venerdì 22 marzo 2013

Catalina Rivas - "La Passione" 2


Catalina Rivas (*)
LA PASSIONE  2

 * * *
GESÙ ISTITUISCE L'EUCARISTIA

Il desiderio che tutte le Anime fossero mondate, quando Mi ricevono nel Sacramento dell'Eucaristia, Mi portò a lavare i piedi ai Miei Apostoli.
L'ho fatto anche per rappresentare il Sacramento della Penitenza, nel quale possono lavarsi e recuperare il loro perduto candore, le Anime che hanno avuto la disgrazia di cadere nel peccato.
Lavando loro i piedi, ho voluto insegnare, a quelle Anime, che hanno dei compiti apostolici, ad umiliarsi e a trattare con dolcezza i peccatori e tutte le Anime che sono loro affidate.
Mi sono avvolto in un telo per insegnare loro che, per ottenere dei risultati con le Anime, bisogna cingersi con la propria mortificazione ed abnegazione.
Ho voluto che imparassero la mutua Carità e il modo con cui lavare le colpe che si avvertono nel prossimo, dissimulandole o scusandole sempre, senza mai divulgare gli altrui difetti.
L'acqua che ho fatto scorrere sui piedi degli Apostoli, era un riflesso dello zelo che consumava il Mio Cuore nel desiderio della salvezza degli uomini.
In quel momento, era un infinito Amore che sentivo per gli uomini, e non ho voluto lasciarli orfani...
Per vivere con voi fino alla fine dei Secoli e dimostrarvi il Mio Amore, ho voluto essere il vostro respiro, la vostra vita, il vostro sostegno, il vostro tutto!
Quindi, ho visto tutte le Anime che, nel volgere dei Secoli, dovevano alimentarsi con il Mio Corpo e il Mio Sangue, e tutti gli Effetti Divini che questo Alimento avrebbe prodotto in moltissime Anime...
In molte di esse, questo Sangue Immacolato avrebbe generato purezza e verginità.
In altre, avrebbe acceso la fiamma dell'Amore e quella del Fervore.
Molti Martiri dell'Amore, in quell'ora, si radunavano davanti ai Miei occhi e nel Mio Cuore!
Quante altre Anime, dopo aver commesso molti e gravi peccati, debilitate dalla forza delle passioni, sarebbero venute a Me per rinnovare il loro vigore con il Pane dei forti!
Quanto desideravo fare conoscere i sentimenti del Mio Cuore a tutte le Anime!
Quanto desidero che conoscano l'Amore che sentivo per loro quando, nel Cenacolo, ho istituito l'Eucaristia!
Nessuno potrebbe penetrare i sentimenti del Mio Cuore, in quei momenti: sentimenti di amore, gioia, tenerezza... ma immensa è stata anche l'amarezza che pervase il Mio Cuore.
Eri forse un buon ed idoneo terreno per la costruzione di un magnifico edificio?
Si e no...
Si, per i Doni che ti ho fatto sin dalla tua nascita.
No, per l'uso che hai fatto di essi.
Pensi che il tuo terreno sia adeguato alle proporzioni e alla struttura dell'edificio che Io innalzo?
Oh, è una cosa meschina!
Tuttavia, i Miei calcoli non falliranno, nonostante tutti gli elementi contrari che ci sono in te, perché è proprio da Me scegliere chi è inadatto per lo scopo che Mi propongo.
Io non Mi sbaglio mai, perché uso Arte ed Amore.
Costruisco attivamente, senza che tu lo percepisca.
Lo stesso tuo desiderio di sapere che cosa sto facendo, Mi serve per provarti che nulla puoi e nulla sai, senza che Io lo voglia...
È tempo di lavorare, non Mi chiedere niente, perché c'è qualcuno che pensa a te.
Voglio raccontare alle Mie Anime l'amarezza e il tremendo dolore che riempiva il Mio Cuore, quella notte.
Sebbene fosse grande la Mia gioia per esserMi fatto compagno degli uomini, fino alla fine dei Secoli, e Nutrimento Divino delle Anime, e sebbene vedessi quanti Mi avrebbero reso l'omaggio dell'Adorazione, dell'Amore e della Riparazione, non fu, però, poca la tristezza che Mi causò il contemplare tutte quelle Anime che Mi avrebbero abbandonato nel Tabernacolo e quelle che avrebbero dubitato della Mia Presenza nell'Eucaristia.
In quanti cuori macchiati, sporchi e completamente lacerati dal peccato, avrei dovuto entrare, e quanto la Mia Carne e il Mio Sangue, profanati, sarebbero divenuti motivo di condanna per molte anime!
Tu non puoi capire il modo con cui ho contemplato tutti i sacrilegi, gli oltraggi e le tremende abominazioni che sarebbero state commesse contro di Me... Le moltissime ore che avrei dovuto passare, da solo, nei Tabernacoli.
Quante lunghe notti! Quanti uomini avrebbero respinto gli amorosi richiami che avrei loro rivolto!
Per amore di queste Anime, Io rimango prigioniero nell'Eucaristia affinché, nelle vostre pene e nei vostri dolori, possiate consolarvi con il più tenero dei Cuori, con il migliore dei Padri, con l'Amico più fedele. Ma questo amore, che si consuma per il bene degli uomini, non sarà corrisposto.
Vivo in mezzo ai peccatori per essere la loro salvezza e la loro vita, il loro medico e la loro medicina; ed essi, in cambio, nonostante la loro natura inferma, si allontanano da Me, Mi oltraggiano e Mi disprezzano.
Figli miei, poveri peccatori! Non allontanatevi da Me, Io vi aspetto, giorno e notte, nel Tabernacolo. Non vi getterò in faccia i vostri peccati. Quel che farò sarà lavarvi nel Sangue delle Mie Piaghe. Non abbiate paura, venite a Me. Non sapete quanto vi amo!
E voi, Anime amate, perché siete fredde ed indifferenti al Mio amore?
So che dovete attendere alle necessità delle vostre famiglie, della casa e del Mondo, che vi sollecita incessantemente, ma non trovate un momento per venire a darMi prova del vostro amore e della vostra gratitudine?
Non lasciatevi trascinare da tante preoccupazioni inutili, riservatevi un momento per visitare il Prigioniero d'Amore.
Se il vostro corpo è malato, non potete forse trovare qualche minuto per cercare il Medico che deve curarvi?
Venite da chi può ridarvi le forze e la salute dell'anima...
Date un'elemosina d'Amore a questo Mendicante Divino, che vi chiama, vi desidera e vi aspetta.
Queste parole produrranno, nelle Anime, l'effetto di una grande realtà. Penetreranno nelle famiglie, nelle scuole, nelle Case Religiose, negli ospedali, nelle prigioni, e molte Anime si arrenderanno al Mio Amore.
I dolori più grandi Mi vengono dalle Anime Sacerdotali e Religiose.
Nel momento in cui ho istituito l'Eucaristia, ho visto tutte le Anime privilegiate che si sarebbero alimentate con il Mio Corpo e il Mio Sangue, e ho visto gli effetti che si sarebbero in esse prodotti.
Per alcune, il Mio Corpo sarebbe il rimedio per la loro debolezza; per altre, un fuoco che riuscirebbe a consumare le loro miserie, infiammandole d'Amore.
Ah!.. Quelle Anime, tutte riunite davanti a Me, saranno un immenso giardino, nel quale ogni pianta produce un fiore diverso, ma tutti Mi dilettano con il loro profumo...
Il Mio Corpo sarà il Sole che ridà loro vita.
Mi accosterò ad alcune per essere consolato, ad altre per nasconderMi, ed in altre ancora Mi riposerò.
Se sapeste, Anime amatissime, quanto è facile consolare, nascondere e dare riposo al vero Dio!
Questo Dio, che vi ama con Amore infinito, dopo di avervi liberato dalla schiavitù del peccato, ha seminato in voi l'incomparabile Grazia della Vocazione Religiosa.
Egli vi ha tratto in modo misterioso nel giardino delle Sue delizie.
Questo Dio, vostro Redentore, si è fatto vostro Sposo. Egli stesso vi alimenta con il Suo Corpo purissimo e con il Suo Sangue placa la vostra sete.
In Me, troverete il riposo e la felicità.
Oh, figliola! Perché tante Anime, dopo essere state colmate di beni e di carezze, sono divenute causa di tristezza per il Mio Cuore?
Non sono, Io, sempre lo stesso?
Forse sono cambiato per voi?...
No, Io non cambierò mai e, fino alla fine dei Secoli, vi amerò con predilezione e tenerezza.
So che siete piene di miserie, ma questo non farà allontanare da voi i Miei sguardi più teneri; Io vi aspetto con ansia, non soltanto per alleviare le vostre miserie, ma anche per colmarvi con i Miei benefici.
Se vi chiedo Amore, non negatemelo: è molto facile amare Colui che è l'Amore stesso.
Se vi chiedo qualcosa che costa caro alla vostra natura, vi do, congiuntamente, anche la Grazie e la forza necessari perché siate il Mio conforto.
FateMi entrare nelle vostre Anime e, se in esse non si troverà niente che sia degno di Me, allora… diteMi, con umiltà e fiducia: “Signore, vedo bene i frutti che produce questo albero, vieni e dimmi che cosa devo fare, affinché, a partire da oggi, spuntino i frutti che Tu desideri”.
Se l'anima Mi dice questo con un vero desiderio di provarMi il suo Amore, Io le risponderò: “Anima amata, lascia che sia Io stesso a coltivare il tuo Amore...
”.
Conosci i frutti che otterrai?
La vittoria sul tuo carattere riparerà le offese, espierà le mancanze.
Se non ti turbi nel ricevere una correzione e l’accetti con gioia, otterrai che le Anime accecate dell'orgoglio si umilino e chiedano perdono.
Ecco ciò che farò nella tua Anima, se Mi lasci operare liberamente. Il giardino non fiorirà immediatamente, ma darai una grande consolazione al Mio Cuore...
Tutto ciò Mi è passato davanti, quando ho istituito l'Eucaristia e ho sentito l'urgente desiderio di nutrire le Anime. Non venivo a dimorare sulla Terra per vivere con degli Esseri perfetti, ma per sostenere i deboli e nutrire i piccoli... Li avrei fatti crescere, avrei irrobustito le loro Anime, avrei riposato nelle loro miserie e i loro buoni desideri Mi avrebbero consolato.
Però, tra i Miei Eletti, vi sono alcune Anime che sono per Me occasione di dolore.
Saranno tutte perseveranti?...
È questo il grido di dolore che sfugge dal Mio Cuore; è questo il gemito che voglio sia udito dalle Anime.
L'Amore eterno sta cercando delle anime che dicano cose nuove sulle verità antiche, che già si conoscono.
L'Amore infinito vuole creare, nel seno dell'Umanità, un tribunale, non di giustizia, ma di pura Misericordia!
Ecco perché si moltiplicano i Messaggi nel Mondo!
Chi li comprende, ammira le loro opere, trae profitto da esse, e fa si che anche gli altri ne traggano profitto.
Chi non capisce, continua ad essere schiavo dello Spirito, che muore e condanna.
A questi ultimi, rivolgo la Mia Parola di condanna, perché ritardano l'Opera Divina e si convertono in complici del Maligno.
Quale astuzia opprime le loro piccole menti, quando condannano, insabbiano e reprimono quel che non proviene da misere Creature, ma dal Creatore?
Io rivelo la Mia Sapienza a coloro che ho chiamato “piccoli”, e la nascondo, invece, ai superbi...
Anima, lascia che Mi riversi in te… diventa una valvola del Mio Cuore, perché non manca chi opprime il Mio Amore... 



