mercoledì 15 maggio 2013

L'Udienza generale di Papa Francesco.



 "La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona"

 Il segno (...)indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio) 
"La verità non si afferra come una cosa, si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona". "Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale".
Cari fratelli e sorelle, buon giorno! ... oggi vorrei soffermarmi sull’azione che lo Spirito Santo compie nel guidare la Chiesa e ciascuno di noi alla Verità. Gesù stesso dice ai discepoli: lo Spirito Santo «vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13), essendo Egli stesso «lo Spirito di Verità» (cfr Gv 14,17; 15,26; 16,13).
Viviamo in un’epoca in cui si è piuttosto scettici nei confronti della verità. Benedetto XVI ha parlato molte volte di relativismo, della tendenza cioè a ritenere che non ci sia nulla di definitivo e a pensare che la verità venga data dal consenso o da quello che noi vogliamo. Sorge la domanda: esiste veramente “la” verità? Che cos’è “la” verità? Possiamo conoscerla? Possiamo trovarla? Qui mi viene in mente la domanda del Procuratore romano Ponzio Pilato quando Gesù gli rivela il senso profondo della sua missione: «Che cos’è la verità?» (Gv 18,37.38). Pilato non riesce a capire che “la” Verità è davanti a lui, non riesce a vedere in Gesù il volto della verità, che è il volto di Dio. Eppure, Gesù è proprio questo: la Verità, che, nella pienezza dei tempi, «si è fatta carne» (Gv 1,1.14), è venuta in mezzo a noi perché noi la conoscessimo. La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona.
Ma chi ci fa riconoscere che Gesù è “la” Parola di verità, il Figlio unigenito di Dio Padre? San Paolo insegna che «nessuno può dire: “Gesù è Signore!” se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor 12,3). E’ proprio lo Spirito Santo, il dono di Cristo Risorto, che ci fa riconoscere la Verità. Gesù lo definisce il “Paraclito”, cioè “colui che ci viene in aiuto”, che è al nostro fianco per sostenerci in questo cammino di conoscenza; e, durante l’Ultima Cena, Gesù assicura ai discepoli che lo Spirito Santo insegnerà ogni cosa, ricordando loro le sue parole (cfr Gv 14,26).
Qual è allora l’azione dello Spirito Santo nella nostra vita e nella vita della Chiesa per guidarci alla verità? Anzitutto, ricorda e imprime nei cuori dei credenti le parole che Gesù ha detto, e, proprio attraverso tali parole, la legge di Dio – come avevano annunciato i profeti dell’Antico Testamento – viene inscritta nel nostro cuore e diventa in noi principio di valutazione nelle scelte e di guida nelle azioni quotidiane, diventa principio di vita. Si realizza la grande profezia di Ezechiele: «vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo… Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme» (36,25-27). Infatti, è dall’intimo di noi stessi che nascono le nostre azioni: è proprio il cuore che deve convertirsi a Dio, e lo Spirito Santo lo trasforma se noi ci apriamo a Lui.
Lo Spirito Santo, poi, come promette Gesù, ci guida «a tutta la verità» (Gv 16,13); ci guida non solo all’incontro con Gesù, pienezza della Verità, ma ci guida anche “dentro” la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù stesso, donandoci l’intelligenza delle cose di Dio. E questa non la possiamo raggiungere con le nostre forze. Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale. La Tradizione della Chiesa afferma che lo Spirito di verità agisce nel nostro cuore suscitando quel “senso della fede” (sensus fidei(...)attraverso il quale, come afferma il Concilio Vaticano II, il Popolo di Dio, sotto la guida del Magistero, aderisce indefettibilmente alla fede trasmessa, la approfondisce con retto giudizio e la applica più pienamente nella vita (cfr Cost. dogm. Lumen gentium, 12). Proviamo a chiederci: sono aperto all’azione dello Spirito Santo, lo prego perché mi dia luce, mi renda più sensibile alle cose di Dio? (...) 
Pensiamo a Maria che «serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19.51). L’accoglienza delle parole e delle verità della fede perché diventino vita, si realizza e cresce sotto l’azione dello Spirito Santo. In questo senso occorre imparare da Maria, rivivere il suo “sì”, la sua disponibilità totale a ricevere il Figlio di Dio nella sua vita, che da quel momento è trasformata. Attraverso lo Spirito Santo, il Padre e il Figlio prendono dimora presso di noi: noi viviamo in Dio e di Dio. Ma la nostra vita è veramente animata da Dio? Quante cose metto prima di Dio? 
Cari fratelli e sorelle, abbiamo bisogno di lasciarci inondare dalla luce dello Spirito Santo, perché Egli ci introduca nella Verità di Dio, che è l’unico Signore della nostra vita. In quest’Anno della fede chiediamoci se concretamente abbiamo fatto qualche passo per conoscere di più Cristo e le verità della fede, leggendo e meditando la Sacra Scrittura, studiando il Catechismo, accostandosi con costanza ai Sacramenti. Ma chiediamoci contemporaneamente quali passi stiamo facendo perché la fede orienti tutta la nostra esistenza. Non si è cristiani “a tempo”, in alcuni momenti, in alcune circostanze, in alcune scelte; (...) si è cristiani in ogni momento! (...) La verità di Cristo, che lo Spirito Santo ci insegna e ci dona, interessa per sempre e totalmente la nostra vita quotidiana. Invochiamolo più spesso, perché ci guidi sulla strada dei discepoli di Cristo. (...) Grazie!

