venerdì 17 maggio 2013

Il Salone del libro e l'editoria religiosa




Particolare rilievo ha assunto quest’anno l’editoria religiosa al Salone internazionale del Libro di Torino, inaugurato ieri e in corso fino al 20 maggio presso la sede del Lingotto. Anche la Libreria Editrice Vaticana è presente alla ventiseiesima edizione del Salone. Primo momento caratterizzante questa partecipazione è stata la consegna, avvenuta ieri, del premio Bonura per la critica letteraria a padre Ferdinando Castelli, gesuita, storica firma de “La Civiltà Cattolica”, cui ha preso parte don Giuseppe Costa, direttore della LEV. Istituito nel 2010 da Avvenire, il premio, giunto alla sua quarta edizione, intende onorare la memoria di Giuseppe Bonura, scrittore che è stato il principale critico letterario del quotidiano. Tra le motivazioni per le quali la giuria del premio ha deciso di attribuire il riconoscimento a padre Castelli – che ha pubblicato con l’Editrice Vaticana il suo ultimo volume, “El gran teatro del mundo” – v’è la sua lunghissima militanza critica, sempre alla ricerca del legame che unisce letteratura, inquietudine spirituale ed esperienza dell’Assoluto.

Una presenza visibile, quella della LEV, e particolarmente ricca. Nello spazio espositivo dell’Associazione Sant’Anselmo – la cui finalità è la valorizzazione del patrimonio di ricerca, di formazione e di approfondimento culturale costituito dalle riviste, dalle pubblicazioni, dai libri che l’editoria italiana produce nel settore della storia e della cultura teologica e religiosa, e che opera anche in collaborazione il Servizio nazionale della Conferenza Episcopale Italiana per il Progetto culturale – la LEV è presente con numerosi titoli, a iniziare dai quattro recentissimi volumetti di Jorge Mario Bergoglio – Papa Francesco (“Noi come cittadini, noi come popolo” in coedizione con Jaca Book; “Vi chiedo di pregare per me”; “Varcare la soglia della fede”; “Solo l’amore ci può salvare”), come pure con diverse opere di e su Benedetto XVI, dalle catechesi artistiche a “l’ABC di Joseph Ratzinger”, curato da di monsignor Robert Zollitsch, da “Benedetto XVI – Il Papa visto da personaggi famosi”, a cura di monsignor Georg Gänswein a “Sull’aereo di Papa Benedetto”, a firma della giornalista vaticanista Angela Ambrogetti.
Tra gli scaffali figurano inoltre i volumi artistici di Mario Dal Bello, dedicati a Raffaello, Lorenzo Lotto e Tintoretto, il “Diario di santa Faustina Kowalska”, opere della collana Testi Mistici e recenti pubblicazioni di cui sono autori diversi cardinali, quali Angelo Amato, Paul Josef Cordes e Kurt Koch.
Presenti anche opere pubblicate in coedizione, come quelle con Jaca Book. Oltre il recentissimo “Noi come cittadini, noi come popolo”, testo dell’allora cardinale Bergoglio, vi sono ad esempio le pregevoli edizioni artistiche della collana Monumenta Vaticana Selecta.
Altra presenza dell'Editrice si può riscontrare presso Mondadori, Dehoniana, San Paolo e altri, ai quali sono stati concessi i diritti.


Rino Fisichella

Papa Francesco si sta donando tutto a tutti, al mondo, e in particolare ai più deboli, indifesi e sofferenti. Ecco perchè le persone fanno a gara per avvicinarlo. Ed ecco perchè da quando c'è il Pontefice argentino i presenti agli avvenimenti dell'Anno della Fede sono raddoppiati. E poi, la Curia romana ha bisogno di essere riformata perchè il Concilio Vaticano II dice che tutta la Chiesa, e non solo la Curia, deve sempre essere riformata. Tutto questo lo ha detto mons. Salvatore (Rino) Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, ieri al Salone internazionale del Libro di Torino, in un'intervista rilasciata a Vatican Insider a margine della conferenza che ha tenuto su “A che cosa serve la fede?” (a cura dell'Associazione Sant'Anselmo – Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana).

Eccellenza, quali sono gli aspetti che sottolinea dei primi due mesi e poco più di pontificato di Papa Jorge Mario Bergoglio?

“La semplicità con la quale papa Francesco si presenta a tutti e l’entusiasmo e l’amore delle persone che non solo lo hanno accolto, ma fanno a gara per poterlo ascoltare, per poterlo vedere, per poterlo toccare. Credo che sia una dimensione, questa, molto importante; lo posso dire in questo Anno della Fede dove tutti i numeri delle persone iscritte agli eventi stanno completamente 'saltando' nel senso positivo perché vengono  duplicati, e questo è proprio per la presenza di papa Francesco”.


Bergoglio è il Papa dei poveri, degli “ultimi”, dei lontani?

“Una nota che mi sembra importante mettere in evidenza è proprio l’affabilità, la tenerezza con la quale papa Francesco si avvicina a ogni persona malata, ai bambini, alle persone ancora più deboli, più indifese, colpite dalla malattia. Francesco non si sta tirando assolutamente indietro, è una persona che si sta assolutamente donando, totalmente, e penso che questo venga percepito”.


Alla Curia romana servirebbe un'immagine più “agile” e trasparente? Va riformata?

“Il Concilio Vaticano II dice che la Chiesa deve essere sempre riformata, quindi figuriamoci se non deve essere riformata la Curia che è una struttura inserita nel tempo, inserita nella storia, e quindi ha bisogno anch’essa di essere riformata. E i primi convinti della riforma siamo noi che ci lavoriamo. Ma questa è la parte più marginale: è la Chiesa che ha sempre bisogno di essere riformata, di convertirsi, di puntare all’essenziale, altrimenti non sarà mai in grado di compiere in maniera efficace la nuova evangelizzazione”.


Il Papa emerito Benedetto XVI così fisicamente vicino al Pontefice quali pensieri Le crea?

“Benedetto XVI si è veramente ritirato nel silenzio, in una zona del Vaticano molto riservata. È nel suo stile, nel suo carattere. E anche grazie a questo suo modo di fare e di essere così delicato non si creano fraintendimenti sul fatto che il Papa è uno solo. Sottolineo: nella Città del Vaticano c'è un solo Papa”.
Vatican Insider