domenica 23 settembre 2012

Silvano dell'Athos: La pace - L'umiltà



Starec Silvano dell’Athos


LA PACE

Che fare per conoscere la pace nel proprio cuore e nel proprio corpo? Bisogna amare tutti gli uomini come se stessi ed essere pronti a morire in ogni istante. Se pensi alla morte, diventi umile, ti lasci guidare interamente da Dio, desideri essere in pace con tutti e amare tutti. Quando la pace di Cristo entra in te, ti rallegri di essere come Giobbe, seduto sulla spazzatura (cf. Gb 2,8). Gli altri conoscono gli onori, tu invece sei lieto di essere il più maltrattato. L’umiltà di Cristo è una grande cosa, così misteriosa che non si può spiegarla agli altri. Nel tuo amore, ti auguri il bene degli altri più del tuo. Sei felice quando vedi gli altri star meglio di te e sei triste quando vedi gli altri soffrire (cf. Rm 12,15).

Ogni uomo desidera la pace, ma non sa come ottenerla. Un giorno abba Paissios cadde in preda all’ira e invocò il Signore: “Ti prego, liberami dall’ira!”. Il Signore gli apparve e gli disse: “Paissios, se non vuoi adirarti, non desiderare nulla, non giudicare il fratello, non detestare nessuno: così non sarai più preda dell’ira”. Così è infatti: chi rinuncia alla volontà propria per seguire quella di Dio e degli altri avrà sempre la pace nel cuore. Chi invece obbliga gli altri a fare ciò che vuole, non conoscerà mai la pace.

Se qualcosa ti rattrista, pensa: “Il Signore conosce il mio cuore: se questa è la sua volontà, tutto concorrerà al bene mio e degli altri” (cf. Rm 8,28). Così dimorerai sempre nella pace. Se invece cominci a lamentarti e a dire: “Questo non va, non è cosa buona”, allora, per quanto tu digiuni e preghi, il tuo cuore non conoscerà mai la pace.

Vuoi custodire la pace nel cuore? Vigila sul tuo spirito: custodisci i pensieri graditi a Dio e allontana quelli malvagi. Presta attenzione a quanto avviene nel tuo cuore. Chiediti sempre se il tuo cuore è in pace. Se non lo è, chiediti cosa hai fatto di male. Sii sobrio perché il tuo cuore dimori in pace: infatti la pace si perde anche per colpa del corpo.

A volte succede di parlare male di qualcuno che non si conosce e che è un amico di Dio. Preòccupati solo di ciò che riguarda te, di quanto ti viene ordinato dall’igumeno o dal padre spirituale. Allora il Signore ti darà la sua forza perché tu possa obbedire, e sentirai in te i frutti dell’obbedienza: la pace e la preghiera continua. Vivendo in comunità perdiamo la pace di Dio perché non abbiamo imparato ad amare il fratello come ci chiede il Signore. Per esempio: tuo fratello ti insulta e tu lasci che l’ira s’impadronisca del tuo cuore. Lo giudichi e arrivi a detestarlo: allora senti che l’amore ti abbandona e non hai più la pace. Se vuoi avere la pace del cuore, prendi l’abitudine di amare chi ti fa del male e di pregare subito per lui (cf. Mt 5,44). Vuoi la pace del cuore? Chiedi con tutte le forze al Signore: “Concedimi di amare tutti gli uomini”.

Il Signore sa che se non amiamo i nostri nemici non avremo mai la pace del cuore. Per questo ci ha lasciato il comandamento di amare i nemici (cf. Mt 5,44). Se non amiamo i nemici, avremo magari dei momenti di calma, ma non potrà durare. Se invece li amiamo, la pace resterà nel nostro cuore, giorno e notte. Quando lo Spirito ti concede la pace, guarda di non perderla occupandoti di cose senza importanza. Se dai la pace al fratello, il Signore te ne darà ancora di più. Ma se fai soffrire tuo fratello, la tristezza si impadronirà anche di te.