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Nell’udienza generale, continuando le catechesi sul Credo per l’Anno della fede, Papa Francesco ha proseguito – dal precedente mercoledì – la sua meditazione sullo Spirito Santo, insistendo sul suo rapporto con la verità in opposizione al relativismo dei nostri giorni. Su questo rapporto tra Spirito Santo e verità attira l’attenzione Gesù stesso: lo Spirito, dice, «vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13), è  «lo Spirito di Verità» (Gv 14,17).

Ovviamente, la questione è di attualità «in un’epoca in cui si è piuttosto scettici nei confronti della verità. Benedetto XVI ha parlato molte volte di relativismo, della tendenza cioè a ritenere che non ci sia nulla di definitivo e a pensare che la verità venga data dal consenso o da quello che noi vogliamo». Si tratta di un tema che sta a cuore a Papa Francesco, il quale già il 22 marzo nel suo primo incontro con il Corpo Diplomatico aveva ripreso la formula di Benedetto XVI «dittatura del relativismo».

Il mondo moderno, ha detto il Pontefice, continua a porsi la domanda di Pilato: «esiste veramente “la” verità? Che cos’è “la” verità? Possiamo conoscerla? Possiamo trovarla?». L’errore di Pilato consiste nel non riuscire a capire che «“la” Verità è davanti a lui: non riesce a vedere in Gesù il volto della verità, che è il volto di Dio». «La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona».

Come facciamo, però, in un’epoca di relativismo a essere certi che Gesù è la verità? Troviamo la risposta in san Paolo: «nessuno può dire: “Gesù è Signore!” se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor 12,3). Dunque «è proprio lo Spirito Santo, il dono di Cristo Risorto, che ci fa riconoscere la Verità. Gesù lo definisce il “Paraclito”, cioè “colui che ci viene in aiuto”, che è al nostro fianco per sostenerci in questo cammino di conoscenza; e, durante l’Ultima Cena, Gesù assicura ai discepoli che lo Spirito Santo insegnerà ogni cosa».

Ma, in concreto, come agisce lo Spirito Santo per guidarci alla verità? «Anzitutto, ricorda e imprime nei cuori dei credenti le parole che Gesù ha detto, e, proprio attraverso tali parole, la legge di Dio – come avevano annunciato i profeti dell’Antico Testamento – viene inscritta nel nostro cuore e diventa in noi principio di valutazione nelle scelte e di guida nelle azioni quotidiane, diventa principio di vita». Lo aveva predetto il profeta Ezechiele: «vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo… Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme» (36,25-27). Lo Spirito di Verità ci aiuta a riconoscere la legge di Dio come guida oggettiva di tutte le nostre azioni.