GESÙ FA LA VOLONTÀ DEL PADRE

Voglio che della Mia Passione tu consideri, soprattutto, l'amarezza che Mi ha causato il conoscere i peccati che, annebbiando la mente dell'uomo, lo portano alle aberrazioni.
Questi peccati vengono, per lo più, accettati come frutto di una inclinazione naturale, alla quale la propria volontà non si può opporre.
Oggi, molti vivono con gravi peccati e, di questi, incolpano gli altri o il destino, senza possibilità di liberarsene.
Questo ho visto nel Getsemani; ho conosciuto, così, il grande male che la Mia Anima avrebbe dovuto assorbire.
Quanti si perdono in questo modo e come ho sofferto per loro!
Perciò, con il Mio esempio, ho insegnato agli Apostoli come sopportarsi a vicenda, lavando loro i piedi e facendoMi loro Nutrimento.
Si avvicinava l'ora per la quale il Figlio di Dio si era fatto uomo e Redentore del Genere Umano: andava a spargere il Suo Sangue e a dare la Sua Vita per il Mondo.
In quell'ora, volli metterMi in preghiera e consegnarMi alla Volontà del Padre Mio...
Fu allora che la Mia Volontà di uomo vinse la resistenza naturale verso la grande sofferenza preparata per Me dal Padre nostro, il Quale, vedete, era ancora più addolorato di Me. Quindi, tra quelle anime perdute, ho consegnato la Mia stessa Anima, per riparare ciò che si era corrotto.
La Mia Onnipotenza può tutto, ma ha bisogno di un minimo, sopra il quale aggiungere dell'altro; e questo minimo lo offro Io stesso, con infinito Amore.
La Mia Passione… quale abisso di amarezza ha rinchiuso in sé!
Com'è erroneamente lontano chi crede di conoscerla, pensando soltanto alle terribili sofferenze del Mio Corpo!…
Figlia mia, ti ho riservato altri atti delle tragedie intime che ho vissuto e che voglio condividere con te, perché sei tra quelle che il Padre Mio Mi diede nell'Orto.
Anime amate, imparate dal vostro Modello, che l'unica cosa necessaria è sottomettersi con umiltà e offrirsi, per compiere la Volontà di Dio, anche se la natura si ribella.
Inoltre, ho voluto insegnare alle Anime che ogni azione importante deve essere preceduta e vivificata dalla preghiera, perché in essa l'Anima si fortifica per affrontare le cose più difficili; Dio si comunica a questa Anima, la consiglia e la ispira, anche quando l'Anima non se ne accorge.
Mi sono allontanato nell'Orto con tre dei Miei Discepoli, per insegnare loro che le tre potenze dell'Anima devono accompagnarli ed aiutarli nella preghiera.
Ricordate i Benefici Divini e le Perfezioni di Dio: la Sua Bontà, il Suo Potere, la Sua Misericordia, l'Amore che ha per voi.
Quindi, con la ragione, cercate il modo di poter corrispondere alle meraviglie che Egli ha fatto per voi…
Lasciate che la vostra volontà si muova a servire Dio, di più e meglio, spingendovi a consacrarvi per la salvezza delle Anime, sia con il vostro lavoro apostolico, sia con la vostra vita umile e nascosta, nel ritiro e nel silenzio, per mezzo della preghiera.
Prostratevi umilmente, da Creature quali siete, alla presenza del vostro Creatore, e adorate i Suoi Disegni su di voi, quali che siano, sottomettendo la vostra volontà a quella Divina.
È in questo modo che Io ho offerto Me stesso per realizzare l'opera della Redenzione del mondo.
Ah, che momento è stato quello, quando ho sentito venire su di Me tutti i tormenti che dovevo soffrire nelle Mia Passione: le calunnie, gli insulti, i flagelli, i calci, la corona di spine, la sete e la Croce!…
Tutto questo è passato davanti ai Miei Occhi, mentre un dolore intenso colpiva il Mio Cuore: le offese, le abominazioni ed i peccati, che si sarebbero commessi durante i Secoli; e non soltanto li ho visti, ma Mi sono sentito rivestito di tutti questi orrori; in questo modo, Mi sono presentato davanti al Mio Padre Celeste per implorare Misericordia.
Figliola mia, ho offerto Me stesso come un giglio, per calmare la Sua collera e placare la Sua ira.
È certo che, con tanti crimini e tanti peccati, la Mia natura umana ha sperimentato un'agonia mortale, al punto di sudare sangue.
Sarà possibile che questa angoscia e questo Sangue siano inutili per tante anime?…
La Mia Passione è stata l'origine del Mio Amore. Se non l'avessi voluto, chi avrebbe potuto toccarmi? Io l'ho voluto e, per fare questo, Mi sono servito degli uomini più crudeli.
Prima di soffrire, ho conosciuto in Me stesso ogni sofferenza e ho potuto darne una valutazione completa. Inoltre, quando ho voluto soffrire, oltre ad averne una piena conoscenza e valutazione, ho sentito umanamente tutte le sofferenze; Io le ho prese tutte.
Parlando della Mia Passione, non posso entrare in tutti i dettagli.
L'ho fatto altre volte, ma voi, a causa della vostra natura umana, non riuscite a comprenderlo… non potete comprendere la smisurata estensione dei dolori che ho sofferto.
Si, Io vi illumino, ma rimango entro un limite, al di là del quale non potete andare.
Solo a Mia Madre ho fatto conoscere tutte le Mie cose; ecco perché Ella ha sofferto più di Tutti.
Ma, oggi, il Mondo dovrà conoscere più di quello che fino ad ora gli ho concesso, perché il Padre Mio così vuole.
Per questo, nella Mia Chiesa fiorisce un raggio d'Amore per tutto l'insieme delle vicissitudini che dall'Orto Mi portarono al Calvario.
Manifesto la Mia Passione agli amati, che furono con Me nell'Orto, più che a chiunque altro. Loro possono riferire qualcosa che si adatti alla mente degli attuali viandanti. E, se possono, debbono farlo.