Per conoscere la pace, medita la legge del Signore, giorno e notte (cf. Sal 1,2). È lo Spirito che ha scritto questa legge, e lo Spirito passerà dalla sacra Scrittura al tuo cuore. Proverai allora una dolcezza così grande che non sentirai più alcun gusto per le cose materiali. Se ami i beni terreni, il tuo cuore si svuota, tu diventi triste, indurito e non hai più voglia di pregare. L’avversario vede che non dimori più in Dio, ti attacca e semina liberamente nel tuo spirito ciò che vuole (cf. Lc 11,24‑25). Ti suggerisce un pensiero dopo l’altro e così tu passi tutta la giornata senza quiete e non riesci a contemplare Dio con cuore puro. Se un pensiero impuro ti si affaccia alla mente, caccialo immediatamente: così conserverai la pace del cuore. Se invece lo accogli, perderai l’amore di Dio e non potrai più pregare con fiducia.

Quando perdi la pace?
Quando pensi, anche per un attimo,
di aver fatto qualcosa di buono;
quando ti credi migliore del fratello;
quando giudichi qualcuno (cf. Mt 7,1‑5);
quando rimproveri senza dolcezza
e senza amore;
quando mangi molto;
quando preghi senza zelo.

Se perdi la pace, piangi i tuoi peccati e il Signore te li perdonerà. La gioia e la pace prenderanno nuovamente dimora nel tuo cuore e sentirai lo Spirito stesso dirti: “Ti sono perdonati i tuoi peccati!” (Lc 7,48). Non hai bisogno di altri testimoni: l’odio per il tuo peccato è la prova che il Signore l’ha perdonato.

Come può conservare la pace un igumeno se i fratelli non gli obbediscono? È faticoso per lui, ed è motivo di sofferenza (cf. Eb 13,17). Per conservare la pace deve pensare: “Questi fratelli non mi obbediscono, ma il Signore li ama ugualmente: ha sofferto fino alla morte per la loro salvezza. Allora io devo pregare per loro con tutte le mie forze”. Il Signore concederà poi la pace a colui che prega. Tu sai per esperienza che chi prega si accosta a Dio con fiducia e amore, eppure anche tu sei un uomo peccatore. Ma il Signore ti farà gustare i frutti della preghiera. Prendi l’abitudine di pregare così per coloro che ti sono affidati da Dio: la tua anima conoscerà una pace profonda e un grande amore.
Se sei responsabile degli altri e devi giudicare qualcuno per le sue cattive azioni, prega prima il Signore: “Donami un cuore pieno di bontà” (cf. 1Re 3,9‑12). Il Signore ama un cuore così. Allora potrai giudicare con giustizia. Se invece giudichi considerando solo le azioni, sicuramente ti sbaglierai e non sarai gradito al Signore.

Un fratello può conservare la pace quando ha un igumeno violento e malvagio? Chi si adira con frequenza soffre molto anche lui: è abitato da uno spirito malvagio e soffre a motivo del proprio orgoglio. Devi essere cosciente di questo e pregare molto per il tuo igumeno che soffre di questo male. Il Signore vede la tua pazienza: perdonerà i tuoi peccati e ti concederà la preghiera ininterrotta.
Pregare per quanti ci odiano e ci fanno soffrire è un’azione molto bella agli occhi di Dio. Il Signore allora ti darà la sua forza, giungerai alla sua conoscenza nello Spirito santo e, nel suo nome, sopporterai ogni dolore con gioia.

Su questa terra siamo tutti inquieti e cerchiamo di essere liberi. Ma che cos’è la libertà? E come diventare liberi? Pochi lo sanno. Anch’io anelo alla libertà e la cerco giorno e notte. Io so che è presso Dio. Dio fa dono della libertà a chi ha il cuore umile e piange i propri peccati. Costui non desidera più fare ciò che gli piace, ma ciò che piace a Dio. Quando uno piange i propri peccati, il Signore gli concede la sua pace e lo rende libero di amare. Non c’è nulla di meglio al mondo che amare Dio e gli altri.
Il Signore non vuole la morte del peccatore (cf. Ez 33,11). Quando questi piange le proprie colpe, il Signore gli dà la forza dello Spirito santo. Questa forza produce la pace e l’uomo è libero di essere in Dio con lo spirito e con il cuore. Quando lo Spirito santo perdona i nostri peccati, ci dà la libertà di pregare Dio con uno spirito puro. Allora contempliamo Dio liberamente e in lui troviamo la pace e la gioia. Questo significa essere veramente liberi. Ma senza Dio non si può essere liberi.


