lunedì 29 luglio 2013

La casa dell’amicizia



29 LUGLIO


SANTA MARTA(Sec. I)
Memoria


Auguri a tutte le donne che portano questo nome, e a tutte le persone impegnate nei servizi domestici: perché santa Marta è la patrona delle cuoche.
L’episodio narrato da Luca nel suo Vangelo è ben noto: “Mentre era in cammino con i suoi discepoli”, racconta l’evangelista, “Gesù entrò in un villaggio, e una donna, che si chiamava Marta, lo ospitò in casa sua. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Allora, fattasi avanti, disse: ‘Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille di aiutarmi!’. Ma il Signore le rispose: ‘Marta, Marta, tu ti agiti e ti preoccupi per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà mai tolta’”.
Come vedete, Marta – nonostante la sua generosità nel servizio – si prende un bel rimprovero da Gesù: non certo per la sua generosità, ma perché – lì per lì, presa dai molti servizi – sembra dimenticarsi di una scala di valori, che invece va rispettata a tutti i costi.
Così vi ho scritto una preghiera, che dedico a tutte le buone Marte che ho conosciuto, e che ringrazio per la loro generosità in mille e mille cose.
Ecco la mia preghiera:
“Signore, mi capita molte volte di somigliare a Marta di Betania.
Sono pieno di buone intenzioni: ti voglio bene, cerco di servire gli altri... proprio come Marta. Ma mi lascio prendere talmente dalle cose che faccio, che finisco per sbagliare la gerarchia dei valori. Allora tratto male gli altri, sono teso e nervoso anche con le persone a cui voglio più bene, mi lamento con te, ti rimprovero. E spesso mi sfogo nella preghiera: ‘Ma Signore, perché non mi ascolti? Non ti accorgi? Mi do da fare per te: perché non mi dai una mano? Tu mi lasci solo...’.
Credo proprio che dovrei assomigliare di più a Maria.
Ti do poca importanza, Signore, e così sbaglio la gerarchia dei valori, con tutto quello che segue. Tu sei la cosa più importante della mia vita: lo credo fermamente. Ma poi me ne dimentico, e mi comporto come se tu non lo fossi. Aiutami a capire che se voglio mettere tutto al posto giusto, se voglio mettere ordine nella mia vita, devo cominciare da te...”.


MESSALE
Antifona d'Ingresso  Lc 10,38
Gesù entrò in un villaggio
e una donna, di nome Marta,
lo accolse nella sua casa.
 
 Colletta
Dio onnipotente ed eterno, il cui tuo Figlio fu accolto come ospite a Betania nella casa di santa Marta, concedi anche a noi di esser pronti a servire Gesù nei fratelli, perché al termine della vita siamo accolti nella tua dimora. Per il nostro Signore...
 
 
LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura  
1 Gv 4,7-16
Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi.
 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito.
E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi.
Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui
.Salmo Responsoriale  Salmo 33
Gustate e vedete com’è buono il Signore.Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Canto al Vangelo   
Gv 8,12
Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita
.
Alleluia.

   

Vangelo
Si sceglie uno tra i seguenti.
Giovanni 11,19-27
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Oppure:
Luca 10,38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Lettura 
Marta, Maria, Lazzaro: gli amici di Gesù. L’amore in questa casa si rivela nell’amicizia. L’ascolto, il servizio, la fede ne sono la manifestazione. Gesù è riconosciuto Messia inviato da Dio al suo popolo.
Meditazione
Nella logica dell’amore Marta vive l’incontro con Gesù che viene a Betania per la morte di Lazzaro. Marta aveva compreso qual era la «parte migliore» da coltivare e incontra Gesù nella luce della fede. Meraviglioso il loro dialogo rivelatore di una grande promessa. Gesù voleva risvegliare Lazzaro dal sonno, cioè resuscitarlo da morte, per rafforzare il potere della fede. Marta afferma che se Gesù fosse stato presente avrebbe impedito che il fratello morisse. Ma, nonostante tutto, crede in Gesù. A lui, Dio concede tutto. Gesù la rassicura e lei manifesta la sua fede nella risurrezione dell’ultimo giorno, secondo l’insegnamento del divino Maestro. Centrale diventa l’autorivelazione di Gesù: «Io sono la risurrezione e la vita». È il punto centrale, la grande promessa, la più efficace autodefinizione. Come Marta, tutti noi conosciamo il senso della vita eterna, la sua vittoria, la quale supera i nostri limiti e le nostre paure, supera anche la morte che sembra distruggere la vita. Gesù risuscita Lazzaro e poi risusciterà se stesso, egli “è” la risurrezione, la vita. Per tutti sarà il Risorto, il Vivente, con la fede in lui noi vinceremo la nostra morte. Grande vittoria. Siamo chiamati a vivere e a credere in Lui. In un avvenimento storico, la risurrezione di Lazzaro, il Verbo, fatto uomo, ha manifestato la sua gloria. Nella fede noi già possediamo la vita eterna, senza attendere l’ultimo giorno. Noi non moriremo; quel nostro desiderio intimo e profondo si realizza nella risurrezione di Gesù. La domanda fatta a Marta, «credi questo?», Gesù la rivolge ad ognuno di noi, all’intera umanità, chiamata ad essere Chiesa, cioè comunità dei credenti. Una grande occasione ci viene offerta oggi, nell’Anno della Fede. La risposta di Marta sarà la nostra risposta: “sì, o Signore, io credo”. Le parole di Marta sono unisone con quelle di Pietro: «Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente» (cfr. Mt 16,16). Gesù è colui che viene nel mondo per rivelarci il Padre, per chiamarci alla vita, per indicarci la strada. E la strada è Lui stesso. Uniti a Lui nella fede, non moriremo mai. Nemmeno la morte ci separerà da lui. A Marta, che ha saputo amare e credere, è giunta la più bella rivelazione.
Preghiera:
Guidaci, Signore, nella fede per non temere la nostra pochezza, le nostre paure e la stessa morte. Tu sei la vita. Uniti a te, vivremo sempre, nella grazia e nella gloria. Tu sei il Vivente.
Agire:
La Chiesa è la casa dell’amicizia. In essa vorrò meditare il Vangelo di Gesù per dialogare con Lui con fiducia e credere alla sua Parola con fede.
Meditazione del giorno a cura di S.E.R. Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo emerito di Brindisi-Ostuni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.