sabato 15 dicembre 2012

Il nemico in casa



Strage in una scuola elementare degli Stati Uniti. Il nemico in casa. La partecipazione del Papa al dolore delle famiglie

Per pura casualità la strage di bambini in Connecticut è coincisa con la vigilia dell’anniversario di quel secondo emendamento della Costituzione statunitense che garantisce il diritto di possedere armi. Una disposizione ratificata il 15 dicembre 1791: a misura degli Stati Uniti di 221 anni fa.
Il nemico in casa: oggi gli Stati Uniti devono ancora una volta interrogarsi sui modi per arginare la violenza che li colpisce dall’interno. Una violenza efferata — alimentata anche da un accesso troppo facile ad armi sempre più letali — che questa volta si è abbattuta sui bambini di una scuola elementare del Connecticut, la Sandy Hook di Newtown, un paesino circondato dai boschi a un centinaio di chilometri da New York.È qui che ieri si è materializzato il peggiore incubo di ogni genitore: Adam Lanza, armato fino ai denti nonostante i suoi venti anni e una storia di profondo disagio psichico, ha aperto il fuoco contro gli alunni e gli insegnanti, dopo avere ucciso a casa la madre — anch’essa docente della Sandy Hook — e un altro familiare. Il bilancio di poche ore di follia è terrificante: 28 morti, tra i quali 20 bambini. 
Profonda partecipazione al dolore delle famiglie colpite è stata espressa da Benedetto XVI in un telegramma a firma del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, inviato all’amministratore diocesano di Bridgeport, monsignor Jerald A. Doyle. Dopo avere assicurato vicinanza nella preghiera alle vittime di questo scioccante evento, il Papa chiede a Dio di consolare quanti sono in lutto e di sostenere l’intera comunità «con la forza spirituale che trionfa sulla violenza attraverso il potere del perdono, della speranza e dell’amore che riconcilia».
Visibilmente commosso, il presidente Obama, in un discorso alla Casa Bianca, ha parlato di quei «piccoli bei bambini che non avranno futuro» e ha ricordato che tra i caduti ci sono anche insegnanti «che hanno dedicato la loro vita per aiutare i bambini a realizzare i loro sogni». «Questa sera — ha proseguito con gli occhi lucidi — Michelle e io faremo quello che tutti i genitori in America faranno. Abbracceremo i nostri figli un po’ più strettamente e diremo loro che gli vogliamo bene. Ma ci sono famiglie in Connecticut che non potranno più farlo». Per questo — ha concluso — «dobbiamo agire al di là della politica per impedire che stragi come queste si ripetano».
Inevitabilmente il massacro di Newtown è destinato a riaprire le polemiche sulla libera circolazione delle armi. Michael Bloomberg, sindaco di New York, ha ieri ricordato come ogni giorno 34 persone vengano uccise negli Stati Uniti a colpi d’arma da fuoco. La National Rifle Association si è invece trincerata dietro un imbarazzato silenzio: «Non parleremo finché non saranno chiari tutti i fatti», ha detto un portavoce della potente lobby degli armaioli.
Per pura casualità la strage di bambini in Connecticut è coincisa con la vigilia dell’anniversario di quel secondo emendamento della Costituzione statunitense che garantisce il diritto di possedere armi. Una disposizione ratificata il 15 dicembre 1791: a misura degli Stati Uniti di 221 anni fa.
L'Osservatore Romano, 15 dicembre 2012.