* * *

Silvano del Monte Athos:
L'umiltà

Oggi ci sono pochi Staretz che conoscono quanto Dio ci ama, e conoscono la lotta contro i nemici dell'anima, e sanno che i nemici si vincono radicalmente solo con l'umiltà di Cristo. Il Signore ama tanto l'uomo che effonde su di lui i doni dello Spirito Santo; ma, finché l'anima non imparerà a custodire la grazia, sarà messa alla prova per molto tempo.
Il primo anno, dopo aver ricevuto lo Spirito santo, ho pensato: "Il Signore ha perdonato i miei peccati: la grazia ne dà testimonianza; di cosa quindi ho ancora bisogno?" Invece non dobbiamo pensare così. Per quanto ci siano perdonati i nostri peccati, bisogna però che noi per tutta la vita ci ricordiamo e ci affliggiamo per essi, per conservare la compunzione del cuore. Io non sapevo questo e cessai di essere contrito; e subii allora molti assalti del demonio. E mi chiedevo smarrito: che cosa mi sta accadendo? L'anima mia conosce il Signore e il suo amore; come mai allora mi vengono pensieri cattivi? Ma il Signore ebbe misericordia di me ed Egli stesso mi insegnò come dovevo essere umile: "Tieni il tuo spirito agli inferi e non disperare ". In questo modo si vincono i nemici dell'anima. Quando invece la mia mente è distolta dal ricordo dell'inferno, i cattivi pensieri acquistano di nuovo forza.
Chi ha perduto la grazia, come me, combatta coraggiosamente contro i demoni. Riconosci che tu stesso ne hai colpa: sei caduto nella superbia e nella vanagloria, e il Signore, pieno di misericordia, ti insegna che cosa significhi essere nello Spirito Santo e che cosa vuol dire essere in lotta con i demoni. Così l'anima vede con l'esperienza quanto è rovinosa la superbia, e fugge la vanagloria e le lodi umane e si distoglie dai pensieri superbi. Allora l'anima comincia a star bene ed impara a conservare la grazia. Come puoi tu renderti conto se l'anima è sana o malata? L'anima inferma è superba, mentre l'anima sana ama l'umiltà, come le ha insegnato lo Spirito Santo; e se non conosce ancora quest'umiltà divina, si consideri allora come inferiore a tutti.
L'anima umile, anche se il Signore la facesse salire in cielo ogni giorno, e le mostrasse l'amore dei Serafini e dei Cherubini e di tutti i Santi, e tutta la gloria celeste, anche allora, ammaestrata dall'esperienza direbbe: "Tu, o Signore, mi riveli la tua gloria, perché ami la tua creatura. Ma a me dona lacrime di compunzione e la forza di renderti grazie. A te si addice la gloria nel cielo e sulla terra, a me invece si addicono le lacrime a causa dei miei peccati ". Altrimenti è impossibile custodire la grazia dello Spirito santo, che il Signore dà in dono secondo la sua misericordia.
Il Signore mi ha fatto soffrire molto e mi ha fatto capire che io devo piangere per tutta la vita. Tale è la via del Signore. Ed ecco che ora sto scrivendo afflitto per quegli uomini che come me sono orgogliosi, soffrono. Io scrivo perché imparino l'umiltà e trovino riposo in Dio.
Dicono alcuni che questo accadeva "a quei tempi", ma che ora tutto è sorpassato. Ma davanti al Signore nulla diminuisce né muta, e soltanto noi cambiamo e diventiamo malvagi, e così perdiamo la grazia. Invece a chi domanda la grazia il Signore dà tutto, non perché ne siamo degni, ma perché misericordioso è il Signore e ci ama.
Scrivo queste cose perché l'anima mia conosce il Signore.
Cosa buona imparare l'umiltà secondo Cristo. Con essa la vita diventa facile e piacevole, e tutto diventa gradito al cuore. Soltanto agli umili il Signore si rivela nello Spirito Santo; e se non ci umiliamo, noi non vedremo Dio. L'umiltà è la luce nella quale possiamo vedere Dio-Luce, come si canta: "Nella tua luce vedremo la Luce".
