sabato 18 maggio 2013

Pietro e Giovanni



   Sabato della VII settimana di Pasqua


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
I discepoli erano assidui e concordi nella preghiera,
con le donne e con Maria, Madre di Gesù,
e con i fratelli di lui. Alleluia (At 1,14)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che ci dai la gioia di portare a compimento
i giorni della Pasqua,
fa’ che tutta la nostra vita
sia una testimonianza del Signore risorto.
Egli è Dio e vive e regna con te...
PRIMA LETTURA (At 28,16-20.30-31)
Paolo rimase a Roma, annunciando il regno di Dio.
Dagli Atti degli Apostoli

Arrivati a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per conto suo con un soldato di guardia.
Dopo tre giorni, egli fece chiamare i notabili dei Giudei e, quando giunsero, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il mio popolo o contro le usanze dei padri, sono stato arrestato a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. Questi, dopo avermi interrogato, volevano rimettermi in libertà, non avendo trovato in me alcuna colpa degna di morte. Ma poiché i Giudei si opponevano, sono stato costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere, con questo, muovere accuse contro la mia gente. Ecco perché vi ho chiamati: per vedervi e parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da questa catena».
Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 10)
Rit: Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto.
Il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.

Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto.
Canto al Vangelo (Gv 16,7.13)
Alleluia, alleluia.
Manderò a voi lo Spirito di verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità.
Alleluia.
VANGELO (Gv 21,20-25)
Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore.

*

Lettura

Pietro e Giovanni hanno due caratteri molto diversi. Il primo è impulsivo, incline alle rapide decisioni e alle iniziative precipitose, facile al cambiamento e alla mutazione improvvisa. Giovanni è un fuoco nascosto, più riflessivo, quieto e contemplativo. Eppure, forse proprio per questo, i due apostoli sono stati sempre uniti da una profonda amicizia. I primi ad arrivare al sepolcro, il giorno di Pasqua, furono proprio Pietro e Giovanni; in verità arrivò prima Giovanni, perché più giovane e scattante, ma si fermò all’ingresso del sepolcro per far entrare Pietro.

Meditazione

Pietro vorrebbe sapere da Gesù qualcosa sull’avvenire di Giovanni, ma il Signore dà una risposta –“Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi” – che viene male interpretata dagli altri apostoli. Gesù intendeva che Giovanni non sarebbe morto di morte violenta, ma avrebbe atteso fino a quando non fosse venuto a prenderlo. Il futuro dei due apostoli è diverso. Pietro va a Roma e muore sulla croce per il Signore; Giovanni rimane in Oriente, subisce la persecuzione, scrive il Vangelo e l’Apocalisse e muore di morte naturale. La volontà di Dio ha determinato il corso della vita dell’uno e dell’altro. Ognuno deve percorrere la strada che Dio gli mostra. Giovanni è stato il testimone oculare di tutti gli avvenimenti che racconta e quindi la sua testimonianza è veritiera. Quel che ha scritto non è una costruzione della sua intelligenza né parto della sua fantasia, né il risultato di una speculazione, ma semplicemente una testimonianza. Pur non avendo bisogno della testimonianza umana, Dio intende servirsene. Perciò i testimoni umani devono sempre di nuovo evangelizzare, trasmettere cioè la fede cristiana. E lo faranno nel miglior modo possibile se si atterranno ai testimoni oculari e, in particolare, a colui che è stato più vicino al Signore, ossia a Giovanni. Il suo Vangelo è una delle opere più grandi e più belle della letteratura mondiale e senza dubbio il più bel libro del Nuovo Testamento e dell’intera Bibbia.

Preghiera:

«Quale grazie vi renderemo, o beati apostoli, per tante fatiche che avete sostenuto per noi? Mi ricordo di te, o Pietro, e ne rimango stupito; mi ricordo di te, o Giovanni, e mi struggo in lacrime. Non so che dire, non so proferire parola contemplando le vostre sofferenze. Quante prigioni avete sofferto! Quante catene avete onorato! Quanti tormenti avete sostenuto! Quante maledizioni tollerate!» (san Giovanni Crisostomo).

Agire:

Leggiamo con attenzione il Vangelo di Giovanni. Incontreremo un apostolo innamorato di Gesù che vuol far capire agli uomini che Dio è agàpe, amore fraterno, gratuito e oblativo, che non guarda i nostri peccati ma sovrabbonda sempre nella misericordia e nel perdono.

Meditazione del giorno a cura di S.E.R. Mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.

Per abbonamenti: info@edizioniart.it