mercoledì 8 maggio 2013

Il patriarca di Venezia, la dottrina sociale e il Cammino Neocatecumenale



Il patriarca di Venezia per l’Anno della fede. 
Sulla persona si misura il «vero progresso umano». Infatti, è la persona il vero fine della convivenza sociale, della società e dello Stato. E, per questo, essa è anche il principio fondativo della dottrina sociale della Chiesa. È quanto viene sottolineato in Invito alla dottrina sociale della Chiesa, la terza lettera che il patriarca Francesco Moraglia ha indirizzato alla Chiesa veneziana come ulteriore contributo al cammino da compiere nell’Anno della fede. Il testo, presentato in questi giorni alla comunità diocesana, segue la riflessione proposta nell’ottobre scorso in occasione dell’apertura dell’Anno della fede e il successivo scritto sul tema «La fede cristiana in un contesto di secolarizzazione diffusa», illustrato nel febbraio scorso.
Il nuovo testo sottolinea con forza l’importanza di riscoprire e approfondire la dottrina sociale della Chiesa, la quale «attingendo alla divina Rivelazione e alla ragione», mette appunto a fuoco le dimensioni della persona. Per il patriarca Moraglia, «il principio ispiratore, che viene prima di ogni altro, è infatti quello della persona umana. La sua dignità è principio fondativo; bene comune, sussidiarietà e solidarietà ne sono successive espressioni».
Tuttavia, «la persona non va confusa con l’individuo e non può essere pensata come se fosse solo relativa a sé e separata dagli altri. La persona è, in modo imprescindibile, la sua relazionalità». In questo senso, continua il presule, la persona «è una relazione aperta nei confronti di tutta la realtà, senza preclusioni e, quindi, anche verso l’Altro, Dio». Si comprende allora che, «se la persona è il vero primum, conseguentemente ogni altra realtà deve misurarsi con lei e partire da lei. La persona diventa, così, realmente, il vero fine. E si pone come fine della convivenza sociale, della società civile e dello Stato: in nessun caso può essere strumentalizzata in vista di scopi che le siano inferiori o che, comunque, siano estranei al suo vero compimento». Così, «si dà vero progresso umano se, nella cultura e nella società in cui viviamo, tutto viene finalizzato alla persona, considerata sempre come fine e mai come mezzo».
L'Osservatore Romano, 8 maggio 2013.

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Il Patriarca Moraglia incontra il Cammino Neocatecumenale

L'evento si terrà venerdì 10 maggio, al Palasport veneziano dell'Arsenale

 Sono previste oltre duemila persone, venerdì 10 maggio, al Palasport veneziano dell'Arsenale: tutta la realtà del Cammino Neocatecumenale della diocesi di Venezia si presenterà al Patriarca, mons. Francesco Moraglia.

Si tratta del primo incontro di conoscenza dopo l'ingresso in diocesi del Patriarca, nel marzo dello scorso anno: da allora mons. Moraglia ha visitato circa la metà delle parrocchie e si è riunito con le diverse associazioni e realtà ecclesiali, come l'Azione cattolica e l'Agesci. Venerdì, appunto, sarà la volta delle comunità neocatecumenali.
L'incontro avrà inizio alle ore 19.00. Saranno presenti anche mons. Valter Perini, Delegato diocesano per l'Evangelizzazione, e l'équipe di catechisti del Cammino responsabile per il Veneto: Stefano Gennarini, Silvana Venditti e don Livio Orsingher.
Zenit