Lo Spirito Santo ci guida «a tutta la verità» (Gv 16,13). Il Papa commenta che questo significa che ci guida «“dentro” la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù, donandoci l’intelligenza delle cose di Dio. E questa non la possiamo raggiungere con le nostre forze. Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale». 

Papa Francesco è tornato anche su un tema che Benedetto XVI aveva affrontato nell’udienza concessa il 7 dicembre 2012 ai membri della Commissione Teologica Internazionale: il «senso della fede». Si tratta di un’importante nozione teologica, che però va correttamente intesa. «La Tradizione della Chiesa afferma che lo Spirito di verità agisce nel nostro cuore suscitando quel “senso della fede” (sensus fidei) attraverso il quale, come afferma il Concilio Vaticano II, il Popolo di Dio, sotto la guida del Magistero, aderisce indefettibilmente alla fede trasmessa, la approfondisce con retto giudizio e la applica più pienamente nella vita». Il «sensus fidei», spiegava allora Benedetto XVI e ribadisce Papa Francesco, «funziona» solo «sotto la guida del Magistero», è il senso comune «dei fedeli», cioè di coloro che seguono il Magistero, così che non avrebbe senso contrapporre il senso della fede al Magistero o erigere il senso della fede a giudice del Magistero. Si tratterebbe, appunto, di relativismo.

Sono verità teologiche importanti, che in questa catechesi di Papa Francesco diventano anche indicazioni di vita, esortazione a un incontro personale e quotidiano con lo Spirito Santo. Il Papa ci raccomanda una «preghiera che dobbiamo fare tutti i giorni»: «Spirito Santo fa’ che il mio cuore sia aperto alla Parola di Dio, che il mio cuore sia aperto al bene, che il mio cuore sia aperto alla bellezza di Dio tutti i giorni». E aggiunge: «Vorrei fare una domanda a tutti: quanti di voi pregano ogni giorno lo Spirito Santo? Saranno pochi, ma noi dobbiamo soddisfare questo desiderio di Gesù e pregare tutti i giorni lo Spirito Santo, perché ci apra il cuore verso Gesù».

Non si tratta solo di un elemento devozionale. «L’accoglienza delle parole e delle verità della fede perché diventino vita, si realizza e cresce sotto l’azione dello Spirito Santo», come dimostra tutta la vita di «disponibilità totale» della Madonna. «Attraverso lo Spirito Santo, il Padre e il Figlio prendono dimora presso di noi: noi viviamo in Dio e di Dio. Ma la nostra vita è veramente animata da Dio? Quante cose metto prima di Dio?». 

Tutti dunque «abbiamo bisogno di lasciarci inondare dalla luce dello Spirito Santo, perché Egli ci introduca nella Verità di Dio, che è l’unico Signore della nostra vita». Nell’Anno della fede dobbiamo chiederci quali passi abbiamo fatto per radicarci meglio nella verità, in particolare «studiando il Catechismo» della Chiesa Cattolica, come aveva raccomandato Benedetto XVI. «Ma chiediamoci contemporaneamente quali passi stiamo facendo perché la fede orienti tutta la nostra esistenza. Non si è cristiani “a tempo”, soltanto in alcuni momenti, in alcune circostanze, in alcune scelte. Non si può essere cristiani così, si è cristiani in ogni momento! Totalmente! La verità di Cristo, che lo Spirito Santo ci insegna e ci dona, interessa per sempre e totalmente la nostra vita quotidiana. Invochiamolo più spesso, perché ci guidi sulla strada dei discepoli di Cristo. Invochiamolo tutti i giorni. Vi faccio questa proposta: invochiamo tutti i giorni lo Spirito Santo, così lo Spirito Santo ci avvicinerà a Gesù Cristo».
Introvigne


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Udienza generale del Papa. Sintesi della catechesi e i saluti del Santo Padre in diverse lingue