Il Signore mi ha insegnato a tenere fisso il mio spirito agli inferi e a non disperarmi, e in questo modo la mia anima si è umiliata; ma questa non è ancora la vera umiltà secondo Cristo, che è impossibile descrivere. Quando l'anima si sta avvicinando a Dio, è presa dal timore, mentre appena è davanti al Signore, per la magnificenza della sua gloria gioisce ineffabilmente, e per l'amore di Dio e la dolcezza dello Spirito santo si dimentica completamente della terra. Tale è il paradiso del Signore. Tutti saranno nell'amore, e con l'umiltà secondo Cristo tutti saranno felici di vedere gli altri più in alto di loro. L'umiltà dì Cristo abita nei piccoli e questi si rallegrano di essere piccoli. Questo è ciò che mi ha rivelato il Signore.
Oh, pregate per me, voi tutti, Santi, perché l'anima mia impari l'umiltà di Cristo. Di questa ha sete l'anima mia, ma non riesco ad ottenerla, e con lacrime la cerca, come il fanciullo cerca sua madre quando l'ha perduta.
Dove sei, mio Signore? Ti sei nascosto all'anima mia, e con lacrime io Ti cerco. Signore, dammi la forza di umiliarmi davanti alla Tua grandezza. Signore, a te appartiene la gloria nei cieli e sulla terra, ma a me, tua piccola creatura, concedi il tuo spirito umile. Ti supplico, Signore buono, volgi lo sguardo su di me dall'alto della tua gloria, e dammi la forza di glorificarti giorno e notte, perché l'anima mia ti ha amato per mezzo dello Spirito santo, e io vengo meno per Te e con lacrime Ti cerco.
Signore, donaci lo Spirito Santo. In Lui Ti glorificheremo giorno e notte perché la nostra carne è debole, mentre il Tuo spirito è pronto e dà all'anima la forza di servirti spontaneamente, e rafforza la mente nel Tuo amore; ed essa trova pace in Te in un riposo totale e non vuole più pensare a niente, se non al tuo amore.
Signore misericordioso, il mio spirito malato non ha la forza di venire a Te, e perciò io Ti invoco come il re Abgar: vieni e guariscimi dalle piaghe dei miei pensieri peccaminosi e io Ti loderò giorno e notte e Ti annunzierò agli uomini, affinché tutti i popoli conoscano che Tu, Signore, come già in passato, fai miracoli, perdoni i peccati, santifichi e doni la vita.
C'è una grande differenza tra l'uomo più semplice che ha conosciuto il Signore nello Spirito santo e l'uomo che, per quanto grande possa essere, non ha conosciuto la grazia dello Spirito santo.
C'è una grande differenza tra il credere in modo naturale o per mezzo delle Scritture che Dio esista e il conoscere il Signore nello Spirito santo.
Lo spirito di colui che ha conosciuto il Signore tramite lo Spirito santo arde giorno e notte dell'amore di Dio e l'anima sua non può attaccarsi a nulla di terreno.
L'anima che non ha provato la dolcezza dello Spirito santo si compiace della vana fama mondana, o della ricchezza o della potenza. Ma l'anima che ha conosciuto il Signore nello Spirito santo, desidera soltanto il Signore e non tiene in nessun conto le ricchezze e la gloria di questo mondo.
L'anima che ha gustato lo Spirito santo distingue i fenomeni spirituali dal gusto. Dice la Scrittura: "Gustate e vedete com'è buono il Signore" (Sal 33, 9). Come Davide conobbe per esperienza, così anche fino ad oggi il Signore concede ai suoi servi di conoscere per esperienza la sua grazia, ed Egli stesso ammaestrerà i suoi servi fino alla fine dei tempi.
Chi ha conosciuto il Signore mediante lo Spirito santo, ha imparato da lui l'umiltà e si è conformato al suo Maestro, il Cristo, Figlio di Dio, ed è diventato simile a Lui.
Signore, rendici degni del dono della tua santa umiltà. Signore, dacci in dono il Tuo Spirito santo di umiltà, così come ci facesti il dono di salvare gli uomini ed innalzarli al cielo, affinché contemplino la tua gloria.
Oh umiltà di Cristo. Io ti conosco, ma non sono capace di raggiungerti. I tuoi frutti sono dolci, perché non sono di questo mondo.
Quando l'acedia paralizza l'anima, come potrai accendere dentro di essa il fuoco, affinché bruci d'amore in ogni istante? Questo fuoco viene da Dio, e il Signore è venuto sulla terra per donarci il fuoco della grazia, dello Spirito Santo, e chi ha imparato l'umiltà lo possiede per sempre, perché il Signore concede la sua grazia agli umili.