Per questa ragione, piccola, scrivi tutto ciò che Io ti dico, per te e per molti altri, a conforto delle Anime e per la gloria della Trinità, che vuole siano conosciute le Mie Sofferenze nel Getsemani.
“L'Anima Mia era triste fino alla morte”.
Mentre la tristezza del male fisico poteva giungere ad essere causa di morte, quella dello Spirito, che ho voluto sperimentare, è consistita nell'assenza completa dell'influenza della Divinità e nella presenza lacerante delle cause della Mia Passione.
Nel Mio Spirito, che agonizzava, erano realmente presenti tutte le ragioni che Mi spinsero a portare l'Amore sulla Terra.
Prima ragione… le offese fatte contro la Mia Divinità, che soffriva come uomo, con la consapevolezza propria di Dio.
Non si può trovare nulla di simile a questo genere di sofferenza, perché l'uomo che pecca comprende, con la Mia Luce, soltanto ciò che gli corrisponde e, molte volte, soltanto in modo imperfetto, ma non può vedere come sia il peccato di fronte a Me.
Ecco perché è chiaro che soltanto Dio può conoscere ciò che veramente è un'offesa fatta a Lui!
Indubbiamente, l'Umanità doveva poter offrire alla Divinità la piena conoscenza e il vero dolore del pentimento. Io posso farlo tutte le volte che voglio, offrendo la Mia Conoscenza, che ha operato in Me come Uomo, con la umanizzazione dell'offesa fatta a Dio.
Questo è stato il Mio desiderio: che il peccatore pentito, tramite Me, avesse il modo di presentare, al suo Dio, la conoscenza dell'offesa commessa e che Io, nella Mia Divinità, potessi ricevere dall'uomo anche la piena comprensione di ciò che ha fatto contro di Me.
Per oggi, basta.
Non sai quanto Mi consoli quando ti affidi a Me, con abbandono totale…
Non posso parlare alle Anime, tutti i giorni… Lascia che, per loro, Io ti dica i Miei segreti!… Lascia che Io usi i tuoi giorni e le tue notti!
Ero triste fino alla morte, perché vedevo, da ogni parte, l'enorme cumulo delle offese commesse; se anche per una sola di esse sperimentavo una morte indescrivibile, che cosa avrei potuto provare per l'insieme di tutte le colpe?
“L'Anima Mia è triste fino alla morte”… di una tristezza che Mi produsse l'abbandono di ogni forza, di una tristezza che aveva come centro la Divinità, verso la quale - in Me - convergeva la marea delle colpe e il fetore delle Anime corrotte da ogni genere di vizio.
Perciò, ero, allo stesso tempo, bersaglio e freccia.
In quanto Dio… ero bersaglio; in quanto uomo… ero freccia, poiché ho assorbito tutto il peccato, al punto di apparire, davanti al Padre Mio, come l'unico offensore. Non poteva esserci una tristezza maggiore di questa, ed Io ho voluto prenderla tutta, per Amore del Padre e come Misericordia verso tutti voi.
Se gli uomini non pongono attenzione a questo punto, invano meditano sul significato di queste parole, che includono tutto il Mio Essere, in quanto Dio e in quanto Uomo.
Guardatemi, così, in questa gigantesca prigione dello Spirito!
Non merito, forse, amore, visto che ho tanto sofferto e lottato?
Non merito che la Creatura conti su di Me, come su se stessa, sapendo che Io Mi do a lei, interamente e senza alcuna riserva?
Attingete, Tutti, dalla Mia inesauribile Fonte di beni, attingete!
Io vi offro la Mia tristezza, nell'Orto… dateMi la vostra tristezza, tutte le vostre tristezze… voglio fare di esse un mazzo di violette, il cui profumo sia l'indicatore costante verso la Mia Divinità.
“Padre, se è possibile, allontana da Me questo Calice. Tuttavia, non sia fatta la Mia, ma la Tua Volontà” (Luca 22,42).
Ho detto questo al colmo dell'amarezza, quando il peso che gravava su di Me si era fatto talmente grave che l'Anima Mia si trovava nella più incredibile oscurità.
Lo dissi al Padre perché, nell'assumere ogni colpa, Mi presentavo davanti a Lui come l'unico peccatore, contro il quale si scaricava tutta la Sua Divina Giustizia. E sentendoMi, privato della Mia Divinità, soltanto l'Umanità appariva davanti a Me.
Allontana da Me, o Padre, questo amarissimo Calice che Mi presenti e che, venendo in questo Mondo, nonostante tutto, Io ho accettato per Amor Tuo.
Sono arrivato al punto che non Mi riconosco neppure Io.
Oh, Padre, Tu hai fatto del peccato la Mia eredità e questo rende la Mia Presenza davanti a Te, che Mi ami, insopportabile.
L'ingratitudine degli Esseri Umani la conoscevo già, ma come potrò sopportare di vederMi solo?
Dio Mio, abbi pietà della grande solitudine nella quale Mi trovo!
Perché anche Tu vuoi lasciarMi in un tale abbandono?
Quale aiuto potrò trovare in una tale desolazione?
Perché anche Tu Mi colpisci così?
E se Tu Mi privi di Te stesso, Io sento che sprofonderò in un abisso tale che non riuscirò più a riconoscere la Tua mano, in una situazione tanto tragica.
Il sangue che esce da tutto il Mio Corpo Ti dà testimonianza del Mio annichilimento sotto la Tua potente Mano…
Così… ho pianto, così… sono caduto. Ma dopo ho proseguito: Padre Santo, è giusto che Tu faccia di Me tutto ciò che vuoi. La Mia vita non è Mia, appartiene interamente a Te. Voglio che non si faccia la Mia Volontà, ma la Tua. Ho accettato una morte di Croce… accetto anche la morte apparente della Mia Divinità.
È giusto.
Devo darTi tutto questo e, prima di tutto, devo offrirTi l'olocausto della Divinità, che certamente Mi unisce a Te.
Si, Padre, con il Sangue che vedi, confermo la Mia donazione… con il Sangue confermo la Mia accettazione: si faccia la Tua Volontà, non la Mia… 


