lunedì 20 maggio 2013

Tutto è possibile per chi crede





VII SETTIMANA DEL T.O. ANNO DISPARI - LUNEDÌMESSALE
 
Antifona d'Ingresso   Sal 12,6
Confido, Signore, nella tua misericordia,
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato.
 
  
Colletta

Il tuo aiuto, Padre misericor
dioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore ... 

  LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura
   Sir 1, 1-10Prima di ogni cosa fu creata la sapienza.

Dal libro del Siràcide
Ogni sapienza viene dal Signore
e con lui rimane per sempre.
La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
L’altezza del cielo, la distesa della terra
e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
Chi ha scrutato la sapienza di Dio,
che è prima di ogni cosa?
Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
e l’intelligenza prudente è da sempre.
Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
le sue vie sono i comandamenti eterni.
La radice della sapienza a chi fu rivelata?
E le sue sottigliezze chi le conosce?
Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono.
Il Signore stesso ha creato la sapienza,
l’ha vista e l’ha misurata,
l’ha effusa su tutte le sue opere,
a ogni mortale l’ha donata con generosità,
l’ha elargita a quelli che lo amano.


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 92
Il Signore regna, si riveste di maestà.
Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore.


Canto al Vangelo
   Mt 17,20 

Alleluia, alleluia.

Se avrete fede pari a un granello di sènapa,
dice il Signore, niente vi sarà impossibile.
Alleluia.


Vangelo
   Mc 9, 14-29Credo, Signore: aiuta la mia incredulità.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».




*

Lettura

L’idea della presenza dei demòni che minacciano l’esistenza umana, procurando varie disgrazie, sofferenze e malattie, era ampiamente comune nell’antichità. Spesso gli Evangelisti distinguono fra malattia e possessione demoniaca, ma non sempre. Questo perché sono interessati soprattutto all’aspetto religioso: a loro preme affermare, come nel caso del Vangelo di oggi, il potere di Gesù di guarire le malattie e scacciare i demòni. Un tale potere è segno della presenza del Regno di Dio, perché le forze del male sono sconfitte. Per ottenere il miracolo, la via necessaria è la fede attestata dal padre del giovane epilettico. Anche la preghiera fa sì che Dio intervenga e salvi.
Meditazione

Ma che cosa intendiamo per fede? La nostra non è una fede generica ma fede cristiana. Il centro vivo della nostra fede, infatti, è Gesù Cristo, e cristiano è chi ha scelto Gesù e lo segue. La fede perciò è la risultante della conoscenza di Cristo e la nostra adesione alla sua persona che è, come dice la Gaudium et Spes, «la chiave, il centro e il fine dell’uomo, nonché di tutta la storia umana». La fede, dunque, è virtù, atteggiamento abituale dell’anima, inclinazione permanente a giudicare e ad agire secondo il pensiero di Cristo, con spontaneità e vigore. Essa deve essere integrata nella vita per indicare che la coscienza del cristiano non conosce fratture, ma è profondamente unitaria. Giustamente san Giacomo scrive: «A che serve fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può salvarlo?». La fede, se non è seguita dalle opere, è morta. Il cristiano deve annunciare ogni giorno il suo amore per tutti gli uomini. È una trama che va intessuta quotidianamente. È la fitta e misteriosa trama entro cui si incontrano Dio che si rivela e l’uomo che lo cerca. La fede, perciò, è la risposta dell’uomo a Dio che lo chiama alla partecipazione della sua stessa vita divina; una risposta che non solo crede in alcune verità, quelle che Dio ha voluto manifestarci, ma le vive nelle e con le scelte di ogni giorno. È attraverso la decisione della fede che noi possiamo arrivare alla salvezza.
Preghiera:

«Più la fede è provata, più la fede cresce perché sa andare al di là di tutti gli ostacoli per riposarsi nel seno dell’Amore infinito che non può fare che opere d’amore. A questa anima tutta vigilante nella sua fede, la tua voce, o Maestro, può dire nell’intimo quella parola che rivolgevi un giorno a Maria Maddalena: “Va’ in pace, la tua fede ti ha salvata»(Elisabetta della Trinità).
Agire:

Ripetiamo spesso le parole del padre del ragazzo – «Gesù, credo; aiuta la mia incredulità» – consapevoli che, come si esprime san Pietro, solo il Signore ha parole di vita eterna. Solo il Signore può renderci veramente felici.
Meditazione del giorno a cura di S.E.R. Mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.