Molte pene devi sopportare e molte lacrime versare per mantener lo spirito umile secondo Cristo. Senza di questo si spegne nell'anima la luce della vita ed essa muore.
È possibile sfibrare il proprio corpo in poco tempo con digiuni: ma umiliare l'anima in modo che resti continuamente umile, questo non è facile né ci puoi riuscire in breve tempo.
Maria Egiziaca lottò contro le passioni come fossero bestie feroci, per diciassette anni, e solo allora trovò quiete. Mentre il suo corpo in poco tempo si macerò, perché nel deserto non c'è molto di che nutrirsi.
Ci siamo del tutto induriti il cuore e non percepiamo più cosa sia l'umiltà e l'amore di Cristo. Certamente, questa umiltà e l'amore diventano conoscibili solo con la grazia dello Spirito santo, ma noi ci scordiamo che è possibile attirarla a sé. Perciò dobbiamo desiderarla con tutta l'anima nostra. Ma come posso desiderare ciò che non conosco completamente? Tutti la conoscono, anche se poco, perché lo Spirito santo spinge ogni anima alla ricerca di Dio.
Oh, come dobbiamo invocare il Signore, perché doni all'anima il Santo Spirito d'umiltà. L'anima umile ha una grande pace, mentre l'anima superba si tormenta da se stessa. L'orgoglioso non conosce l'amore di Dio e si trova lontano da Dio. Si insuperbisce perché è ricco, sapiente o famoso, ma ignora la profondità della sua povertà e della sua rovina, perché non ha conosciuto Dio. A chi invece combatte contro la superbia, il Signore viene in aiuto, perché trionfi su questa passione.
Il Signore ha detto: « Imparate da me che sono mite ed umile di cuore», l'anima mia vi anela giorno e notte; e supplico Dio e tutto il cielo dei santi, e voi tutti, che avete conosciuto l'umiltà di Cristo: pregate per me, affinché venga su di me lo Spirito dell'umiltà secondo Cristo, che la mia anima desidera fino alle lacrime.
[Io non posso che desiderarlo poiché l'anima mia l'ha conosciuto nello Spirito Santo; ma ho perso questo dono e perciò l'anima mia non può che esser triste fino alle lacrime].
Misericordioso Signore, donaci lo spirito di umiltà, affinché le anime nostre trovino riposo in Te. Santissima Madre di Dio, tu che sei misericordiosa prega perché i nostri spiriti trovino l'umiltà.
L'anima mia anela a vedere il Signore e ha sete di lui in umiltà poiché è indegna di tanto bene.
L'orgoglio impedisce all'anima di entrare nella via della fede.
All'incredulo io do questo consiglio, egli dica: "Signore, se ci sei, illuminami e io Ti servirò con tutto il cuore e con tutta l'anima mia". E per questo umile pensiero e per desiderio di servire Dio, il Signore certamente lo illuminerà. Non deve dire: "Se ci sei, allora correggimi", perché, se arriva il castigo, è possibile che tu non trovi la forza di ringraziare Dio e di disporti al pentimento.
E quando il Signore ti illuminerà, allora l'anima tua percepirà il Signore, sentirà che il Signore l'ha perdonata e l'ama. E comprenderai questo dall'esperienza e la grazia dello Spirito santo testimonierà all'anima la salvezza e allora avrai voglia di gridare a tutto il mondo: "Quanto ci ama il Signore!"
L'Apostolo Paolo, finché non conosceva il Signore, lo perseguitava; ma, quando lo conobbe, percorse tutto il mondo abitato, predicando Cristo.
Affinché tu sia salvato, è necessario che diventi umile, poiché anche se si portasse con la forza un uomo superbo in paradiso, anche là non troverebbe pace e non sarebbe soddisfatto, e direbbe: "Perché non sono io al primo posto?" Ma l'anima umile è piena di amore e non cerca i primi posti, ma desidera per tutti il bene ed è contenta in qualsiasi condizione.
Il vanaglorioso o teme i demoni o diventa simile a loro. Noi invece non dobbiamo aver paura dei demoni, dobbiamo temere la vanagloria e la superbia; poiché determinano in noi la distruzione della grazia.
Chi parla con i demoni contamina la sua mente. Chi persevera nella preghiera ha la mente illuminata dal Signore.