GESÙ VA IN CERCA DEI SUOI DISCEPOLI,
CHE SONO ADDORMENTATI
Malgrado tutto, l'enorme peso e la terribile fatica, unitamente al sudore di sangue, Mi avevano colpito talmente che, nell'andare a cercare i Miei Apostoli, Mi sono sentito tremendamente affaticato.
Pietro, Giovanni, Giacomo!
Dove sono, che non li vedo vigilanti?
Svegliatevi, guardate il Mio Volto, vedete come trema il Mio Corpo per questo turbamento che provo!
Perché dormite?
Svegliatevi e pregate con Me, perché Io ho sudato Sangue per voi!
Pietro, Discepolo eletto, non ti importa della Mia Passione?…
Giacomo, a te ho dato la Mia predilezione: guardaMi e ricordati di Me!
E tu, Giovanni? Perché ti lasci prendere dal sonno insieme agli altri? Tu puoi capire più di loro… Non dormire, veglia e prega con Me!
Ecco ciò che ho ottenuto: mentre cercavo conforto, ho trovato un amaro sconforto.
Neppure loro sono con Me.
Da chi mai potrò andare?…
È vero, il Padre Mio Mi dà soltanto ciò che Io ho saputo chiederGli: che il Giudizio di tutta l'Umanità cada sopra di Me.
Padre Mio, aiutami! Tu che puoi tutto, aiutami!
Sono tornato a pregare come un uomo a cui sono state tolte tutte le speranze e che cerca, dall'alto, comprensione e consolazione.
Ma che cosa poteva fare il Padre Mio, se Io avevo liberamente scelto di pagare per tutti?
La Mia scelta non era mutata.
Certamente, però, la Mia resistenza naturale era arrivata ad un tale eccesso, che la Mia umanità ne era soverchiata.
Nuovamente, Mi sono gettato con il volto a terra, per la vergogna di tutti i vostri peccati.
Nuovamente, ho chiesto al Padre Mio di allontanare da Me quel Calice, ma Egli Mi rispose che, se non lo avessi bevuto, sarebbe stato come se non fossi venuto al mondo.
Che Mi consolassi, perché molte Creature avrebbero partecipato alla Mia Agonia nell'Orto.
Risposi: “Padre, non si faccia la Mia Volontà, ma la Tua” (Matteo 26,42).
Questo Angelo Mi ha assicurato del Tuo Amore, e la breve gioia che Mi hai inviato, ha compiuto la sua buona opera anche nella Mia naturale riluttanza.
Dammi le Mie Creature, quelle che Io ho redento. Prendile Tu stesso, perché è per Te che Io ho accettato. Voglio vederti contento, Ti offro tutte le Mie Sofferenze e la Mia immutabile Volontà che, in verità, non è in disaccordo con la Tua, perché Siamo sempre stati una Cosa Sola…
Padre, sono distrutto, ma in questo modo il Nostro Amore sarà conosciuto.
Si faccia la Tua Volontà, non la Mia!
Sono ritornato a svegliare i Discepoli, ma i raggi della Divina Giustizia avevano lasciato in Me dei segni indelebili…
Quando Mi videro, sembravo una persona fuori di senno e questo li riempì di spavento.
È stato Giovanni a soffrire più di tutti per questo.
Io ero muto… e loro sbalorditi…
Soltanto Pietro ebbe il coraggio di parlare.
Povero Pietro, se avesse saputo che una parte della Mia agitazione era stata scatenata da lui!…
Avevo preso con Me i Miei tre Amici perché Mi aiutassero, condividendo la Mia Angoscia… perché pregassero con Me, per avere riposo in loro, nel loro amore…
Come posso descrivere ciò che provai, quando li vidi addormentati?
Quanto soffre, ancora oggi, il Mio Cuore!
E volendo trovare sollievo nelle Mie Anime, vado da loro e le trovo addormentate.
Più di una volta, quando ho voluto svegliarle e farle uscire da sé stesse, dalle loro preoccupazioni, Mi hanno risposto, con le opere… se non con le parole:
“Adesso non posso, sono troppo stanca, ho molto da fare, questo nuoce alla mia salute, ho bisogno di un po' di tempo, voglio stare un po' in pace”.
Io insisto e dico soavemente a quell'Anima:
“Non temere, se per Me tralasci questo riposo, Io ti ricompenserò. Vieni a pregare con Me, anche soltanto per un'ora! Guarda, in questo momento ho bisogno proprio di quanto ti chiedo! Se ora indugi, non sarà poi per te troppo tardi?”.
Quante volte sento la stessa risposta!
Povera Anima, non ha potuto vegliare un'ora con Me.
Tra poco verrò e non Mi sentirà, perché è addormentata…
Vorrò darti la Grazia, ma... siccome sei addormentata, non potrai riceverla.
Chi ti assicura che, dopo, avrai la forza di svegliarti?…
È più facile che, privata dell'alimento, la tua Anima si debiliti e non possa uscire da questo letargo.
Molte anime sono state sorprese dalla morte mentre erano profondamente addormentate, e poi: dove e in che modo si sono risvegliate?
Anime amate, voglio mostrarvi anche quanto sia inutile e vano cercare sollievo nelle Creature.
Quante volte sono addormentate, e invece di trovare il sollievo che cerco in loro, le lascio con amarezza, perché non corrispondono ai Nostri desideri e neppure al Nostro Amore.
Quando ho pregato il Padre Mio e ho chiesto aiuto, la Mia Anima, triste e senza aiuto, soffriva l'agonia della morte: Mi sono sentito oppresso dal peso delle più nere ingratitudini.
Il Sangue che usciva da tutti i pori del Mio Corpo e che tra breve sarebbe sgorgato da tutte le Mie ferite, sarebbe stato inutile per un grande numero di Anime che si sarebbero perse.
Moltissime Mi avrebbero offeso e molte non Mi avrebbero conosciuto!
Più tardi, avrei sparso il Mio Sangue per Tutti, e i Miei Meriti sarebbero stati applicati ad ognuno di loro: Sangue Divino! Meriti infiniti!
E malgrado tutto, inutile per tante e tante Anime…
Ma, allora, andavo già incontro ad altre cose, e la Mia Volontà era volta al compimento della Mia Passione.
Oh, uomini, se Io ho sofferto… non è stato certamente senza frutto, nemmeno senza motivo!
Il frutto che ho ottenuto è stato la Gloria e l'Amore.
Adesso tocca a voi, con il Mio Aiuto, dimostrarMi che apprezzate la Mia Opera.
Io non Mi stanco mai!
Venite a Me!
Venite da Colui che vibra d'Amore per voi e che è il Solo che può darvi il vero Amore, l'Amore che regna nel Cielo e che vi trasforma sulla Terra.
Anime, che siete assetate di Me, bevete al Mio Calice amaro e glorioso, perché vi dico che qualche goccia di questo Calice il Padre vuole giustamente riservare per voi.
Pensate che queste poche gocce Mi furono sottratte e, poi, se credete, diteMi che non le volete. Io non ho posto limiti, e nemmeno voi. Io sono stato umiliato senza pietà; voi, per amore, dovete lasciare che Io umilii il vostro amor proprio.
Sono Io che opero in voi, così come il Padre Mio ha operato in Me, nel Getsemani.
Sono Io Colui che fa soffrire, affinché possiate un giorno rallegrarvene.
Adesso, siate docili, siate docili imitando Me, perché questo vi aiuta molto e molto Mi compiace. Non perdete nulla, anzi, guadagnerete l'Amore.
Come potrei, in effetti, permettere che i Miei amati soffrano di perdite vere, quando vogliono dimostrarMi il loro amore?
Io vi aspetto. Sono sempre in attesa… non Mi stancherò.
Venite a Me… venite così come siete, non importa, purché veniate. Vedrete che, poi, sarò Io ad ingioiellarvi la fronte con quelle gocce di Sangue che ho versato nel Getsemani, perché quelle gocce sono vostre, se le volete.
Vieni, Anima, vieni a Gesù, che ti chiama.
Ho detto: “Padre Mio”… non ho detto: “Dio Mio”…
Ciò che voglio insegnarvi è questo: quando il vostro cuore soffre di più, dovete dire: “Padre mio”, e chiederGli sollievo.
EsponeteGli le vostre sofferenze, i vostri timori e, ricordateGli, tra i gemiti, che siete i Suoi figli.
DiteGli che la vostra Anima non ne può più!
Chiedete, con fiducia di figli, e confidate, perché il Padre vostro vi darà il sollievo e la forza necessaria per superare la vostra tribolazione e quella delle Anime che vi sono affidate.
Questo è il Calice che ho accettato e svuotato fino all'ultima goccia!
Tutto questo per insegnarvi, figli amati, che non dovete credere ancora che le sofferenze siano inutili. Se non riuscite sempre a vederne i risultati, sottomettete il vostro giudizio e lasciate che la Divina Volontà si compia in voi.
Io non Mi sono tirato indietro e, sapendo che sarebbero venuti a prenderMi nell'Orto, sono rimasto lì, non ho voluto fuggire via dai Miei nemici…
Figlia Mia, lascia che il Mio Sangue irrighi e fortifichi, questa notte, la radice della tua piccolezza. 

