venerdì 5 luglio 2013

Santi subito.



Papa Francesco autorizza la promulgazione di decreti della Congregazione delle Cause dei Santi. Saranno santi i Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II

Oggi, 5 luglio 2013, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata Sua Eminenza Reverendissima il Signor Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Causedei Santi. Nel corso dell’Udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione apromulgare i Decreti riguardanti:
- il miracolo, attribuito all'intercessione del Beato Giovanni Paolo II (Carlo Giuseppe Wojtyła), Sommo Pontefice; nato a Wadowice (Polonia) il 18 maggio 1920 e morto a Roma il2 aprile 2005;
- il miracolo, attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Alvaro del Portillo yDiez de Sollano, Vescovo titolare di Vita, Prelato della Prelatura Personale della Santa Croce e dell'Opus Dei; nato a Madrid (Spagna) l'11 marzo 1914 e morto a Roma il 23 marzo 1994;
- il miracolo, attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Speranza di Gesù (alsecolo: Maria Giuseppa Alhama Valera), Fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle dell'Amore Misericordioso e dei Figli dell'Amore Misericordioso; nata a Santomera (Spagna)il 29 settembre 1893 e morta a Collavalenza (Italia) l'8 febbraio 1983;
- il martirio del Servo di Dio Giuseppe Guardiet y Pujol, Sacerdote diocesano; nato a Manlleu (Spagna) il 21 maggio 1879 e ucciso in odio alla Fede in Spagna il 3 agosto 1936;
- il martirio dei Servi di Dio Maurizio Íñiguez de Heredia e 23 Compagni, dell'OrdineOspedaliero di San Giovanni di Dio; uccisi in odio alla Fede in Spagna tra il 1936 e il 1937;
- il martirio dei Servi di Dio Fortunato Velasco Tobar e 13 Compagni, della Congregazione della Missione; uccisi in odio alla Fede in Spagna tra il 1934 e il 1936;
- il martirio delle Serve di Dio Maria Assunta (al secolo: Giuliana González Trujillano) e2 Compagne, Religiose professe della Congregazione delle Suore Francescane Missionarie della Madre del Divin Pastore; uccise in odio alla Fede in Spagna nel 1936;
- le virtù eroiche del Servo di Dio Nicola D'Onofrio, Chierico professo dell'Ordine deiChierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani); nato a Villamagna (Italia) il 24 marzo 1943 e morto a Roma il 12 giugno 1964;
- le virtù eroiche del Servo di Dio Bernardo Filippo (al secolo: Giovanni FromentalCayroche), Fratello professo dell'Istituto delle Scuole Cristiane, Fondatore delle Hermanas Guadalupanas de La Salle; nato a Chauvets-Servières (Francia) il 27 giugno 1895 e morto a
Città del Messico (Messico) il 5 dicembre 1978;
- le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Isabella della Ss.ma Trinità (al secolo: MariaIsabella Picão Caldeira vedova Carneiro), Fondatrice delle Congregazione delle Suore Concezioniste; nata a Monte do Torrão (Portogallo) il 1° febbraio 1889 e morta a Lisbona(Portogallo) il 3 luglio 1962;
- le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Carmen Rendiles Martínez, Fondatrice delle Ancelle di Gesù, chiamate Siervas de Jesús de Venezuela; nata a Caracas (Venezuela) l'11 agosto1903 e ivi morta il 9 maggio 1977;
- le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Lazzati, Laico consacrato; nato a Milano (Italia) il 22 giugno 1909 e ivi morto il 18 maggio 1986.

Il Sommo Pontefice ha approvato, infine, i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi circa la canonizzazione del Beato Giovanni XXIII (Angelo GiuseppeRoncalli) e ha deciso di convocare un Concistoro, che riguarderà anche la canonizzazione del Beato Giovanni Paolo II (Carlo Giuseppe Wojtyła).

