uomo, un aborto; una cosa è certa: Cristo ha dato la vita per i peccatori, cosicchè il peccato NON ti può separare da Cristo perché Lui è crocefisso per te peccatore, non per te buono, non per te quando tu sei a posto. Già questo è una novità assoluta in relazione alle religioni naturali, che Cristo si è fatto veramente peccato per te, ha occupato il tuo posto, di te peccatore, ti ha amato peccatore. Com’è possibile? Vedere una persona che cade nella droga e per fare quattrini la vende davanti alle scuole, ai bambini: quello non va amato, va tolto di mezzo, e tutti quelli che toccano i bambini piccoli, che toccano una mia figlia o un mio figlio e quelli che commerciano con gli stupefacenti o che vendono le donne o quelli che stanno rovinando la società, quelli, quelli, quelli, tu non ti metti mai con quelli, tu no, io non sono un assassino, io mai mi drogherò, mai andrò conla moglie del mio prossimo, mai fornicherò, mai mentirò… NON E’ VERO!, non è vero questo, questa sì che è una menzogna, sei cieco,cieco, sei un razzista e il giorno in cui tu avrai del potere, tu classificherai gli uomini in due classi e tu ti metterai tra i buoni e allora il mondo avrà terrore, tu puoi fare qualunque cosa, non ti importerà premere un bottone per far scoppiare la bomba atomica, perché sei profondissimamente alienato, non sei illuminato per la verità. Dio ci liberi dai puri, Cristo è venuto a chiudere tutti sotto il peccato per avere di tutti misericordia, di tutti misericordia. Oggi sta presente qui per noi Cristo crocifisso, per te, Cristo crocifisso per te: Lui ha occupato il tuo posto, ha voluto il  mio posto, allora Dio ha voluto riconciliare in Cristo noi con sé, ossia Cristo è la nostra riconciliazione, ha riconciliato il mondo a sé, e la ricostruzione del Tempio è il segno del perdono… Noi sappiamo che ogni peccato distrugge l’autore della vita, non solo, ma distrugge in noi la vita, tutti quelli che sono condannati all’abominio, alla lussuria, al denaro, sono gente morta, che sta soffrendo: figlio mio, dice il Padre, questo tuo fratello era MORTO, ossia il Padre sa che ogni uomo che vive lontano dalla verità di Dio è morto, ma il Padre sa quello che significa morire, mentre gli uomini non lo sanno, soffrono come cani e non lo sanno neanche: credono che la vita sia questo schifo e per questo si uccidono come mosche, come non andare a portare agli uomini la resurrezione e la buona notizia? Com’è possibile che ci siano preti che non evangelizzano?  Com’è possibile che si siano corrotti fino a questo punto? Perdono completamente il senso della realtà perché non hanno mai conosciuto Cristo: chi ha conosciuto il Signore sa che ha vita eterna dentro,e anche se cade, dopo, sperimenta il dolore terribile di essere cacciato via dal regno ed essere sottomesso al dolore, del lavorare col sudore della fronte, dell’aver figli, del sentire come gli altri ti opprimono, di sentire il matrimonio come una schiavitù…
Allora... è meraviglioso che oggi Dio ci abbia convocati per lavare i nostri peccati nel sangue di Suo Figlio: che nessuno si senta escluso perchè Cristo è presente qui come sacerdote eterno e la Chiesa rende presente la Sua morte in croce per ogni uomo che viene a questomondo e la Sua resurrezione come giustificazione per i peccati. Il castigo che la giustizia divina doveva far ricadere su di me, ha voluto prenderlo Lui, e la morte, l'abbandono (perchè i miei peccati mi hanno portato all'abbandono di Dio), ha voluto subirlo Lui, facendosi vittima di espiazione. Attenzione qui: andiamo al Vangelo di oggi, in cui Gesù dice: "Chi dice la gente che sono io?", e dice: Io devo soffrire, e gli apostoli non capiscono niente, e dvo morire e risuscitare, e gli apostoli non capiscono niente. Tu, lo capisci? Io, lo capisco? Perchè deve soffrire Cristo? Perchè? Per caricarsi dei miei peccati. I peccati, che cosa sono? L'orogoglio, l'invidia, la superbia, la fornicazione, la menzogna. Lui li deve prendere e quindi deve