GESÙ VIENE CONSEGNATO DA GIUDA
Dopo essere stato confortato dall'Inviato del Padre Mio, vidi che Giuda si avvicinava a Me, seguito da tutti quelli che avrebbero dovuto catturarMi.
Portavano delle corde, pietre, bastoni…
Mi sono fatto avanti e ho detto loro:
“Chi cercate?”. Mentre Giuda, con la mano sulla Mia spalla, Mi ha baciato...
Quante Anime Mi hanno venduto e Mi venderanno per il vile prezzo di un godimento, di un piacere momentaneo e passeggero…
Povere Anime, che cercano Gesù, come i soldati.
Anime che amo: voi che venite a Me, che Mi ricevete nel vostro cuore, che Mi dite molte volte di amarMi… non starete per consegnarMi, dopo averMi ricevuto?
Nei luoghi che frequentate, vi sono delle pietre che Mi feriscono… vi sono conversazioni che Mi offendono e voi, che oggi Mi avete ricevuto, perdete lì il prezioso candore della Grazia.
Perché Mi consegnano in questo modo, Anime che Mi conoscono e che, in più di un'occasione, si gloriano di essere pie e di esercitare la Carità?
Cose queste che, a dire il vero, potrebbero fare loro acquisire più grandi meriti…
Che cosa sono per voi, se non un velo che copre il vostro crimine di accumulare beni sulla Terra?
Pregate e vegliate! Lottate senza riposo e non lasciate che le vostre cattive inclinazioni e i vostri difetti diventino abitudini…
Guardate che l'erba va tagliata tutti gli anni e, magari, anche durante le quattro stagioni.
La terra deve essere lavorata e tenuta pulita, bisogna migliorarla e avere cura di strappare le male erbe che vi spuntano.
Anche l'Anima deve essere curata con molto impegno e bisogna raddrizzare le tendenze contorte.
Non pensate che l'Anima, che Mi ha venduto e che si è consegnata al peccato grave, abbia cominciato commettendo una colpa grave.
Generalmente, le grandi cadute cominciano con cose da poco: un capriccio, una debolezza, un illecito consenso, un piacere non proibito, ma poco conveniente…
In questo modo, l’Anima si va accecando, la Grazia diminuisce, la passione si irrobustisce e, alla fine, vince.
Capite questo: se è triste ricevere un'offesa o un'ingratitudine da qualche Anima, lo è molto di più quando viene da una delle Mie Anime Elette e maggiormente amate, però, altre Anime possono riparare e consolarMi.
Anime che ho scelto per fare di voi il luogo del Mio riposo, il giardino delle Mie delizie.
Attendo da voi una maggiore tenerezza, una delicatezza molto più grande, molto più Amore.
Da voi aspetto che siate il balsamo che cicatrizza le Mie ferite, che ripulisce il Mio Volto imbruttito e sporco… Che Mi aiutiate a dare luce a tante Anime cieche, che si trovano nell'oscurità della notte e Mi catturano e Mi legano per darMi la morte.
Non lasciateMi solo…
Svegliatevi e venite, perché i Miei nemici stanno già arrivando!
Quando si sono avvicinati i soldati, ho detto loro: “Io Sono!”.
Queste stesse parole ripeto, ora, all'Anima che è prossima a cedere alla tentazione:
“Io sono!”… Sei ancora in tempo e, se vuoi, ti perdonerò; invece di essere tu a legarMi con le corde del peccato, sono Io che ti legherò con nodi d'Amore.
Vieni, sono Io Colui che ti ama e che ha tanta compassione della tua debolezza, Colui che ti sta aspettando con ansia per riceverti nelle Sue braccia.
L'episodio della Mia cattura, se esaminato bene, ha molta importanza.
Se Pietro non avesse inferto quel colpo a Malco, Io non avrei avuto l'occasione di richiamare la vostra attenzione sul metodo che desidero voi seguiate nel combattere per Me.
Mi sono servito, allora, di un “proverbio” per ammonire Pietro e ho restituito a Malco il suo orecchio, perché la violenza non Mi piace: Io sono il Signore della libertà.
Notate, però, che, oltre a fare questo, ho espresso a Pietro il fermo desiderio che si compisse la Mia Passione e lo feci riflettere sul fatto che, se avesse voluto, il Padre avrebbe potuto farMi difendere dai Miei Angeli.
Vedi quante cose in un solo episodio?
Ma, la principale si trova proprio nella lezione che ho dovuto dare a tutti voi, nel combattere i vostri nemici.
Chi vuole assomigliare a Me, faccia così: si lasci condurre dove vogliono quelli che lo circondano, perché avrà la forza nei momenti che non sono quelli cercati dal Mondo (gli uomini), dall'esperienza umana e con l'astuzia dell'amor proprio.
No, chi è simile a Me troverà e riceverà delle forze sconosciute, ma vigorose, per dominare i suoi dominatori, rimanendo nel luogo nel quale è posto.
Il Mio vero Discepolo fa le cose più inverosimili, senza bloccare minimamente il Mio Disegno su di lui.
Il Mondo si compiace nelle cose singolari, in quelle eccellenti e nel dimostrare la propria superiorità. Questo è lo spirito che Io ho combattuto e vinto.
Ecco perché vi ho detto di farvi animo, poiché, avendolo Io già vinto, questo Mondo non può ormai farvi nulla che possa interrompere la vostra unione con Me, ma non dovete essere voi ad unirvi ad esso, perché dovrete soffrirne le conseguenze, con l'aggravante che, poiché Io stesso Mi sono opposto alla sua vittoria con le armi del mondo, allora, molte volte, avrete come avversari il Mondo e Me: il Mondo… a causa del vostro amor proprio e Me… per il puro amore, per amore del vostro vero bene.
Perciò, dico no ai colpi di Pietro sulle orecchie dei suoi nemici, ma vi sia piena accettazione del Calice che Io vi offro, nel quale dovete vedere la Mia Volontà, come Io ho visto quella del Padre Mio, quando ho detto all'amato Pietro:
“Non vuoi che Io beva il Calice che Mi dà il Padre Mio?”.
Meditate sempre sulla Mia Passione, ma penetrate nell'intimo del Mio Spirito e conservate le impressioni che sono salutari e che vi incitano ad imitarMi.
Naturalmente, sono Io che opero in voi queste cose, ma voi dovete metterci il vostro impegno e poi otterrete ciò di cui vi parlo.
Ah, se l'uomo comprendesse questo tratto della Mia Passione! Quanto sarebbe più facile non resistere e rivivere la Mia Vita!
Fatevi animo, figlioli Miei, è tutta questione d'Amore, non di altro; d'Amore e della Mia Opera, che voglio portare a termine in voi, e di amarMi sempre di più.
Smettete di ragionare in modo umano; aprite la mente al Mio “mondo”, a quello che Io condivido con voi. Questo è importante!
Voi siete Miei per tre motivi:
· perché vi ho creati dal nulla,
· perché vi ho redenti e
· perché riceverete una parte della Mia Corona di Gloria.