Il Signore ci ama molto, e nonostante ciò noi cadiamo nei peccati, perché non siamo umili. Per conservare l'umiltà devi mortificare la carne e accogliere lo Spirito di Cristo. I Santi lottarono ferocemente contro i demoni, e vinsero con l'umiltà, la preghiera e il digiuno.
Chi ha umiliato se stesso ha vinto i nemici.
Che cosa dobbiamo fate per avere la pace nell'anima e nel corpo?
Per questo, devi amare tutti gli uomini come te stesso, ed essere in ogni momento preparato alla morte. Quando l'anima pensa alla morte, si dispone all'umiltà e si abbandona totalmente alla volontà di Dio, e vuole essere in pace con tutti e amare tutti.
Quando nell'anima giunge la pace di Cristo, essa è soddisfatta, come Giobbe, di essere seduta sul letame, e l'anima si rallegra di vedere gli altri nella gloria, perché essa si considera inferiore a tutti. Il mistero della umiltà di Cristo è grande ed ineffabile. Per effetto dell'amore, l'anima desidera per ogni uomo un bene maggiore che per se stessa, e gode quando vede gli altri che sono più fortunati di lei, e si affligge quando vede che essi sono nella sofferenza.
Oh, pregate per me, santi tutti e popoli tutti, affinché venga in me la santa umiltà di Cristo.
Il Signore ama gli uomini, e tuttavia permette che le afflizioni li sconvolgano affinché riconoscano la loro impotenza e diventino umili, e a causa dell'umiltà ricevano lo Spirito santo. Con lo Spirito santo tutto diventa bello, gioioso, meraviglioso.
Se qualcuno, povero o malato, soffre molto, ma non è umile, soffre inutilmente. Chi invece si fa umile è contento in ogni situazione, perché il Signore sarà la sua ricchezza e la sua felicità, e tutti gli uomini stupiranno per la bellezza della sua anima.
Tu dici che la tua vita è piena di sofferenza, ma io ti dirò, o meglio il Signore ti dice: umiliati e vedrai che tutte le tue sventure si trasformeranno in serenità, così che tu stesso, sbalordito, dirai: "Perché dunque prima mi torturavo così e mi affliggevo tanto?" Ma ora gioisci, perché ti sei umiliato e la grazia di Dio è venuta. Ora, anche se al mondo rimanessi solo tu povero, la gioia non ti abbandonerà, perché hai ricevuto nell'anima tua quella pace di cui il Signore ha detto: "Vi do la mia pace". Così ad ogni anima umile il Signore dona la sua pace, che è al di sopra di ogni comprensione.
L'anima dell'uomo umile è come il mare. Getta nel mare un sasso: turberà appena la superficie, e immediatamente affonderà. Così affondano le afflizioni nel cuore dell'uomo umile, perché la potenza del Signore è con lui.
Dov'è la tua dimora, o umile anima? E chi abita dentro di te? E a che cosa posso paragonarti? Tu fiammeggi, splendente come il sole, e non ti bruci, ma riscaldi tutti con la tua fiamma. A te appartiene la terra dei miti, secondo la parola del Signore. Tu sei simile ad un giardino pieno di fiori, in mezzo al quale c'è una meravigliosa tenda dove il Signore ama abitare. Ti amano il cielo e la terra. Ti amano gli Apostoli, i Profeti, i Pastori e tutti i santi. Ti amano gli Angeli e gli Arcangeli, i Serafini e i Cherubini. Ti ama, o umile anima, la Purissima Madre di Dio. Ti ama e dite si compiace il Signore.
Il Signore non si rivela all'anima superba. L'anima orgogliosa, anche se studiasse tutti i libri, non conoscerà mai il Signore, perché con la sua superbia non lascia spazio dentro di sé alla grazia dello Spirito santo, e solo per mezzo dello Spirito santo si conosce il Signore.
Gli uomini illuminati dal Battesimo credono in Dio, ma vi sono anche quelli che Lo conoscono. Cosa buona credere in Dio, ma è una beatitudine più grande ancora che si conosca Dio. E coloro che credono sono beati, come disse il Signore a Tommaso: "Tu credi perché mi hai visto e toccato; ma beati anche quelli che non hanno visto e credono".