soffrire, e gli apostoli non capiscono niente, ma neanche tu capisci la sofferenza della tua vita: ogni volta che Cristo dice "Io devo soffrire", gli apostoli se ne vanno in tilt. Perchè? Una domanda interessante. Per lo stesso motivo per cui tu vai in tilt e non hai capito niente del cristianesimo. Perchè tu vuoi una fede per questo mondo, la religione ti deve servire per questo mondo, in definitiva dell'altro mondo a te non interessa nulla. E qui c'è una profonda tentazione del demonio, perchè la nostra vita non ha senso se noi la tagliamo dal cielo, dalla vita eterna, la stessa Chiesa di questo mondo non ha senso senza la Chiesa trionfante...; infatti la Chiesa militante e la Chiesa trionfante non vanno separate... C'è un'unica Chiesa: noi qui, della Chiesa del cielo non ci interessa nulla, di modo che oggi il mondo si scandalizza della sofferenza, delle guerre, dei figli mongoloidi, della morte dei bambini... 


Allora... a che serve che tu dai la vita a Cristo se poi hai un figlio handicappato? Ma è questo che ti serve? State capendo dove voglio arrivare? In molti di voi ha cominciato a prendere piede una tentazione, una menzogna, e può darsi che tu stai qui in una forma religiosa naturale, per placare Dio, teniamoci buono Dio così le cose ci vanno meglio... Ma guarda che in questo circolo c'è un inganno: è una religione fatta per questo mondo, ma Cristo non ha fatto una religione che passa dal cielo a noi e resta qui. No, Cristo ha rotto questo circolo e ha fatto una freccia che sorge alla vita eterna. 
E così catapulta la mia storia alla vita eterna, non la chiude qua! E questa tentazione l'abbiamo tutti: per questo non ci piace la vecchiaia, la malattia, le sofferenze... Voi direte: hai fatto la scoperta dell'America, ma io sto dicendo in un senso più profondo, nel senso della idolatria, dico questo perchè lì tu puoi trovare la causa dei tuoi peccati, dei tuoi tradimenti, del tuo "una candela a Dio e una al demonio", e così tu ti stai dissociando interiormente e schizofrenicamente con grande sofferenza per te, perchè Dio ti vuole salvare dalla sofferenza, Lui ha voluto soffrire perchè noi non soffrissimo. Perciò guardate che grande tradimento in tutto il settore della Chiesa umanistica, quando si vuole utilizzare la Chiesa solo come uno strumento culturale, come mezzo per migliorare le condizioni di questo mondo, la religione deve servire come mezzo di giustizia, per fare cultura, quello che dicono anche alcuni missionari oggi: i valori del Regno, la pace, il lavoro, la giustizia sociale... e allora impegniamoci per questo: la pace, il lavoro per tutti, la giustizia sociale qui, qui qui qui. Abbiamo utilizzato la Chiesa come un elemento per il mondo, e poichè tutti moriamo, nel fondo abbiamo rovinato profondamente la nostra fede, l'abbiamo distrutta, perchè la fede è un dono che viene dal cielo. Quando Pietro dice: Tu sei il Cristo, Gesù dice: Beato te, Simone... perchè nè la carne nè il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio. Questo che Gesù ha detto a Pietro vale per tutti noi: nessuno si dà la fede da se stesso, se qui qualcuno di voi crede davvero che Cristo è il Messia, questa è una rivelazione che ha ricevuto dal Padre con una predestinazione, con una elezione. Chi dicono gli altri che sono io? E tu chi dici che sono io? Oggi, tu credi davvero? Al fondo della nostra crisi c'è questa domanda: credo veramente che Cristo è risorto? Lo credo davvero? Ma tu capisci? Pietro vede le cose a livello umano, non con gli occhi dello spirito, non capisce perchè Cristo debba soffrire. Ma pensa un pò: se Cristo non avesse preso i tuoi peccati, cioè i peccati nostri che lo hanno fatto soffrire, non avresti oggi il perdono dei peccati, se questi peccati non lo avessero portato alla morte, perchè i peccati portano alla morte, non sarebbe risorto e noi saremmo tutti condannati, e la tentazione dove sta? Scendi dalla croce e ti crederemo, toglici la sofferenza e crederemo in Te.