Ecco perché dovete pensare che Io Mi prendo cura di voi, per questi tre motivi: e mai potrei disinteressarMi di ciò che Io ho Creato, di ciò che Io ho Riscattato e che deve essere la Mia Gloria.
Tu sei sospinta su questa via e dovrai percorrerla tutta e, come avvenne per Me, non solo servirà a te, ma anche a molti dei tuoi fratelli, che devono ricevere da Me, per mezzo tuo, la Grazia e la Vita.
Vai avanti, perché Io Mi compiaccio di questo… impara, perché l'Amore vuole possederti completamente.
Io ti do la Mia Benedizione, piena di promesse. Te la do con il potere del quale godo come uomo: potere che è vostro… gioia che premierò con il premio che confermerà il Mio Infinito Amore per voi.
La Mia ora è giunta: l'ora nella quale devo consumare il Sacrificio, l'ora in cui Mi sono consegnato ai soldati, con la docilità di un agnello. 



GESÙ VIENE PORTATO DAVANTI A CAIFA
Mi portarono davanti a Caifa, dove Mi ricevettero con beffe ed insulti.
Uno dei suoi soldati Mi diede uno schiaffo.
Era il primo che ricevevo e in esso ho visto il primo peccato mortale di molte Anime che, dopo essere vissute in Grazia, avrebbero commesso questo primo peccato…
Quanti altri, dietro a questo primo peccato, servendo così da esempio, perché anche altre anime li commettano!
I Miei Apostoli Mi abbandonarono e Pietro si nascose dietro uno steccato, tra la servitù, spiando, mosso dalla curiosità.
Con Me c'erano soltanto degli uomini che cercavano di accumulare dei crimini contro di Me: colpe che avrebbero potuto incitare maggiormente la rabbia di Giudici così iniqui.
Lì, ho visto i volti di tutti i Demoni, di tutti gli Angeli cattivi.
Mi hanno accusato di perturbare l'ordine, di essere un istigatore ed un falso Profeta, di essere blasfemo e di profanare il “giorno del sabato”; ed i soldati, sovraeccitati dalle calunnie, lanciavano grida e minacce.
Allora, il Mio silenzio invocò, scuotendo tutto il Mio Corpo:
“Dove siete, voi, Apostoli e Discepoli, che siete stati testimoni della Mia Vita, della Mia Dottrina e dei Miei Miracoli?
Di tutti quelli, dai quali aspettavo qualche prova d'amore, non è rimasto nessuno per difenderMi. Sono solo e circondato da soldati che, come dei lupi, vogliono divorarMi.


Contempla come Mi hanno maltrattato:

· uno scarica sul Mio volto uno schiaffo;
· un altro Mi getta la sua immonda saliva;
· un altro Mi storce la faccia per farsi beffe di Me;
· un altro Mi tira la barba;
· un altro torce con le sue mani le Mie braccia;
· un altro Mi colpisce i genitali con le ginocchia e, quando cado, due di loro Mi sollevano, tirandomi per i capelli…”.


PIETRO RINNEGA GESÙ
Mentre il Mio Cuore si abbandona alla sofferenza di tutti questi supplizi, Pietro, che avevo istituito come “Responsabile e Capo della Chiesa” e che, poche ore prima, Mi aveva promesso di seguirMi fino alla morte, ad una semplice domanda che gli viene rivolta e che avrebbe potuto essergli utile per dare la sua testimonianza su di Me, Mi rinnega e, poiché il terrore si impossessava sempre più di lui, davanti alla reiterazione (ripetizione) della domanda, giura di non averMi mai conosciuto e di non essere mai stato Mio Discepolo.
Interrogato per la terza volta, risponde con delle orribili imprecazioni.
Figlioli, quando il Mondo protesta contro di Me e mette contro di Me le Mie Anime Elette, Io Mi vedo abbandonato e rinnegato: sapete voi, allora, quanto è grande l'amarezza del Mio Cuore?
Dirò loro, come ho detto a Pietro:
“Anima da Me tanto amata, non ti ricordi più delle prove d'Amore che ti ho dato? Hai dimenticato tutte quelle volte che hai promesso di esserMi fedele e di difenderMi?
Non confidare in te, perché sei perduta… ma, se ricorri a Me con umiltà e salda fiducia, non temere niente… sei ben sostenuta”.

Anime, che vivete circondate da tanti pericoli, non mettetevi nelle occasioni di peccato per vana curiosi… fate attenzione, cadrete come Pietro.
E voi, Anime, che lavorate nella Mia “vigna”, se vi sentite mosse dalla curiosità o da qualche umana soddisfazione, a voi, dico di fuggire… ma, se lavorate per obbedienza e spinte dallo zelo per le Anime e per la Mia Gloria, allora, non temete: Io vi difenderò e sarete vittoriose.
Mia amata, Io ti educo, poco a poco, e con molta pazienza.
Mi consolo, pensando di avere un’alunna desiderosa di potere imparare.
Dimentico, così, le tue negligenze ed errori.
Non spaventarti, se cerco nella Creazione i nomi più belli con i quali chiamarti.
Perché li sopprimi?
L'amore non ha limiti. 