[Text: Français, English, Español, Português]
Francese - Ore: 10:52
Speaker: Le Saint Esprit guide l’Eglise, ainsi que chacun d’entre nous, dans la recherche de la Vérité. La Vérité n’est pas une chose à saisir, mais une personne à rencontrer : la personne même de Jésus-Christ. C’est seulement en rencontrant Jésus qu’il est possible de connaître la Vérité. Or le Saint Esprit est le Paraclet, c'est-à-dire celui qui nous vient en aide pour nous faire vivre cette rencontre, et affirmer : Jésus est Seigneur. Comment le fait-il ? Le Saint Esprit nous fait souvenir des paroles de Jésus et il inscrit dans notre cœur la loi de l’Evangile, qui devient le guide de notre vie, la référence de nos choix et de notre comportement.
De plus, par le Saint Esprit, le Père et le Fils viennent habiter en nous, de sorte que nous acquérons un authentique sens de la foi. Le Saint Esprit nous fait adhérer, sans erreur possible, à la foi transmise et enseignée par le Magistère ; et il nous donne d’en vivre pleinement. A l’exemple de la Vierge Marie, qui sut si parfaitement ouvrir son cœur au Saint Esprit et recevoir la Vie, nous avons besoin de nous laisser illuminer de sa lumière, afin que la foi dans le Christ mort et ressuscité oriente désormais toute notre existence.
Santo Padre:
Benvenuti cari pellegrini di lingua francese, provenienti dal Belgio, dalla Francia e dal Lussemburgo. Saluto in particolare gli studenti, collegiali e liceali. Lasciamoci inondare dalla luce dello Spirito Santo, affinché egli ci introduca nella verità di Dio, che diventerà così l’unico Signore della nostra vita. In questo Anno della Fede, vi esorto a fortificarvi nella fede con mezzi concreti. Vi invito altresì ad invocare spesso lo Spirito Santo affinché egli vi faccia conoscere meglio il Cristo, per diventare suoi veri discepoli. Non abbiate paura di evangelizzare là dove vivete.
Speaker:  Bienvenus chers pèlerins francophones venant de Belgique, de France et du Luxembourg ! J’adresse un salut particulier aux jeunes écoliers, collégiens et lycéens. Laissons-nous inonder de la lumière du Saint Esprit pour qu’il nous introduise dans la Vérité de Dieu, qui deviendra ainsi l’unique Seigneur de nos vies. En cette année de la foi je vous invite à prendre les moyens concrets pour vous fortifier dans la foi. Je vous invite aussi à invoquer souvent le Saint Esprit pour qu’il approfondisse votre connaissance du Christ, afin que vous deveniez de vrais disciples. N’ayez pas peur d’évangéliser là où vous êtes. 

Inglese - Ore: 10:56
Speaker: Dear Brothers and Sisters: In our catechesis on the Creed, we have been considering the person and work of the Holy Spirit, whom Jesus calls “the Spirit of Truth” (cf. Jn 16:13).  In an age skeptical of truth, we believe not only that truth exists, but that it is found through faith in Jesus Christ, the incarnate Son of God.  The Holy Spirit brings us to Jesus; he guides the whole Church into the fullness of truth.  As the “Paraclete”, the Helper sent by the Risen Lord, he reminds us of Christ’s words and convinces us of their saving truth.  As the source of our new life in Christ, he awakens in our hearts that supernatural “sense of the faith” by which we hold fast to God’s word, come to a deeper understanding of its meaning, and apply it in our daily lives.  Let us ask ourselves: am I truly open, like the Virgin Mary, to the power of the Holy Spirit?  Even now, with the Father and the Son, the Spirit dwells in our hearts.  Let us ask him to guide us into all truth and to help us grow in friendship with Christ through daily prayer, reading of the Scriptures and the celebration of the sacraments.
Santo Padre: Saluto cordialmente i molti pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Svezia, Australia, India, Vietnam, Canada e Stati Uniti.  Mentre la Chiesa si prepara a celebrare la discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, auspico che i suoi doni di sapienza, gioia e pace accompagnino voi e le vostre famiglie sulla via di una fedele sequela di Cristo.  Dio vi benedica!
Speaker: I am pleased to greet the many English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience, including those from England, Scotland, Sweden, Australia, India, Vietnam, Canada and the United States.  As the Church prepares to celebrate the descent of the Holy Spirit at Pentecost, I pray that his gifts of wisdom, joy and peace will accompany you and your families along the path of authentic Christian discipleship.  God bless you all!


