È miracoloso scoprire che il raduno di migliaia di islamici all’Arena di
Milano non ha scatenato le stesse reazioni provocate dal raduno
cattolico con il Papa di maggio: nessuna vignetta ironica, nessuna
protesta contro l’oscurantismo religioso, nessuna lamentela per il
traffico, nessuna polemica sui costi, nessun presidio laico e
anticlericale, nessuna bestemmia scritta sui muri, nessuna
manifestazione femminista, nessuna reazione dell’Unione Atei Agnostici
Razionalisti, nessuna esibizione di Soggettività Lesbica, nessun
intervento del Collettivo MaleFiche, nessuna catena su facebook, nessun
indignados in marcia (questo in realtà era successo in Spagna e giù
botte ai Papa Boys), nessun anatema dai bloggers, nessuna interrogazione
parlamentare, nessuno che ha chiesto di dare invece i soldi ai
terremotati, nessuna copertina del Vernacoliere, nessun escremento
lanciato per fare spettacolo sul volto del Profeta, nessun wikileaks
sulla Mecca, nessuna contestazione contro chi non ammette le coppie di
fatto, l’aborto, i matrimoni omo, nessuna maglietta degli Iron Maiden,
neanche un bambino di Satana, un tifoso del Diavolo, una Pussy Riot
qualsiasi, un nipote di Van Gogh, un imam pedofilo, una mostra blasfema
ma dall’alto e nobile valore artistico: eppure, quando si dice
l’integrazione tra i popoli, le persone e i sessi, forse per la prima
volta dopo duecento anni all’Arena le donne sono entrate separate dagli
uomini... (M. Veronese)
Invito a leggere l'articolo di Vittorio Messori sul Corriere di oggi, 21 agosto sulla paura del dialogo che caratterizza l'Islam...