GESÙ VIENE PORTATO IN PRIGIONE
Continuiamo con il doloroso racconto, che dovrai fare giungere al maggior numero di persone possibile. Io vi illuminerò sul modo migliore per farlo.
Quando i soldati Mi conducevano prigioniero, in uno dei cortili si trovava Pietro, seminascosto tra la folla.
I nostri sguardi si incrociarono: aveva gli occhi fuori dalle orbite, fu solo per una frazione di secondo e, senza dubbio, gli dissi molte cose!…
Lo vidi piangere amaramente per il suo peccato e, con il cuore, gli dissi:
“Il nemico ha cercato di possederti, ma Io non ti abbandono. So che il tuo cuore non Mi ha rinnegato. Tieniti pronto per il combattimento del nuovo giorno, per la rinnovata lotta contro l'oscurantismo spirituale, e preparati a portare la Buona Novella.
Addio, Pietro”.

Quante volte guardo l'Anima che ha peccato, ma essa, Mi guarda?
Non sempre i nostri sguardi si incontrano.
Quante volte guardo l'Anima ed essa non Mi guarda, non Mi vede, è cieca… la chiamo per nome e non Mi risponde. Le mando un dolore, una sofferenza, affinché esca dal suo sogno, ma non vuole svegliarsi.
Miei amati, se non rivolgete i vostri sguardi al Cielo, vivrete come degli Esseri privi di ragione…
Sollevate il capo e contemplate la Patria che vi aspetta.
Cercate il vostro Dio e sempre Lo troverete con gli occhi fissi su di voi e, nel Suo sguardo, troverete la pace e la vita.
ContemplateMi nella “prigione” dove passo gran parte della notte.
I soldati venivano ad insultarMi, con le parole e con i fatti, spintonandoMi, dandoMi dei colpi, burlandosi della Mia condizione di uomo.
Soltanto quando l'alba fu vicina, stancatisi di Me, Mi lasciarono solo, legato, in una stanza buia, umida e sporchissima, piena di topi.
Ero legato in modo tale che dovevo rimanere in piedi o seduto su una pietra appuntita, perché è tutto ciò che Mi diedero come sedile.
Il Mio corpo dolorante fu presto colto dai brividi, a causa del freddo.
Ricordai le moltissime volte che la Madre Mia aveva coperto il Mio Corpo, riparandoLo quando avevo freddo… e piansi.

Confrontiamo, ora, la prigione con il Tabernacolo e, soprattutto, con i cuori degli uomini.

· Nella prigione, ho trascorso una notte… ma quante notti trascorro nel Tabernacolo?
· Nella prigione, sono stato oltraggiato dai soldati, che erano miei nemici… ma, nel Tabernacolo, vengo maltrattato ed insultato dalle Anime che Mi chiamano Padre.
· Nella prigione, ho sofferto il freddo, il sonno, la fame, la vergogna, la tristezza, il dolore, la solitudine e l'abbandono. Vedevo, nello scorrere dei Secoli, che in molti Tabernacoli, Mi sarebbe mancata la protezione dell'Amore. Quanti cuori gelidi sarebbero stati per Me come la pietra della prigione!
· Quante volte avrei avuto sete d'Amore e di Anime!
· Quanti giorni resto in attesa che la tale Anima venga a visitarMi, a riceverMi nel suo cuore. Ho trascorso la notte, da solo, e pensavo a quell'Anima, per calmare la Mia sete!
· Quante volte ho fame delle Mie Anime, della loro fedeltà e della loro generosità!
Sapranno calmare queste ansie?
Sapranno dirMi, quando dovranno sopportare qualche sofferenza: questo servirà per dare sollievo alla Tua tristezza, per tenerti compagnia nella Tua solitudine?
Oh, se almeno, unite a Me, sopportaste tutto in pace e ne foste fortificati… perché avete consolato il Mio Cuore…
· Nella prigione, ho provato vergogna quando sentivo le orribili parole che si proferivano contro di Me.
E questa vergogna è aumentata quando ho visto che, più tardi, queste stesse parole sarebbero state ripetute da Anime da Me amate.
Quando quelle mani, sporche e ripugnanti, Mi caricavano di colpi e di schiaffi, ho visto tutte le volte che sarei stato colpito e schiaffeggiato da tante Anime che, senza purificarsi dei loro peccati, senza ripulire la loro casa con una buona Confessione, Mi avrebbero ricevuto nei loro cuori.
Questi peccati abituali, Mi avrebbero ripetutamente riempito di percosse.
Quando Mi tiravano su, a forza di spinte, essendo senza forze e a causa delle catene che Mi legavano, cadevo in terra.
Ho visto allora, come tante Anime, legandoMi con le catene dell'ingratitudine, Mi avrebbero fatto cadere sulla pietra, rinnovando la Mia vergogna e prolungando la Mia solitudine.


Anime elette, contemplate il vostro Sposo, nella prigione.
ContemplateMi, in quella notte di grande dolore e considerate che questo dolore si prolunga nella solitudine di tanti Tabernacoli, nella freddezza di tanti cuori.
Se volete darMi una prova del vostro Amore, apriteMi il vostro cuore, per poter fare di esso la Mia prigione.
LegateMi con le catene del vostro Amore.
CopriteMi con le vostre delicatezze…
NutriteMi con la vostra generosità…
DissetateMi con il vostro fervore…
Consolate la Mia tristezza e l'abbandono con la vostra fedele compagnia…
Fate sparire la Mia vergogna con la vostra purezza e la vostra rettitudine…
Se volete che Io riposi in voi, evitate il tumulto delle passioni e, nel silenzio della vostra Anima, dormirò tranquillo.
Di tanto in tanto, udrete la Mia Voce che vi dice, soavemente:
“Sposa Mia, che adesso sei il Mio riposo, Io sarò tuo per l'Eternità; a te, che con tanta premura Mi offri la prigione del tuo cuore, Io prometto che la Mia ricompensa sarà illimitata e non ti peseranno i sacrifici che avrai fatto per Me, durante la tua vita”. 



GESÙ VIENE PORTATO DAVANTI AD ERODE
Pilato ordinò che Mi conducessero alla presenza di Erode…
Era un pover'uomo, corrotto, che cercava soltanto il piacere, lasciandosi trascinare dalle sue passioni disordinate.
Si rallegrò nel vederMi comparire davanti al suo Tribunale, perché sperava di divertirsi con le Mie parole e i Miei miracoli.
Considerate, figli Miei, quanta ripulsione ho provato alla presenza del più ripugnante degli uomini, le cui parole, domande, gesti e movimenti affettati, Mi coprivano di umiliazioni.
Anime, pure e virginali, venite a circondare e a difendere il vostro Sposo!
Erode spera che Io risponda alle sue domande sarcastiche, ma Io non apro bocca: alla sua presenza mantengo il più assoluto silenzio.
Non rispondergli era la maggiore prova che potessi dargli della Mia Dignità.
Le sue parole oscene non meritavano di incrociarsi con le Mie, purissime.
Nel contempo, il Mio Cuore era intimamente unito al Padre Mio Celeste.
Mi consumavo nel desiderio di dare sino all'ultima goccia del Mio Sangue per le Anime.
Pensando a tutti gli uomini che, conquistati dal Mio esempio e dalla Mia generosità Mi avrebbero seguito, Mi infiammavo d'Amore e, non solo gioivo durante quel terribile interrogatorio, ma desideravo correre al supplizio della Croce. 