Spagnolo - Ore: 11:05
Queridos hermanos y hermanas:
Hoy, cercana ya de la fiesta de Pentecostés, deseo hablar del Espíritu Santo que guía a la Iglesia, y a cada uno de nosotros, a la Verdad plena. En nuestros días, marcados por el relativismo, es necesario preguntarnos como Pilato: “¿Qué es ‘la’ Verdad?”. La Verdad con mayúsculas no es una idea que nosotros nos hacemos o consensuamos, sino una persona con la que nos encontramos. Cristo es la Verdad, que se ha hecho carne. Y el Espíritu Santo hace posible que lo reconozcamos y lo confesemos como Señor.
El Espíritu Santo nos recuerda las palabras de Jesús y las imprime en nuestros corazones. Él es la ley inscrita en nuestro interior, donde tomamos las decisiones. El Espíritu Santo, además, nos lleva a la inteligencia de la Verdad completa. Él es quien suscita el sentido de la fe en los creyentes creando una comunión, cada vez más profunda, con Cristo. Mediante el Espíritu Santo, el Padre y el Hijo hacen morada en nosotros.
En este Año de la fe, invoquemos especialmente la asistencia del Espíritu Santo, para que nos guíe y nos sostenga en el camino del discipulado.
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Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, México, Honduras, Paraguay, Chile, Argentina y los demás países latinoamericanos. Pidamos a la Virgen María que nos haga dóciles a la acción del Espíritu Santo, para que como Ella, con disponibilidad total, digamos “sí” a los designios de Dios en nuestra vida. Muchas gracias.


Portoghese - Ore: 11:08
Speaker: Queridos irmãos e irmãs, O Espírito Santo guia a Igreja e cada um de nós para a Verdade. Diante de uma época como a nossa, em que impera o relativismo, é importante lembrar que Espírito Santo é Aquele que nos permite encontrar a Verdade. Ter encontro com a Verdade que se fez carne: Jesus Cristo. De fato, a ação do Divino Paráclito consiste em recordar e imprimir no coração dos fiéis as Palavras de Jesus, fazendo com que estas se transformem em princípio e guia da vida cristã. É do íntimo de nós mesmos que nascem as nossas ações; é o coração que deve converter-se a Deus, e o Espírito Santo transforma-o se nos abrirmos a ele. Neste Ano da Fé, somos convidados, seguindo o exemplo de docilidade de Nossa Senhora, a nos deixar inundar pela luz do Espírito Santo, predispondo-nos à Sua ação, buscando conhecer mais a Cristo e as verdades da fé: meditando a Sagrada Escritura, estudando o Catecismo e aproximando-se com mais freqüência dos sacramentos.
Santo Padre: Cari pellegrini di lingua portoghese, in particolare i gruppi di brasiliani: siate benvenuti. Nella vostra preparazione per la festa di Pentecoste, invocate più spesso lo Spirito Santo, perché Egli vi guidi sulla strada dei discepoli di Gesù, ai quali viene chiesto di essere cristiani in tutte le circostanze e scelte della vita. Dio vi benedica!
Speaker: Queridos peregrinos de língua portuguesa, particularmente os grupos de brasileiros: sede bem-vindos! Na vossa preparação para a festa de Pentecostes, invocai com mais freqüência o Espírito Santo, para que Ele vos guie pela estrada dos discípulos de Cristo, aos quais é pedido para serem cristãos em todas as circunstâncias e escolhas da vida. Que Deus vos abençoe!


