domenica 19 maggio 2013

L'ascensore di Dio




Di seguito la prima parte della testimonianza di Ida Giganti al convegno internazionale “La primavera della Chiesa e l’azione dello Spirito”, che si è svolto a Roma all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
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Buongiorno a tutti. Innanzitutto mi presento.
Sono Ida Giganti, abito a Palermo, ho 47 anni, sono sposata da ventuno anni con Alfredo Sansone, abbiamo un figlio, Roberto, faccio l'avvocato penalista.
Sono veramente onorata di essere stata invitata a rendere la mia testimonianza in questo convegno così intenso a partecipato, ricco di contributi suscitati dallo Spirito Santo in tanti movimenti che hanno chiamato e chiamano persone da tutto il mondo a servire Cristo e la Chiesa.
Preparare questo intervento mi ha aiutato a riflettere sulla mia adesione al Regnum Christi ed a rendermi conto di come il Signore abbia preso un mio desiderio di bene e ne abbia fatto un progetto, che è andato molto oltre ogni mio pensiero.
Il Regnum Christi è iniziato a Palermo per frutto di una Provvidenza che ha agito in modo veramente fantasioso…. Ha preso spunto da un articolo di stampa, pubblicato sull’Espresso, un giornale che non compro mai, perché non ne condivido l’impostazione editoriale.
Eppure mi sono ritrovata a leggerne un numero, proprio quello da cui nasceva tutto,una copia  abbandonata in un corridoio di un ospedale nel 2004, mentre attendevo l’iter fastidioso di un lungo esame diagnostico che non avevo nessun desiderio di eseguire.
Apro una parentesi.
Nel 2001 per caso o per meglio dire per mano di Dio, mi diagnosticavano tempestivamente un carcinoma alla mammella. Una forma molto grave a causa della quale dovevo sottopormi ad un intervento chirurgico e ad una chemioterapia fortissima.
Una grande prova, con mio figlio che si preparava alla prima comunione e la sua mamma lontana ricoverata in ospedale.
In una parola posso dire che questa prova è stato l'ascensore di cui si è servito Dio per condurmi più  vicino a Lui e farmi rendere conto che oltre a lavorare per la professione e la famiglia, avrei potuto assumere incarichi specifici per Suo conto....
Torniamo all'esame del 2004.
Mi dispiaceva di non aver portato nulla da leggere, per cui ho messo tra le mani quella copia dell’espresso che, constatavo, risaliva anche a diverso tempo prima.
Mi colpiva un articolo in cui si stigmatizzavano proprio nuovi movimenti all’interno della Chiesa e si parlava malissimo di questi “Legionari di Cristo”, di cui non avevo mai avuto alcuna notizia.
Quello che più mi restava impresso era il grande numero di vocazioni, proprio perché in quel periodo ero a contatto con sacerdoti vecchi e stanchi.
Dove avevo lasciato vivacità, entusiasmo, iniziative, fedeltà al magistero, avevo ritrovato stanchezza, compromessi e sconfitte.
Ero già andata via dal reparto, ma sono tornata indietro a riguardare il giornale per ricordarmi bene questo nome strano. Legionari di Cristo.
Lo dico subito. Ero mossa da un interesse personale, quello che mi stava a cuore sopra ogni cosa. La formazione di mio figlio Roberto, ormai in preadolescenza e che, lo vedevo chiaramente, non avrei potuto più sostenere soltanto con la forza e la buona volontà di mio marito e mia. C’era un mondo contrario a tutti i principi alla luce dei quali  lo avevamo educato, pronto ad attaccare e sapevo che da soli non ce l’avremmo potuta fare. Insomma ero a caccia di aiuto, un aiuto che fino a quel momento non avevo trovato.
Torno a casa e mi collego ad internet, visito il sito di questi strani preti col nome battagliero e mi trovo in assoluta sintonia con il mio cammino personale, ma non capisco se c’è qualcosa per me che non ero affatto un sacerdote o un potenziale seminarista.
