martedì 23 luglio 2013

La via della santità



La Liturgia di oggi Martedi 23 Luglio 2013
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    SANTA BRIGIDA DI SVEZIA
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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Rallegriamoci tutti nel Signore,
celebrando questo giorno di festa
in onore di santa Brigida;
della sua gloria si allietino gli angeli
e con noi lodano il Figlio di Dio.
Colletta
Signore, nostro Dio, che hai rivelato a santa Brigida
la sapienza della croce nella contemplazione amorosa
della passione del tuo Figlio,
concedi a noi tuoi fedeli di esultare di gioia
nella manifestazione gloriosa del Signore risorto.
Egli è Dio, e vive e regna con te...
PRIMA LETTURA (Gal 2,19-20)
Non vivo più io, ma Cristo vive in me.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me.
E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me.

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)
Rit: Benedirò il Signore in ogni tempo.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Canto al Vangelo (Mt 15,9.5)
Alleluia, alleluia.
Rimanete nel mio amore, dice il Signore,
chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
Alleluia.
VANGELO (Gv 15,1-8)
Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto.
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore

*

Lettura
I santi sono tali perché hanno percorso la strada indicata da Gesù. La santità di santa Brigida incide sul territorio europeo suscitando pace e riconciliazione. La via è il legame a Gesù Cristo, come i tralci alla vite, per portare frutto. 
Meditazione
L’immagine della vite diventa la parabola del Regno dei Cieli. Gesù è al centro, collegato al Padre e ai discepoli. Il senso è cristologico ed ecclesiologico, quindi, ci coinvolge in modo diretto. Gesù si proclama la vite vera, il cui frutto naturale sarà scelto per l’Eucaristia della nuova alleanza. Noi, come tralci legati alla vite, godiamo del frutto della santità, cioè di una vita fedele ai comandamenti, specialmente a quello dell’amore. L’amore è la vita di Gesù, l’amore è il frutto dell’Eucaristia. L’immagine del Padre come agricoltore, del Figlio come vite e dei discepoli come tralci descrive una circolarità d’amore che unisce noi discepoli a lui e al Padre. Gesù è la “vera vite” che produce frutti buoni e dà la vita, noi siamo i “tralci” che diamo frutto unicamente se restiamo attaccati alla vite. Staccati, i tralci seccano e muoiono. Fuor di metafora, Gesù si rivela come la fonte della vita, dell’amore, della grazia, della verità, della speranza; da essa veniamo vivificati al punto da essere santi, capaci di amare Dio e il prossimo, di conoscere e compiere la volontà del Padre, di coltivare quelle virtù che ci fanno assomigliare al divino Maestro, di rendere visibile l’amore nella Chiesa e nel mondo. A quel tipo di vita santa, a cui dovremmo aspirare con gioia, ci invita lo stesso Gesù che è l’amore vivo. È Lui che dice ai noi: «chi rimane in me ed io in lui, porta molto frutto perché senza di me non potete far nulla». Ci invita a “rimanere” nel suo amore perché ci tiene a noi. La linfa divina giunge a noi attraverso le sue parole, i suoi sacramenti, la sua testimonianza. Noi, poveri, fragili, insignificanti, veniamo attraversati dalla vita divina che ci fa uomini forti, discepoli docili, testimoni santi, capaci di ogni bene, ripieni di gioia che consola, portatori della speranza che conquista. Questi frutti danno gloria a Dio. Quanto ci ama il Signore! Ci fa simili a Lui per godere in eterno. Senza di Lui, siamo nulla. Tralcio meraviglioso è stata santa Brigida, patrona d’Europa. Il tralcio legato porta frutto. Il tralcio staccato, per sentirsi più autonomo, è destinato a perire. Non avvenga per nessuno. 
Preghiera
Signore, sei il mio creatore ed io una tua creatura. In questo rapporto di alleanza è la mia salvezza. Voglio rimanere nel tuo amore, nella tua fedeltà, nella tua santità per essere come te e per agire in modo fruttuoso. 
Agire
Desidero portare amore in famiglia, nella società, ai poveri, nella Chiesa, tra gli amici. Per riuscire devo rimanere legato a Gesù, alla sua Parola, ai suoi sacramenti. 
Meditazione del giorno a cura di mons. Rocco Talucci, arcivescovo emerito di Brindisi-Ostuni, tratta dal mensile "Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti:info@edizioniart.it