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 I saluti di Papa Francesco ai fedeli e pellegrini di lingua italiana. Papa Francesco annuncia una visita al Santario della Madonna di Bonaria a Cagliari

Il segno (...) indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai numerosi pellegrini di lingua italiana. Saluto con affetto le comunità parrocchiali con i loro sacerdoti, le associazioni, i gruppi e i singoli. In particolare saluto i fedeli delle diocesi di Arezzo-Cortona-San Sepolcro, Chieti-Vasto, Pitigliano-Sovana-Orbetello, accompagnati dai rispettivi Pastori e li esorto ad essere segni eloquenti dell’amore di Dio e strumenti di pace in ogni ambiente, anche quelli più difficili. Un pensiero speciale rivolgo ai Vescovi, ai sacerdoti e ai fedeli provenienti dalla Sardegna; (...) cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e di cuore affido voi e le vostre comunità alla materna intercessione della Vergine Santa che venerate con il titolo di “Madonna di Bonaria”. (...) 
 Ecco le parole che il Papa ha improvvisato: “Voi sardi siete entusiasti, eh! Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e di cuore affido voi e le vostre comunità alla materna intercessione della Vergine Santa che venerate con il titolo di ‘Madonna di Bonaria’. A questo proposito vi vorrei annunciare che desidero visitare il Santuario a Cagliari. Quasi sicuro sarà nel mese di settembre, perché fra la città di Buenos Aires e Cagliari c’è una fratellanza per una storia antica”.
Saluto con affetto tutti gli studenti, in particolare quelli di numerose scuole cattoliche. La scuola cattolica costituisce una realtà preziosa per l’intera società, soprattutto per il servizio educativo che svolge, in collaborazione con le famiglie, ed è bene che ne sia riconosciuto il ruolo in modo appropriato.
Saluto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli.Durante questo mese di maggio, cari giovani, sforzatevi di imitare la giovane di Nazaret, Maria. Lei vi aiuti ad essere semplici, puri di cuore e a portare un raggio di serenità dove c’è tristezza e solitudine. A voi, cari ammalati, auguro di vivere, con l’aiuto di Maria, la vostra situazione con fiducioso abbandono al Signore, Dio di ogni consolazione. E voi, cari sposi novelli, possiate trovare sempre gioia e sostegno nella vostra reciproca fedeltà.