Ma fesso: se Cristo scende dalla croce il mondo è dannato, pensa un pò...; le sofferenze che Dio ha predisposto per te sono salvezza e tu non le vuoi, non le vogliamo. Dice il salmo che nella tribolazione c'è la salvezza, adesso noi sappiamo che Cristo aveva bisogno di prendere i nostri peccati, se tu oggi capisci che il Figlio dell'Uomo deve soffrire molto ed essere riprovato dagli anziani ("la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d'angolo"), essere messo a morte e risorgere il terzo giorno, se capiamo questo testo dove è riassunta la nostra salvezza... ma agli occhi della carne non si capisce, perchè agli occhi della carne vogliamo stare bene qua, l'altra vita non la conosciamo e vogliamo che la religione serva per stare meglio qua. Ma Cristo ha rinunziato a stare meglio qua per essere Lui nostra Pasqua, quella barca che porta l'umanità al di là, anche tu sei convocato qui per essere Corpo di Cristo e soffrire nel tuo corpo quello che manca alla Sua passione, per questa rivelazione.
Quelli che siete qua per stare meglio, potete andare via. Dice s. Agostino: quel pastore che promette solo pace e bene ai suoi fedeli, fonda la fede cristiana sulla sabbia, stiamo seguendo un crocifisso, siete ancora bambini che avete bisogno del latte e non potete sopportare veramente un cibo sostanzioso, non solo latte... Qual'è questo cibo sostanzioso? Lo dice Gesù Cristo tante volte: chiunque voglia venire appresso a me, prenda la sua croce. Non potete buttare la croce,la croce è un mistero immenso di salvezza per te e per tutti gli altri. Allora io chiedo costantemente, nonostante sia un grandissimo peccatore: Signore, che sia il mio vanto e la mia gloria somigliare a tuo Figlio crocifisso... Dal momento che Dio si è fatto uomo, la Parola del Padre, per mezzo della quale tutto è stato fatto... Egli era la Luce che illumina ogni uomo e la Luce viene e gli uomini non l'hanno accolta, e la Parola in cui tutto è stato fatto si è umiliato fino a farsi peccato per noi, allora da quel momento la umiliazione è divenuta cammino di salvezza per tutti. Impossibile che ci sia un discepolo di Cristo che abborrisca la croce, l'umiliazione. Tu non sei discepolo di Cristo. Tu sei nemico della croce di Cristo. Allora, mi hanno ingannato? No, Cristo ti ha promesso vita e vita eterna, ma non solo vita eterna per dopo, vita eternna adesso.
Non c'è altra felicità in questo mondo e nell'altro che amare Dio, diceva Antonio abate, tutto il resto è vanità. Sposarti? Vanità. I tuoi figli? Tua moglie? Tuo marito? La giovinezza? Quello che hai fatto? Vanità di vanità. La felicità è amare Dio. Deus charitas. Tutto il resto è vanità. Ma c'è una cosa ancora più profonda: salire (sulla croce, n.d.r.) e accettare con nostro Signore Gesù Cristo... di amare tutta l'umanità, aiutare Cristo nella sua opera di redenzione, portando nel proprio corpo quello che manca alla sua passione per il mondo, ossia entrare nel mistero della Croce, un mistero che gli angeli non conoscevano, un mistero di salvezza. Anche nella tua vita c'è il mistero della croce: non puoi scappare, le malattie che hai o che avrai e che sono già scritte nel tuo codice genetico, le sofferenze, ma credi veramente che Dio ti stia portando sul palmo delle sue mani, che non cade nessun capello senza il consenso divino, che veramente Dio governa tutta la tua vita? Che Dio è causa prima di tutto?