Se siamo umili, il Signore, nel suo amore, ci rivelerà tutti i misteri. Ma la nostra disgrazia è che non siamo umili, ci insuperbiamo e ci inorgogliamo per qualsiasi cosa insignificante, e così facciamo del male a noi stessi e agli altri.
Il Signore, per quanto sia misericordioso, tuttavia a causa della superbia permette che l'anima, privata della grazia, soffra la fame fino a quando abbia imparato l'umiltà. Io stavo precipitando nell'abisso della rovina per i miei peccati e sarei già da molto tempo agli inferi, se non avessero avuto pietà di me il Signore e l'immacolata Madre di Dio. Oh, quale voce calma e mite! Voce celeste, quale non udiremo mai sulla terra! Ed ecco, ora con lacrime io scrivo che Dio è misericordioso come un vero Padre. Soave all'anima è il Signore. Adamo gustò questa beatitudine nel paradiso, dove vedeva il Signore faccia a faccia. E la nostra anima sente che Egli è con noi, secondo la sua promessa: "Ecco, io sono con voi per tutti i giorni, fino alla fine dei secoli" (Mt 18, 20).
[Il Signore e' con noi. Cosa posso desiderare di più? Il Signore ha creato l'uomo perché egli viva in eterno e trovi in Lui la sua beatitudine, perché noi siamo con Lui e in Lui. Anche il Signore vuol essere con noi e in noi. Il Signore è nostra gioia e nostra allegrezza. Ma quando il nostro orgoglio ci allontana dal Signore, ci abbandoniamo ai tormenti: ed allora l'angoscia, la depressione e i pensieri malvagi ci lacerano.]
Signore, guidaci, come la madre premurosa guida i suoi figlioletti. Fa' che ogni anima conosca la gioia della tua venuta e la potenza del tuo aiuto. Ristora le anime esauste del tuo popolo, e insegna a tutti noi a conoscerTi per mezzo dello Spirito santo. L'anima dell'uomo è afflitta sulla terra, Signore, e la sua mente non può fissarsi su di Te, perché non conosce Te e la tua bontà. La nostra mente è stata ottenebrata dalle preoccupazioni della vita, e noi non riusciamo a comprendere la pienezza del tuo amore. Illuminaci Tu. Alla tua misericordia tutto è possibile. Nel tuo santo Vangelo tu hai detto che "i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata vivranno". Anche ora, fa' che le nostre anime morte odano la Tua voce e vivano nella gioia. Oh Signore, di' al mondo: "Siano a tutti rimessi i peccati", e saranno rimessi. Santificaci, Signore, e tutti saremo santificati per mezzo del tuo Spirito, e Ti loderanno sulla terra tutti i popoli, e sarà fatta la Tua volontà come in cielo così in terra, perché a Te "tutto è possibile".
L'uomo superbo teme i rimproveri, mentre l'uomo umile non li teme affatto. Chi ha raggiunto l'umiltà secondo Cristo desidera sempre essere ammonito e si rallegra delle offese, ed è imbarazzato quando lo lodano. Eppure questo non e che l'inizio dell'umiltà; ma quando l'anima nello Spirito santo conosce come il Signore è umile e mite, allora essa vede se stessa come l'ultima di tutti, e si rallegra di giacere "sul letame" come Giobbe, vestita di sacco, e di vedere nello Spirito santo gli altri, splendenti e simili a Cristo.
Che il Signore misericordioso conceda a tutti di gustare l'umiltà di Cristo, impossibile a descriversi.
L'anima mia desidera il Signore. Tu hai nascosto il Tuo volto e da ciò la mia anima fu sconvolta, e io desidero fino alla morte di vederti nuovamente, perché Tu, Signore, hai sedotto l'anima mia. Se tu non mi avessi attratto con la tua grazia, non potrei sentire tanta nostalgia di Te e non ti cercherei con lacrime.
Come può cercare e che cosa cercherà colui che non ha conosciuto e non ha perduto nulla? Quando vivevo nel mondo, pensavo a Te ma non sempre. Ora il mio Spirito brucia, fino alle lacrime, dal desiderio di vederti, o mia luce.
Tu mi hai istruito con la tua misericordia. Ma ora Ti sei nascosto a me, affinché l'anima mia impari l'umiltà, poiché senza l'umiltà la grazia non può rimanere nell'anima, e allora l'acedia la paralizza. Ma quando l'anima impara l'umiltà, né l'acedia né l'afflizione si avvicinano ad essa, perché lo Spirito di Dio la rallegra e la rende felice.