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 (Luis Badilla) Papa Francesco ha annunciato oggi, nel corso dell'Udienza generale, rivolgendosi ai numerosi pellegrini sardi presenti Piazza, che ha l'intenzione di far visita al Santuario di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari, proprio quando - a settembre - si compieranno 5 anni della visita di Benedetto XVI (7 settembre 2008). Il Santuario fu visitato nel 1970 da Papa Paolo VI e poi nel 1985 da Giovanni Paolo II.
Papa Francesco oggi ha ricordato la speciale fratellanza che esiste tra questo Santuario della Sardegna e la sua città, Buenos Aires. Il Papa ha detto: “Voi sardi siete entusiasti, eh! Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e di cuore affido voi e le vostre comunità alla materna intercessione della Vergine Santa che venerate con il titolo di ‘Madonna di Bonaria’. A questo proposito vi vorrei annunciare che desidero visitare il Santuario a Cagliari. Quasi sicuro sarà nel mese di settembre, perché fra la città di Buenos Aires e Cagliari c’è una fratellanza per una storia antica”.
Ecco la storia:
Sul colle di Bonaria sorge un vero complesso religioso-architettonico il cui centro è la Basilica della Madonna di Bonaria, costruita accanto ai primi insediamenti religiosi: il Santuario, ove si conserva la statua originale della Vergine Santa, il Convento dei Mercedari e un Museo.
Il Santuario sorge sul colle di Bonaria situato a sud-est di Cagliari. Nel 1324 il re Alfonso di Aragona vi pose il suo accampamento per conquistare la città di Cagliari e vi fece costruire un castello fortificato e una chiesa. Nel 1335 il re fece donazione della chiesa ai frati dell'Ordine di Nostra Signora della Mercede per costruirvi un convento, che ancora abitano . In seguito, l'apostolato dei mercedari si sviluppò secondo le esigenze dei tempi, ma sempre in linea col suo impegno di liberazione integrale dell'uomo dalle schiavitù fisiche e spirituali. Anche i religiosi di Bonaria, aiutati dai volontari e benefattori dell'epoca, effettuarono varie redenzioni di schiavi.  
Il veliero, la cassa e la candela. Nel 1370 un veliero partito dalla Spagna fu sorpreso, nel Golfo di Cagliari, da una furiosa tempesta. Era il 25 marzo. Tutto il carico fu gettato in mare, tra cui una pesante cassa, ma appena questa toccò le acque del Mediterraneo, miracolosamente il mare si calmò e tornò la bonaccia. La cassa, quasi fosse un piccolo battello, si diresse verso il porto di Bonaria, dove fu aperta dai religiosi che scoprirono con grande sorpresa che conteneva una meravigliosa statua della Madonna, in legno di carrubo, che sorreggeva il bambino nel braccio sinistro e nella mano destra aveva una candela accesa. Subito la devozione della Madonna di Bonaria si diffonde nell'isola e nel mondo, specie tra i marinai che trovarono un nuovo motivo per continuarla ad invocarla come loro protettrice. Per devozione alla Vergine di Bonaria i “conquistadores” spagnoli imposero il nome alla capitale dell'Argentina: “Buenos Aires”. S. Pio X, il 13 settembre 1907, proclamò la Madonna di Bonaria “Patrona Massima della Sardegna”. Paolo VI onorò con la sua presenza le celebrazioni del sesto centenario, il 24 aprile 1970. Giovanni Paolo II si recò in pellegrinaggio a Bonaria il 20 ottobre 1985. Altri Pontefici hanno avuto speciali gesti verso il Santuario e verso le popolazioni del luogo. Tra loro Pio XII, nel 1958, si rivolse ai pellegrini presenti con un radiomessaggio diffuso dalla Radio Vaticana. 
LA CASSA. La cassa in cui era posta la statua della Madonna è molto resistente; il fondo è di legno di faggio, il coperchio di noce e il resto sembra legno di carrubo, con assi grosse dai 4 ai 5 centimetri, ed è tanto pesante che ci vogliono 4 uomini per spostarla. L’interno e lungo un metro e 75 centimetri, è larga 70 centimetri e alta 76. Oggi manca la parte in cui si trovava lo stemma, venuta meno per i pezzetti che continuamente venivano tagliati per donarli ai devoti, in particolare ai naviganti.Pare che al suo arrivo fosse ben chiusa a chiave, e che nell’aprirla sia stato rotto il coperchio, in quanto si vede aggiustato con altro legno. Per diversi secoli la cassa è rimasta esposta nel presbiterio della Chiesa, sul lato destro dell’altare. Solo di recente, dopo il restauro del Santuario, si pensò di spostarla. A tale scopo fu preparato un “loculo” nel corridoio della sacrestia dove, ancora oggi, è possibile ammirarla.
LA BASILICA