Mi affido ad una mail, mi telefonano, entriamo in contatto, scopro che esiste il movimento dei laici e che si chiama Regnum Christi, che si occupa di tantissime realtà in cui portare con ogni mezzo Cristo e che hanno anche delle attività di formazione per i ragazzi. Ecco! Quello che mi serviva!
Come tutte le cose belle della mia vita condivido questa scoperta con mio marito Alfredo e con i miei genitori, Filippo e Lina Giganti che abitano a Naro, piccolo paese in provincia di Agrigento, ed anche loro si sentono attratti da un messaggio intenso ed entusiasmante che trasuda dai primi contatti con questo mondo nuovo di origine messicana.
Ma il momento in cui tutta la mia volontà si è dedicata a cercare di fare venire questi sacerdoti speciali a Palermo viene quando mi reco al seminario di Roma, dove gioventù, entusiasmo, accoglienza, amore, fanno battere il mio cuore.
Un cuore che trova in mezzo a quei giovani meravigliosi, quell’entusiasmo per Cristo e la Chiesa che sembrava sparito dal mio orizzonte. Trovo quell’ottimismo, quella forza, quell’energia apostolica e quella grande apertura allo Spirito Santo che tanto avevo cercato.
La svolta operativa vera e propria è l’incontro con P. Miguel Cavallè, che avviene proprio a Naro, a casa dei miei genitori .
Dopo avere trascorso con lui e P. Alfonso Lopez qualche ora, mio figlio mi chiede: mamma, ma quando tornano questi sacerdoti simpatici?
Beh, se piacevano a lui, sarei riuscita ad avere a Palermo gli strumenti perché Roberto potesse giovarsi di questo grandissimo progetto di bene, ad ogni costo.
Risparmio al mio racconto gli ostacoli, i pareri negativi ricevuti, i problemi logistici… Mi guida un entusiasmo irrefrenabile, per cui parlo a tutti gli amici più cari di questi sacerdoti eccezionali, dico loro che devo farglieli conoscere, che dobbiamo fare qualcosa per i nostri figli, finchè nel febbraio del 2005 organizziamo una riunione tra P. Miguel Cavallè, P. Alfonso Lopez  e una decina di famiglie.
Per me è  solo la strada per un club Faro per mio figlio, per Roberto, per il quale avrei lottato con tutte le mie forze per aiutarlo a diventare un uomo di fede, ma Dio aveva un progetto più grande: il Regnum Christi a Palermo.
Per la verità questo era invece molto chiaro a P. Miguel Cavallè, che da subito ha dato un grandissimo impulso affinché  questo progetto si sviluppasse in modo naturale sotto la guida dello Spirito Santo: diteci cosa volete fare, cosa vi serve, così lo organizziamo.
Beh, magari il ritiro di Pasqua, visto che ci avviciniamo alla settimana Santa … ma prepariamo al contempo attività per i bambini e i ragazzi… e arriva Padre Jesús Villagrasa che incanta tutti, e un giovanotto che segue i ragazzini che trovano in lui un ideale cui ispirarsi...
E  perché allora, non andare a vedere di persona questo convegno  "Gioventù e famiglia" a Roma? Ci siamo trovati immersi in un clima di allegria, col torneo di calcio per i ragazzini, Consacrate sorridenti, persone aperte ed affettuose....
Poi una giornata a maggio vicino al mare di Cefalù,  a casa di colei che diventerà la colonna portante del Cima, Loredana Giordano Di Giovanni, un incontro in cui unire il lato conviviale, quello progettuale,e una bella Messa…
Impegnati tra capire come organizzare il NET, cosa era in realtà una consacrata e come potevamo fare qualcosa per i nostri scatenati ragazzini...
Ad ottobre i nostri ragazzi, anche il Roberto a causa del quale partiva tutto questo, cominciano riunirsi sotto la guida entusiasta e forte di un collaboratore rivelatosi un vero e proprio angelo, Francesco Grauso, e da lì.... tanto altro!