Sono degni di compassione gli uomini che non conoscono Dio, e io mi affliggo per loro. Si insuperbiscono perché imparano a volare; ma che cosa c'è di straordinario in questo? Anche gli uccelli volano e glorificano Dio. Invece l'uomo, creatura di Dio, si allontana dal Creatore. Ma pensa: come ti troverai dinanzi al terribile giudizio di Dio? Dove andrai, o dove ti nasconderai al volto di Dio? Io prego molto Dio che tutti siate salvati e abbiate la felicità eterna, con gli Angeli e i Santi. E vi supplico: pentitevi ed umiliatevi, fate contento il Signore, che vi attende con desiderio e misericordia. Il Signore dà all'anima che egli ama un amore compassionevole per gli altri, in modo che essa preghi per loro con lacrime. Anche l'anima mia è triste e io tremo molto per voi.
Gloria al Signore e alla sua misericordia, poiché egli si manifesta a noi suoi servi peccatori, per mezzo dello Spirito santo; e l'anima lo conosce meglio che il padre suo secondo la carne, poiché il padre lo vediamo come persona distinta da noi, mentre lo Spirito santo penetra tutta l'anima, la mente e il corpo.
Beata l'anima umile poiché il Signore l'ama. Il cielo e la terra proclamano beati i santi nella loro umiltà, e il Signore concede loro la gloria di essere con lui: "Dove sono io, là sarà anche il mio servitore". Superiore a tutti in umiltà è la santissima Madre di Dio, e per questo tutte le generazioni sulla terra la proclamano beata, e la servono tutte le potenze dei cieli. E la Madre del Signore ci è stata data come nostra protezione e nostro sostegno.
Non vi è nulla di più sublime che vivere in umiltà e amore. Allora nell'anima regna una grande pace ed essa non si reputa superiore al fratello. Se amiamo i nemici, nell'anima non resterà posto per l'orgoglio, perché la superbia è del tutto estranea all'amore secondo Cristo. La vanagloria, come il fuoco, incenerisce ogni virtù, mentre l'umiltà secondo Cristo è dolce e ineffabile. E se gli uomini riconoscessero questo, tutta la terra vorrebbe imparare questa sapienza. Io la medito notte e giorno, per tutta la mia vita, ma non riesco a raggiungerla. L'anima mia pensa continuamente: non ho ottenuto quello che desideravo, e non posso trovare riposo; vi prego umilmente, o fratelli tutti, che conoscete l'amore di Dio, pregate per me, affinché io sia liberato dallo Spirito di superbia e l'umiltà di Cristo abiti in me.
Vi sono molti gradi di umiltà. Uno è obbediente e si critica in tutto; e questa è umiltà. Un altro si pente dei suoi peccati e si considera un abominio al cospetto del Signore; e questa è umiltà. Ma chi ha conosciuto il Signore nello Spirito santo ha una umiltà diversa: egli ha una diversa conoscenza ed esperienza. Quando l'anima vede, nello Spirito santo, quanto è mite ed umile il Signore, anch'essa si umilia nel più profondo di se stessa. E questa umiltà è del tutto particolare, nessuno può descriverla, e si conosce solo mediante lo Spirito santo. E se gli uomini conoscessero nello Spirito santo com'è il Signore nostro, cambierebbero tutti: i ricchi lascerebbero le loro ricchezze, i sapienti le scienze, quelli che governano la fama e il potere, e tutti diverrebbero umili e vivrebbero in grande pace e amore, e sulla terra regnerebbe una grande felicità.
Quando un uomo si è abbandonato alla volontà di Dio, allora nella sua mente ha nient'altro se non il Signore, e la sua anima sta davanti a Dio in pura preghiera.
Signore, insegnaci, mediante il tuo Spirito santo, ad essere obbedienti e sobri. Dacci lo spirito di pentimento di Adamo e le lacrime per i nostri peccati. Fa' che ti ringraziamo e lodiamo in eterno. Tu ci hai dato il tuo corpo e Sangue prezioso perché viviamo eternamente con Te e siamo là dove Tu sei, e vediamo la Tua gloria. Signore, fa' che i popoli di tutta la terra conoscano quanto Tu ci ami e che vita meravigliosa Tu dai a coloro che credono in Te.