I religiosi Mercedari da sempre custodi del Santuario, visto il notevole aumento del numero di fedeli che, provenienti da ogni parte, salivano ogni giorno il colle di Bonaria per venerare il Simulacro della Vergine, sbarcato prodigiosamente ai piedi della collina il 25 marzo 1370, decisero di erigere un nuovo tempio più grande e maestoso della piccola chiesa fatta costruire nel 1325/26 da Alfonso d’Aragona, conquistatore della Sardegna . La costruzione dell'imponente tempio ebbe inizio nel 1704 e fu ripresa nel 1910. Il fabbricato fu ultimato nel 1926. Nello stesso anno il Papa Pio XI gli conferì il titolo di “Basilica Minore”. Con i bombardamenti del 1943 furono distrutti gli affreschi, gli stucchi e gli ori che adornavano il tempio. I lavori di ristrutturazione furono ripresi nel 1947 e sono stati terminati nella Pasqua del 1998.
«Maria lo vuole!» La prima pietra fu posta il 25 marzo del 1704. I lavori durarono a lungo e sono stati ostacolati da problemi e difficoltà di ogni genere, come la mancanza di denaro, soprusi vari commessi dai governanti sabaudi che per pagare i militari requisivano il denaro messo da parte dai religiosi. In seguito ci fu poi quella che pareva la sospensione definitiva quando anche il Convento fu requisito ai tempi delle leggi eversive. Finalmente un religioso, Padre Adolfo Londei, levò un grido che si udì per tutta la Sardegna: «Maria lo vuole!». A questo religioso fece eco la voce di un Arcivescovo, Mons. Pietro Balestra, che appoggiò e incoraggiò con ogni mezzo la ripresa dei lavori. Da allora la costruzione della Basilica andò avanti senza mai interrompersi, se non per qualche piccolo periodo durante la guerra. Il tempio, anche se incompleto, fu consacrato il 25 aprile 1926 dal cardinale Gaetano Bisleti (Veroli, 20 marzo 1856 – Grottaferrata, 30 agosto 1937), ricevendo il titolo concesso da Pio XI di “Basilica Minore”.
Esterni. La Basilica ha una facciata in calcare con ampio porticato, sopra il quale, in corrispondenza della navata centrale, vi è un timpano triangolare che racchiude lo stemma dell'Ordine della Mercede e, più in basso (sovrastata da un altro timpano triangolare) e inquadrata da colonnine classicheggianti, si apre la Loggia delle Benedizioni. Nell'atrio, sulla sinistra, si trova una scultura del prof. Enrico Manfrini di Milano, offerta dal comm. Orlando Onorato, raffigurante Papa Paolo VI, che visitò il santuario di Bonaria nel 1970. I portali in bronzo, di epoca contemporanea, sono stati realizzati da Ernesto Lamagna. Sul sagrato sono due sculture di Franco D'Aspro. L'ampia scalinata che conduce dal sagrato al sottostante viale Diaz ospita, specialmente nel periodo estivo, diversi eventi.
Interni. Il vasto e luminoso interno (pianta a croce latina) è diviso in tre navate, con ampio transetto sovrastato da un'alta cupola ottagonale (50 metri). Le navate sono separate da quattro arcate, che poggiano su delle colonne binate in calcare bianco. La navata centrale, lunga 54 metri, ha una copertura a volta a botte, mentre quelle laterali sono coperte rispettivamente da quattro cupolette. L'altare maggiore è sormontato da un baldacchino sorretto da quattro colonne di marmo verde decorato da figure di angeli in rame dorato, così come i capitelli e le arcate. Di fronte al presbiterio, all'altezza dell'ultima coppia di colonne a destra si trova una riproduzione della statua della Madonna di Bonaria (vedi fotografia sulla terza di copertina). Nelle navate laterali si aprono le Sette cappelle: quattro a destra e tre sulla sinistra, in cui si trovano grandi tele raffiguranti la Madonna, risalenti agli anni '50 del XX secolo. Le tele raffiguranti Maria Ausiliatrice (prima cappella a destra), l'Assunta (seconda cappella a destra), la Madonna di Fatima (quarta cappella a destra), la Madonna del Rosario (prima cappella a sinistra), la Vergine Immacolata (terza cappella a sinistra) sono opera di Antonio Mura. Nella terza cappella della navata destra, un dipinto della Sacra Famiglia di Giuseppe Aprea, mentre la seconda cappella della navata sinistra racchiude la tela raffigurante la Madonna della Mercede, opera di Gina Baldracchini risalente al 1961. Il transetto, oltre a ospitare nelle due cantorie le 5000 canne del notevole organo costruito dalla ditta Tamburini di Crema (1960, tre manuali e pedaliera), custodisce la statua della Madonna del Combattente, opera di Francesco Ciusa, realizzata tra il 1936 e il 1938. Sempre nel transetto si aprono due cappelle nei rispettivi bracci, in quello destro la cappella della Madonna della Vittoria o dei Caduti, edificata nel 1930 per desiderio delle madri dei caduti in guerra, ornata da un altare marmoreo in stile barocco con un bassorilievo raffigurante La Pietà, nel braccio sinistro la cappella del Santissimo Sacramento, in cui si trova un'altra tela di Antonio Mura, raffigurante la Cena in Emmaus.