venerdì 21 settembre 2012

Quando l'economia cambia il mondo...




LOPPIANO, venerdì, 21 settembre.- “Ero un dirigente. All’età di 41 anni nel giorno del mio compleanno mi sono licenziato. L’ho fatto per farmi un regalo, per iniziare con altri amici una attività di consulenza, per far conoscere agli altri l’economia di comunione (edc), che non è solo un modo di fare, ma una scelta di vita”.
Chi parla così è Alberto Frassineti, uno dei primi ad aderire radicalmente al progetto economia di comunione, ideato e promosso da Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.
“La scelta di lasciare il lavoro da dirigente – ha spiegato Frassineti - non è stata dettata da opportunità economica, visto che in termini di denaro si guadagnava molto di più”.
Alla domanda: Bella l’idea dell’edc, ma come si fa a realizzarla? Frassineti ha risposto “basta tenere presente nell’attività quotidiana di non perseguire il proprio interesse privato singolarmente ed esclusivamente, ma di cercare il proprio interesse insieme agli altri per la costruzione non di una realtà privatistica ma di un bene comune”.
“Su questa base – ha aggiunto -si può realizzare l’edc ovvero cominciare a guardare agli altri prima che a se stessi, preoccupandosi di dare prima che di ricevere, svolgere un dovere prima di chiedere un diritto. In questo senso essere partecipi di una cultura del dono, cercando di far emergere quella motivazione intrinseca al bene che è dentro a ciascuno di noi”.
In poche parole “a fare agli altri ciò che vorresti che fosse fatto a te” la regola aurea dettata da Gesù.
A questo proposito Chiara Lubich ha scritto: “amare tutti, amare per primi” amare l’altro come se stessi, amare come Gesù ci ha insegnato”.
L’edc dice che questo è possibile e lo dice in modo semplice.
Anche per quanto riguarda l’idea di redistribuzione l’edc non si accontenta di un approccio filantropico, posto a valle del sistema. L’idea dell’edc è quella di costruire tutto il progetto di impresa basato sulle relazioni amorevoli di condivisione e di donazione .
Ma come si fa a fare e praticare l’edc?
Secondo Frassineti, “non esiste un manuale, non esiste un contratto da firmare, esiste un esperienza da fare”.
Gli imprenditori interessati vengono messi in contatto con colleghi che già praticano l’edc. Vengono invitati a visitare il polo Lionello Bonfanti che è il centro italiano dell’edc. Si propone un dialogo ed un confronto. Viene proposto un percorso di vita che non è vincolante. In piena libertà, non ci sono contratti ma un adesione rinnovata e partecipata ogni giorno.
E come vengono gestiti i profitti?
Frassineti ha spiegato che l’edc propone una redistribuzione secondo tre filoni: una prima parte reinvestiti nell’azienda per lo sviluppo, per il mantenimento dell’impresa e dell’innovazione tecnologica; un seconda parte degli utili per aiutare gli indigenti per farli uscire dalle difficoltà, e cercare un percorso che possa aiutarli ad uscire da quella condizione; ed una terza parte destinata alla formazione di  uomini nuovi. La Lubich diceva se non avremo uomini nuovi non avremo un popolo nuovo e non ci sarà un futuro di fratellanza universale.
Il tutto in piena libertà
Con il bilancio dell’anno scorso l’edc ha aiutato circa 800 famiglie nel mondo ed ha garantito lo studio per più di 500 giovani. Risultati piccoli ma significativi che mostrano come esiste una realtà che produce frutti di bene.
Alla domanda su quale è la definizione che l’EDC dà al lavoro? Frassineti ha citato la Lubich che in suo intervento nel 2004 disse che il lavoro è espressione dei talenti di ciascuno,  espressione di creatività come contributo per la costruzione di un mondo migliore, e attraverso il lavoro il cristiano è continuatore dell’opera creatrice di Dio.
“Intendiamo il lavoro – ha sottolineato Frassineti - come servizio alla comunità, come preparazione di un prodotto finale che va ad un fratello quindi condotto nel miglior modo possibile”.
A questo proposito Frassineti ha ricordato che al numero 46 dell’enciclica di Benedetto XVI,  Caritas in veritate, l’economia di comunione viene citata dal Papa come “una delle forme di economia da perseguire”.
Per avere un idea dell’applicazione pratica dell’edc, oggi 21 settembre a Loppianolab si è svolto un incontro sul tema “il contributo dei laici nella gestione delle opere generate da un carisma” promosso proprio dall’impresa GM&P Consulting network diretta da Frassineti.
Si tratta di un esperienza natanel 2007, quando l’edc è diventata consulente di alcune congregazioni religiose per la gestione e ottimizzazione di opere quali, case di riposo, e opere di assistenza.
Aiutare le persone impegnate in opere di congregazioni religiose, riscoprendo il carisma aiuta tantissimo a motivare e migliorare il lavoro.
“Abbiamo visto – ha affermato Frassineti - che molti hanno ritrovato la gioia dell’economia del dono e della gratuità, che non vuol dire lavorare gratis, ma vuol dire fare un lavoro bene perche è giusto in sè.
Nel corso dell’incontro svoltosi a Loppianolab si sono confrontate esperienze e testimonianze, con la scoperta di tutti i presenti di essere chiamati alla vocazione della nuova evangelizzazione.
Per conoscere e mettersi in contatto con l’economia di comunione in Italia, www.forolionellobonfanti.it oppure www.edc-online.org.Basta mandare una mail. Nei siti indicati ci sono anche i riferimenti telefonici. (A. Gaspari)