mercoledì 29 maggio 2013

Credere (salvo imprevisti)

Opera di Steve Hanks – In attesa del treno sotto la pioggia
Opera di Steve Hanks – In attesa del treno sotto la pioggia
di Costanza Miriano
Ogni volta che prendo in mano questo giornale ho un piccolo sussulto di gioia, al solo vedere la testata. Credere, che meraviglia!
“Che fortuna che hai tu, a credere” mi dicono a volte amici che non hanno conosciuto l’amore di Dio (così è più bello chiamare i non credenti). Io rispondo sempre che gli atei non esistono, e che, se guardano bene, anche loro credono in qualcosa: gli oroscopi, la sfortuna, la predestinazione, o come minimo i pareri del fruttivendolo o della cugina dell’estetista.
Chi non crede in Dio finisce per credere a tutto. Quanto meno, nei rari casi di persone particolarmente allergiche al soprannaturale (quelle alla Woody Allen: “credere in Dio? Be’ diciamo che lo stimo”), si crede così tanto in se stessi da confondersi con Dio. Io personalmente non mi azzarderei a una simile imprudenza, credere in me stessa: ci sono delle prove schiaccianti a mio sfavore (ma sono coperte da segreto istruttorio…).
È che davvero bisogna scegliere in cosa credere, e scegliere con molta attenzione. È vero, la fede è un dono, c’è la grazia prima di tutto, ma noi possiamo collaborare, o no. Eppure, mentre in molti altri ambiti della vita siamo spesso accorti, attenti, investiamo e progettiamo, per quello che riguarda la nostra vita spirituale non facciamo le cose seriamente. Improvvisiamo, andiamo a casaccio, siamo sprovveduti. Non facciamo un piano di vita, non abbiamo memoria e ci tocca sempre ripartire daccapo (la mia nuova vita comincia sempre il lunedì, per dire). Ovviamente il nemico non aspetta altro. Noi amiamo immaginarci impegnati in lotte drammatiche tra il bene e il male, nobili cavalieri della luce che impugnano spade laser, invece il nemico spesso non ha bisogno di agitarsi tanto con noi, gli bastano le nostre debolezze, le distrazioni, le abitudini incrostate, la svogliatezza, l’incostanza. Sembriamo quegli amanti che fanno proclami magniloquenti: io per te cara sarei disposto a tutto, attraverserei oceani e vallate e deserti e scalerei montagne. Allora ciao, ci vediamo alle cinque. Se non piove.