venerdì 17 maggio 2013

Da Gerusalemme al mondo




Decima preghiera straordinaria di tutte le Chiese.
 
Una grande preghiera per il nostro tempo, per venire incontro alle necessità dell’umanità, a cominciare da quelle estremamente pressanti della Terra Santa e del Medio Oriente. Tutto è pronto a Gerusalemme dove nel pomeriggio di sabato 18, vigilia dunque di Pentecoste (secondo il calendario gregoriano) nella chiesa siro-cattolica di San Tommaso si terrà la decima edizione della «Preghiera straordinaria di tutte le Chiese per la riconciliazione, con Dio e gli uni con gli altri, per l’unità e per la pace». Il rito verrà presieduto dal vescovo Grégoire Pierre Melki, esarca patriarcale per i fedeli siri residenti in Gerusalemme, Palestina e Giordania. L’iniziativa è organizzata dalla Chiesa siro-cattolica in stretta collaborazione con quella sorella siro-ortodossa. La preghiera, rendono noto i promotori, «attingerà ai riti di Pentecoste profondamente spirituali dell’antica tradizione siriaca e verrà tenuta in aramaico, la stessa lingua usata da Cristo nonchè la lingua liturgica ancora utilizzata dalle Chiese siriache». Alcune invocazioni della preghiera saranno preparate da cristiani della Siria, regione oggi particolarmente provata dai combattimenti, dalla quale, a partire dal Patriarcato di Antiochia, la Chiesa siriaca si sviluppò originariamente: «Affideranno in questo modo le grandi difficoltà del tempo presente alla preghiera di tutta la cristianità».
La preghiera straordinaria, sottolineano ancora gli organizzatori, sarà anche un’importante occasione «per invocare la riconciliazione ed esprimere perdono reciproco; sarà una invocazione piena di fede allo Spirito Santo e alla Divina Misericordia, alla Santissima Trinità, per il nostro tempo, cominciando da Gerusalemme».
Come per le precedenti edizioni, tutte le Chiese e le comunità cristiane presenti a Gerusalemme, e in particolare i loro pastori e guide spirituali, sono invitati a partecipare alla celebrazione. La preghiera sarà trasmessa in diretta o in differita da canali televisivi cristiani in Medio Oriente, Europa, Nord e Sud America, e possibilmente in Australia e in Asia, in sei lingue, al fine di permettere a quante più persone nel mondo di unirsi in comunione spirituale.
L’iniziativa è sorta nel 2005 grazie all’impegno di un gruppo di consacrati e fedeli laici a seguito di una veglia di preghiera tenutasi al Santo Sepolcro. Essa nasce dalla constatazione dell’urgente necessità di una preghiera di intercessione per il nostro tempo che coinvolga tutte le Chiese, a partire da Gerusalemme. Nella città santa, infatti, tutte le comunità cristiane sono presenti come in nessun altro luogo. In questa prospettiva, l’appuntamento ha anche un valore prettamente ecumenico con lo scopo di promuovere una maggiore conoscenza reciproca tra i cristiani. Per questo ogni preghiera si tiene, per quanto possibile, nella lingua liturgica della Chiesa ospitante. Rese accessibili da opportune traduzioni, queste preghiere intendono esprimere la ricchezza delle varie tradizioni ecclesiali. I promotori sottolineano perciò il ruolo unico e privilegiato di Gerusalemme: «Luogo di nascita della Chiesa dal sangue e dall’acqua sgorgati dal lato di Cristo sul Golgota (specialmente secondo la teologia ortodossa) e luogo originario dell’effusione dello Spirito Santo alla Pentecoste, la Città Santa ha una straordinaria vocazione spirituale a essere sorgente viva di comunione ecclesiale. La mancanza di comunione nella Chiesa non è soltanto una contro-testimonianza al messaggio di Cristo, ma anche e soprattutto una realtà spirituale negativa, che indebolisce la sua forza spirituale».
Proprio per questo, proseguono gli organizzatori, «dal 2009, cominciando con la prima preghiera trasmessa in diretta televisiva, allora organizzata dalla Chiesa siro-ortodossa, la Chiesa di Gerusalemme, utilizzando, di volta in volta, le parole di una delle tradizioni cristiane rappresentate nella Città Santa, nel nome di Cristo invita tutte le nazioni “alla conversione per il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme” (Luca, 24, 47)». L’impegno alla comunione spirituale non si esaurisce comunque con l’appuntamento di questa preghiera straordinaria. I cristiani del mondo intero sono infatti invitati a unirsi in preghiera ogni sabato alle ore 18.
L'Osservatore Romano