GESÙ È PORTATO DAVANTI A PILATO
Ho lasciato che Mi trattassero come un matto e che Mi coprissero con una veste bianca, in segno di scherno e derisione.
Quindi, tra grida furiose, Mi portarono di nuovo alla presenza di Pilato.
Guarda come quest'uomo, smarrito e pieno di confusione, non sa che cosa fare di Me e, per calmare il furore della turba, ordina che Mi si faccia frustare…
In Pilato, vidi rappresentate le Anime che mancano di coraggio e di generosità, per rompere energicamente con le esigenze del Mondo e della natura.
Invece di tagliare alla radice quanto la coscienza dice loro non essere del Mondo e della natura, in quanto la coscienza dice loro di non essere di uno Spirito buono, cedono ad un capriccio, si svagano con piccole soddisfazioni, convengono, in parte, a ciò che la passione esige e, per mettere a tacere i rimorsi, dicono a sé stessi:
“Mi sono già privato di questo e di quest'altro, può bastare così”.
Io, a quest’Anima, dirò soltanto:
“Tu Mi fai flagellare come Pilato! Hai già fatto un passo, domani ne farai un altro.
Pensi di soddisfare in questo modo la tua passione?
No!
Presto vorrai di più e ancora di più.
Poiché non hai avuto il coraggio di lottare contro la tua propria natura in queste piccolezze, avrai ancora molto meno coraggio più tardi, quando le occasioni saranno maggiori”. 

LA FLAGELLAZIONE DI GESÙ
Miei amati, guardateMi come Mi lascio portare, con la mansuetudine di un agnello, al tremendo supplizio della flagellazione.
· Sul Mio corpo, gia coperto di colpi e distrutto dalla stanchezza, i carnefici, con crudeltà, scaricano, con corde intrecciate e con verghe, terribili frustate.
È tale la violenza con la quale Mi castigano, che non rimane in Me una sola parte esente dal più terribile dolore…
· Le percosse ed i calci Mi hanno causato innumerevoli ferite…
· Le verghe Mi hanno strappato pezzi di pelle e di carne.
· Il sangue sgorgava da tutte le Mie membra…
· Caddi di nuovo per il dolore che Mi causavano i colpi dati alla Mia virilità.
· Il Mio corpo era in uno stato tale che pareva più quello di un mostro… che di un uomo.
· I tratti del Mio Volto avevano perso il loro aspetto, era ormai ridotto tutto un edema.

Il pensiero delle tante Anime, alle quali, in seguito, avrei ispirato il desiderio di seguire le Mie orme, Mi consumava d'Amore.
Durante le ore di prigionia, le vedevo come fedeli imitatrici, mentre imparavano da Me la mansuetudine, la pazienza e la serenità… e non solo per accettare le sofferenze ed i disprezzi, ma per amare quelli che le avrebbero perseguitate e, se necessario, sacrificandosi per loro, come Io Mi sono sacrificato.
In quelle ore di solitudine, in mezzo a tanto dolore, ardevo sempre di più per il desiderio di compiere, con perfezione, la Volontà del Padre Mio.
Oh, quanto Mi sono offerto per riparare la Sua Gloria oltraggiata!
Allo stesso modo, voi, Anime Religiose, che vi trovate nella prigione, scelta per Amore e che, spesso, agli occhi delle Creature, passate per essere inutili e, forse, addirittura perniciose, non temete.
Lasciate che gridino contro di voi e, in quelle ore di solitudine e di dolore, unite intimamente il vostro cuore al vostro Dio, unico Oggetto del vostro Amore. Riparate la Sua Gloria, oltraggiata da tanti peccati!


* * *


 (*): Catalina Rivas vive a Cochabamba, in Bolivia. Nella prima metà degli anni ’90 è stata scelta da Gesù per trasmettere al mondo i Suoi messaggi di amore e misericordia. Catalina, che Gesù chiama “la Sua segretaria”, scrivendo sotto Sua dettatura, è in grado di riempire in pochi giorni centinaia di pagine di quaderno, fitte di testo. Per scrivere i tre quaderni da cui venne tratto il libro “La Grande Crociata dell’Amore”, Catalina, impiegò appena 15 giorni. Gli esperti rimasero impressionati dalla notevole quantità di materiale che la donna aveva scritto in così poco tempo. Ma rimasero colpiti ancor di più dalla bellezza, dalla profondità spirituale e dalla indubbia validità teologica dei suoi messaggi, considerando per altro il fatto che Catalina non aveva terminato le scuole medie superiori, né tantomeno possedeva alcuna preparazione in campo teologico.Catalina nell’introduzione di uno dei suoi libri scrive: “Io, indegna Sua creatura, sono diventata improvvisamente la Sua segretaria…Io che non ho mai saputo niente di teologia né ho letto mai la Bibbia…improvvisamente ho iniziato a conoscere l’Amore del mio Dio, che è anche il tuo…I Suoi fondamentali insegnamenti ci rivelano che l’unico amore che non mente, non inganna, non ferisce, è il Suo; egli ci invita a vivere quell’amore attraverso numerosi messaggi, uno più bello dell’altro”.
I messaggi contengono verità teologiche che, nonostante la loro intrinseca complessità, vengono espresse con una semplicità ed una immediatezza sconcertanti. I messaggi contenuti nei libri di Catalina rivelano la speranza fondata sull’immenso amore di Dio. Un Dio di immensa misericordia ma allo stesso tempo un Dio di giustizia che non viola la nostra libera volontà.
Tutti i messaggi dettati da Gesù sono stati raccolti in otto libri che il 2 aprile 1998 hanno ricevuto l’Imprimatur dall’Arcivescovo di Cochabamba Mons. René Fernández Apaza. In questo documento l’Arcivescovo afferma: “Abbiamo letto i libri di Catalina e siamo sicuri che il loro unico obbiettivo è quello di condurci tutti attraverso la strada dell’autentica spiritualità, la cui fonte è il Vangelo di Cristo […] Per questo, autorizzo la loro stampa e diffusione, raccomandandoli come testi di meditazione e orientamento spirituale, al fine di ottenere molti frutti per il Signore che ci chiama a salvare anime, mostrando loro che Egli è un Dio vivo, pieno di amore e misericordia”.
Catalina dal 1994 porta su di sé le piaghe del Signore che appaiono di solito il Venerdì Santo.

Nell’ottobre del 1994, mentre si trovava in pellegrinaggio a Conyers, negli Stati Uniti, Catalina vide improvvisamente una forte luce attorno al Crocifisso e sentì il bisogno di offrire sé stessa e la sua vita al Signore. Vide 4 raggi di luce che uscivano dalle mani, dai piedi e dal costato di Gesù crocifisso, i quali penetrarono nelle sue mani, nei piedi e nel suo cuore come fulmini. Il dolore era talmente intenso che Catalina cadde a terra. Due giorni dopo, in Costarica, Gesù le disse che il dono delle stigmate che le aveva fatto le avrebbe consentito di condividere con Lui le sofferenze della Sua Croce e che esse sono riservate solo a coloro che sono capaci di amarlo come Egli desidera essere amato.Nel gennaio del 1996 il dottor Ricardo Castañón, ricercatore e docente di neuropsicofisiologia all’università Cattolica della Bolivia, visitò Catalina in ospedale e qui ebbe modo di constatare la presenza delle stigmate sul corpo della donna e la sua terribile sofferenza durante l’esperienza mistica della passione di Gesù. Le piaghe della donna il giorno dopo si erano già miracolosamente rimarginate, tanto che i medici non riuscivano a spiegare come quelle profonde ferite potessero essere guarite in un lasso di tempo così breve.
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