mercoledì 24 ottobre 2012

Emiliano Jimenez Hernandez - Uomo in Festa 2


 
 Nella catechesi tenuta questa mattina Benedetto XVI ha detto:
"La fede è dono di Dio, ma è anche atto profondamente libero e umano. Il Catechismo della Chiesa Cattolica lo dice con chiarezza: «È impossibile credere senza la grazia e gli aiuti interiori dello Spirito Santo. Non è però meno vero che credere è un atto autenticamente umano. Non è contrario né alla libertà né all’intelligenza dell’uomo» (n. 154)".
Una affermazione capitale in un mondo come il nostro, che sembra aver smarrito il senso stesso della vita: il problema di fondo è proprio e fondamentalmente antropologico, attiene cioè alla visione dell'uomo che il mondo propone, lontanissima dal Cristianesimo, come ricordava qualche giorno fa monsignor Fisichella al Sinodo per la Nuova Evangelizzazione (v. post dal titolo "Una nuova visione dell'antropologia", che ho pubblicato il 20 ottobre scorso). Per rimettere le cose a posto occorre quindi in primo luogo sapere di CHI stiamo parlando. Chi è questo UOMO che per grazia crede ed in tal modo contemporaneamente si realizza come tale? Essendo libero e felice? E per di più senza affatto mortificare la sua intelligenza? Per rispondere a questa domanda propongo due testi di padre Emiliano Jimenez Hernandez, una figura "storica" del Cammino Neocatecumenale, defunto nel 2007 dopo essere stato itinerante in Costa Rica, Panama e Santo Domingo, ed aver insegnato per lunghi anni nel Seminario "Redemptoris Mater Giovanni Paolo II del Callao (Perù), di cui è stato anche rettore.