Potrei fare un lunghissimo elenco delle persone che ci hanno aiutato tra Legionari, Consacrate, collaboratori e collaboratrici, raccontarvi di come si sono susseguiti incontri, conferenze, escursioni sulla neve diventati family weekend con trecento partecipanti, occasioni conviviali, Messe, ritiri…
Dirvi dei tanti incontri che hanno segnato una svolta nel cammino delle persone, come la serata con Maleny Medina che ha toccato cuori alla ricerca che hanno iniziato a battere per Cristo… o come il sorriso e le intense parole di P. Alvaro Corcuera venuto a Palermo nel novembre del 2007 quando abbiamo organizzato un incontro regionale, cui partecipavano gruppi  da Catania, Milazzo, Naro (dove avevano iniziato a lavorare i padri legionari e qualche collaboratore) e che ha entusiasmato tutti noi….e ci ha fatto sentire parte di qualcosa di veramente grande per il bene del prossimo...
Quello che conta è che abbiamo iniziato in modo del tutto naturale ad organizzare le belle cose che persone straordinarie ci consentivano di fare e ci siamo trovati coinvolti in un cambiamento profondo delle nostre vite.
C’era un solo gruppo NET, che ora si è moltiplicato in cinque parrocchie della città; le prime bimbe NET hanno voluto fondare il Cima, guidate dalle Consacrate: adesso sono le ragazze del Regnum Christi, ne hanno coinvolto tante altre ed anche i gruppi Cima si sono moltiplicati…
Ma non è solo un dato numerico… siamo cresciuti nell’amore a Cristo.
Mariti che scetticamente seguivano le mogli e si convincevano a partecipare agli incontri perché si trattava in apparenza di un’innocua cena a casa di qualcuno, si ritrovavano ad arrendersi alla Grazia di Dio ed ora organizzano ogni anno l’altare della Reposizione nel giovedì santo alla Cappella Universitaria affidata ai Legionari di Cristo….. Per non parlare delle centinaia di ragazzi che partecipano e guidano l' angelo per un giorno…
Questa è solo la minima parte di quello che il Signore ha operato. Quello che mi sembra importante non è fare l’elenco delle molteplici attività che coinvolgono tante persone, ma comunicare il grandissimo stupore nel vedere l’opera di Dio quando Gli si apre un piccolo spiraglio.
Un gruppetto di cinque o sei persone è stato  il lievito capace di coinvolgere gruppi diversi di famiglie, di ragazzi, di giovani, di apostolati, tutti caratterizzati da un grande entusiasmo, un’allegria contagiosa, che diviene un intenso vivere in Cristo ed accanto a Lui.
Si è sviluppata tra tutti quella che definirei un’amicizia benedetta da Dio e che ha legato e lega non soltanto quel gruppo iniziale che si è poco a poco ampliato e che rappresenta lo snodo da cui prendono vita le varie attività, ma che rende vicini anche tutti quei gruppi che stanno nascendo e che nello spirito del RC crescono nella fede e si attivano per diffonderla.
Un bambino che rinuncia ad una festa perché ha il suo incontro NET, un’altra che arriva a scuola con la medaglia del NET e chiede a tutti di fare la preghiera prima di iniziare le lezioni….
Un ragazzo che dice: senza il club Faro, ora non so dove sarei…
Un marito quasi ateo che ora fa ogni anno gli esercizi spirituali…..
Tutto questo è opera di Dio… un  Dio che si è servito del desiderio di bene di una madre per suo figlio, per realizzare il bene di tante persone… non solo degli amici di questa madre, ma di tanta altra gente, anche di quel popoloso quartiere di Palermo che ora ha i sacerdoti Legionari di Cristo come parroci e che ha ritrovato il piacere e la gioia di andare a Messa.
Il RC avvicina a Dio, in modo lieve, felice, sorridente, al tempo stesso profondo, intenso e vero.
Questa è una realtà innegabile, oggettiva, nonostante le prove e le grandi difficoltà del nostro cammino.
Essere parte di tutto questo mi sovrasta e al tempo stesso mi fa sentire abbracciata da un grande amore, insieme ai miei fratelli.
Mi accompagna una certezza, sintetizzata dal seminarista che rispose alle mie molte domande nel primo incontro con un  Legionario di Cristo, ormai divenuto p. Eric Nielsen ora nelle Filippine, nel luglio del 2004: lo Spirito Santo soffia da questa parte.
Grazie.