sabato 25 maggio 2013

Gesù e i bambini




Nuovo tweet del Papa:
Tutti noi abbiamo nel cuore qualche spazio di incredulità. Diciamo al Signore: Credo! Aiuta la mia incredulità.
 (25 maggio 2013)

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La Liturgia di oggi Sabato 25 Maggio 2013

Sabato della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

con un pensiero per la meditazione personale.

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)
Colletta
Il tuo aiuto, Padre misericordioso,
ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito,
perché possiamo conoscere
ciò che è conforme alla tua volontà
e attuarlo nelle parole e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sir 17,1-13)
Dio formò l’uomo a sua immagine.
Dal libro del Siràcide

Il Signore creò l’uomo dalla terra
e ad essa di nuovo lo fece tornare.
Egli assegnò loro giorni contati e un tempo definito,
dando loro potere su quanto essa contiene.
Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò.
In ogni vivente infuse il timore dell’uomo,
perché dominasse sulle bestie e sugli uccelli.
Discernimento, lingua, occhi,
orecchi e cuore diede loro per pensare.
Li riempì di scienza e d’intelligenza
e mostrò loro sia il bene che il male.
Pose il timore di sé nei loro cuori,
per mostrare loro la grandezza delle sue opere,
e permise loro di gloriarsi nei secoli delle sue meraviglie.
Loderanno il suo santo nome
per narrare la grandezza delle sue opere.
Pose davanti a loro la scienza
e diede loro in eredità la legge della vita.
Stabilì con loro un’alleanza eterna
e fece loro conoscere i suoi decreti.
I loro occhi videro la grandezza della sua gloria,
i loro orecchi sentirono la sua voce maestosa.
Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!»
e a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo.
Le loro vie sono sempre davanti a lui,
non restano nascoste ai suoi occhi.

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)
Rit: L’amore del Signore è per sempre.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

L’uomo: come l’erba sono i suoi giorni!
Come un fiore di campo, così egli fiorisce.
Se un vento lo investe, non è più,
né più lo riconosce la sua dimora.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.
Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
VANGELO (Mc 10,13-16)
Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro. Parola del Signore.

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Lettura
Man mano che Gesù predicava il suo messaggio d’amore, nel cuore della gente aumentava la confidenza in Lui. Le mamme presentavano i loro bambini a Gesù perché li toccasse. Gesù viene percepito come carico di virtù terapeutiche, capace di rendere forti i bambini che vengono presentati a lui. Egli li prende in braccio e li indica come modelli di comportamento. Se vogliamo entrare nel Regno di Dio dobbiamo comportarci come bambini, aver fiducia in Dio e osservare i suoi comandamenti.
Meditazione
Nel Nuovo Testamento la figura del “bambino” è al centro di vari episodi dei Vangeli e viene più volte assunta da Gesù come pietra di paragone per il discepolato e la vita cristiana. In particolare, quando presentano a Gesù dei bambini e i discepoli cercano di allontanarli da lui, come nel Vangelo di oggi, la sua tenerezza e benevolenza nel prenderli fra le braccia, imporre le mani su di loro, benedirli, testimonia che il loro essere “piccoli” li costituisce simbolo privilegiato delle realtà spirituale che devono fare da presupposto all’entrata nel Regno di Dio. Per accedervi, infatti, è necessario convertirsi e diventare come bambini, cioè assumere quella disposizione d’animo che rende il cuore docile alla volontà del Signore. Come i bambini dipendono e si affidano ai loro genitori che li educano e li guidano, così devono fare con Gesù coloro che vogliono essere suoi discepoli, svolgendo la missione con obbedienza e fedeltà, semplicità e purezza di cuore. Non contano in questo le graduatorie di merito, ma l’umiltà con cui si serve Gesù. Nella disputa fra discepoli, il bambino messo al centro da Gesù non indica soltanto la persona da accogliere amorevolmente, ma il modello di vita da seguire. Nei gesti del Signore, dunque, si coglie non solo un atteggiamento personale di benevolenza e di rispetto nei confronti dei bambini, che funge da esortazione a valutarli per quello che sono e a prendersi cura di loro, ma anche un insegnamento circa la semplicità di cuore con cui bisogna aderire alla fede, che è la risposta dell’uomo a Dio che si rivela, che manifesta il suo amore per tutti e in particolare per i “poveri”, quelli che più hanno bisogno del suo amore, della sua misericordia e del suo perdono.
Preghiera
«Ti chiedo, o mio Dio, di far nascere in me per i poveri e per i peccatori, una grande compassione che è la base della carità. Fa’ che ti imiti nella tua bontà per i fanciulli, chiamandoli a te e dando loro speciali dimostrazioni di tenerezza e di affetto. Voglio far loro da padre e da madre, occupandomene con sincero affetto, per guadagnare le loro anime a te»(A. Chevrier).
Agire
Accogliamo i bambini, anche quando con il loro vociare e il loro pianto ci possono indisporre. Essi sono il segno e il simbolo del nostro comportamento fiducioso nel Signore.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it