sabato 18 maggio 2013

Originalità e unità per il bene della Chiesa


  

Nuovo tweet del Papa: 
Occorre imparare da Maria; rivivere la sua disponibilità totale a ricevere Cristo nella sua vita. 
 (18 maggio 2013)

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Messaggio del cardinale Braz de Aviz ai convegnisti sulle nuove forme di vita consacrata.

Una riflessione comune, nel rispetto delle diverse originalità, «per comprendere meglio la propria identità e aiutare la Chiesa nel necessario discernimento sull’autenticità evangelica dei vostri istituti». È l’invito rivolto dal cardinale João Braz de Aviz, prefetto della congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, nel messaggio ai partecipanti al secondo incontro delle nuove forme di vita consacrata che si svolge il 17 e il 18 maggio a Roma.La «denominazione nuove forme di vita consacrata — scrive il cardinale — comprende un gran numero di realtà che, al momento attuale, resta difficile anche solo classificare e inquadrare dentro il contesto dell’ordinamento ecclesiale, a motivo dei tratti di novità e di originalità che presentano rispetto alle forme riconosciute dal Codice di diritto canonico». Per il porporato, lo scopo principale di questo incontro romano è proprio riconoscere «alcuni elementi comuni» che «contraddistinguono questa varietà di forme associative».
Impossibilitato a partecipare personalmente ai lavori, il cardinale Braz de Aviz ha voluto comunque proporre alcuni suggerimenti legati al tema che avrebbe dovuto svolgere: la dimensione trinitaria nelle nuove forme di vita consacrata. «La Trinità — spiega nel messaggio — è fonte e modello della comunione tra coloro che formano l’unico popolo di Dio che è la Chiesa, tanto da poterla definire con san Cipriano “un popolo che deriva la sua unità dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”». E «la vita consacrata, di cui voi siete un’espressione tipica post-conciliare, essendo parte viva della Chiesa, partecipa — prosegue il testo — a titolo speciale dell’unica comunione ecclesiale e la esprime in maniera significativa e caratteristica, proponendosi per questo come luogo privilegiato di esperienza e di testimonianza della vita della Trinità, in tutte le sue dimensioni di consacrazione, di comunione e missione». Infatti «pur nella varietà delle ispirazioni e delle forme in cui si è storicamente espressa, la vita consacrata — sono le parole del cardinale Braz de Aviz — è sempre stata consapevole di dover guardare non solo all’esempio di comunione indicato dagli Atti degli apostoli fra la primitiva comunità cristiana di Gerusalemme, ma ancor più radicalmente al suo modello originale, al prototipo di comunione delle tre divine persone nella Trinità. Tale è dunque la natura più profonda e insieme la più alta vocazione di ogni comunità religiosa».
«Non sempre — secondo il porporato — è stato esplicito nei fondatori e fondatrici e nei loro seguaci questo riferimento normativo alla comunione trinitaria. Ma in diverse regole e negli scritti di diversi di loro è possibile ritrovare questa ispirazione di fondo. Forse neppure in ognuno degli iniziatori e iniziatrici delle vostre aggregazioni il riferimento alla Trinità è trattato esplicitamente, ma non vi è dubbio che è a quell’altissimo modello divino che dobbiamo guardare oggi per capire in maniera adeguata come armonizzare le nostre originalità e distinzioni, che sono una ricchezza, con l’altrettanto necessaria unità, se vogliamo lavorare tutti per l’edificazione dell’unico Corpo di Cristo».
È «significativo», conclude il porporato, che l’incontro avvenga alla vigilia della Pentecoste: «Anche nella molteplice varietà delle “nuove forme di vita consacrata” possiamo riconoscere l’incessante fecondità dello Spirito Santo, che continua ad adornare la sua Sposa di nuovi doni carismatici, mantenendola così sempre giovane, e confermando la perenne forza rinnovatrice del Vangelo anche nel nostro tempo».
Il cardinale Braz de Aviz non ha dunque voluto far mancare ai partecipanti il proprio incoraggiamento, unito a quello dell’intera congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: a cominciare dalla persona del segretario, José Rodríguez Carballo, che è in Spagna dove riceverà l’ordinazione episcopale dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, nel pomeriggio di sabato 18 maggio nella cattedrale di Santiago de Compostela. Il «nostro dicastero — ha precisato — segue con attenzione e rispetto la nascita e lo sviluppo» di queste «realtà ecclesiali».
Si tratta perciò di un appuntamento importante, il secondo in due anni, incentrato sul tema: «Aprendo cammini: elementi comuni delle nuove forme di vita consacrata». Il primo incontro si è svolto il 4 giugno 2011 sul tema: «Aprendo cammini: consacrazione, comunione e missione». L’idea di fondo era quella di «esprimere — spiegano i promotori — le tre realtà che, intimamente relazionate tra loro, costituiscono la vita consacrata in tutte le sue forme, e allo stesso tempo la chiamata ad aprire nuovi cammini nella Chiesa di fronte ai cambi radicali che viviamo e alla nuova evangelizzazione». L’iniziativa ebbe «un’accoglienza straordinaria, con la partecipazione di ventidue istituzioni provenienti da undici Paesi: Italia, Spagna, Francia, Polonia, Ungheria, Panama, Perú, Argentina, Stati Uniti d’America, Filippine e Australia». A organizzare gli incontri è una équipe di coordinamento delle nuove forme di vita consacrata, composto da rappresentanti di vari istituti di diritto pontificio, riconosciuti dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica appunto come altre forme di vita consacrata. L'Osservatore Romano