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(Nicola Gori) Due Papi lontani nel tempo, ma uniti dalla stessa sollecitudine pastorale per la Chiesa: il bergamasco Giovanni XXIII e il polacco Giovanni Paolo II. Due grandi figure che prossimamente Papa Francesco eleverà agli onori degli altari. Ne abbiamo parlato con il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in questa intervista al nostro giornale.
Che significato ha nell’ottica di Papa Francesco aver scelto di canonizzare insieme Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II?
Entrambi i Pontefici hanno due riferimenti comuni: il Concilio, come evento evangelico di carità e di pace, e la Chiesa, come madre generosa e premurosa, che si fa vicina a ogni essere umano, per dare conforto, aiuto, sostegno, speranza. Giovanni è il Papa buono, padre di tutti, cattolici e non. Egli abbracciava l’umanità e la benediceva. Giovanni Paolo II è il Papa che nel suo centinaio di viaggi ha visitato il mondo intero, facendosi messaggero di pace e promotore della vita, della fraternità tra i popoli, dell’accoglienza generosa dei bisognosi.
Cosa hanno in comune questi due grandi figure così diverse ma per certi versi anche molto simili?
Entrambi sono stati protagonisti del Vaticano II. In secondo luogo, entrambi hanno raggiunto l’eroismo delle virtù cristiane, e cioè la santità. Anzi, direi, è la santità la loro qualifica essenziale. Santità che significa vivere la vita buona del Vangelo nella situazione in cui la Provvidenza li poneva. Per Giovanni XXIII fu rispondere con coraggio e sollecitudine all’ispirazione di convocare un concilio ecumenico. Per Giovanni Paolo II fu l’aver attualizzato il Vaticano II mettendone in evidenza i suoi ricchi risvolti teologici, liturgici, pastorali, devozionali, canonici, catechistici. Giovanni XXIII aprì la strada all’aggiornamento. Giovanni Paolo II, continuando l’opera pionieristica di Paolo VI, portò a ulteriori sviluppi i fermenti di tale aggiornamento. Oggi la Chiesa vive di questa duplice eredità, della semplicità del Papa buono e della dinamicità del Papa misericordioso e sofferente.
Cosa li accomuna?
La dimensione mariana del servizio petrino, fatto con cuore di padre e con sollecitudine e amore materno. Entrambi i Pontefici sono stati grandi esponenti della devozione alla Madre di Dio, alla cui protezione affidavano il loro ministero pontificio. Il 15 agosto del 1961 Papa Giovanni nel suo Giornale dell’anima scriveva: «Ad Iesum per Mariam. Di fatto questa mia vita che volge al tramonto meglio non potrebbe essere risolta che nel concentrarmi tutto in Gesù figlio di Maria ed offertomi dalle braccia di Lei a soavità e conforto del mio spirito». Per Giovanni Paolo II la Beata Vergine costituiva il riferimento esistenziale della vita di fede. Era stata Lei a salvarlo in quel fatidico 13 maggio 1981 e da quel momento la sua vita fu una rinnovata ed entusiastica offerta al servizio di Cristo e della Chiesa.
Anche per la canonizzazione Papa Wojtyła sembra aver bruciato i tempi. È effetto di quel «santo subito» levatosi da piazza San Pietro il giorno dei funerali?
È vero, per Papa Wojtyła c’è stata una corsia preferenziale, facilitata dal fatto che Benedetto XVI dispensò dai cinque anni, permettendo l’immediato inizio della causa di beatificazione e di canonizzazione. Tutta la procedura canonica, però, voluta dallo stesso Giovanni Paolo II durante il pontificato, è stata seguita scrupolosamente, senza fretta e superficialità. Ricordiamo che Antonio da Padova fu canonizzato il 30 maggio 1232 da Gregorioix nella cattedrale di Spoleto a meno di un anno dalla sua morte, avvenuta il 13 giugno 1231.
Con Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII si arricchisce la schiera dei santi Pontefici. Una schiera destinata ad allungarsi ancora a breve?
Il secolo scorso si aprì con san Pio X ed è continuato con una serie di Papi, pastori saggi e santi: il venerabile Pio XII, san Giovanni XXIII, il venerabile Paolo VI, il servo di Dio Giovanni Paolo I, san Giovanni Paolo II. Sono Pontefici che hanno fatto coincidere il loro magistero con la santità della vita. Per questo sono ricordati, amati, venerati e pregati dal popolo di Dio. La loro fama di santità e di miracoli è continua e universale. Ancora una volta la Chiesa illumina il mondo con la santità dei suoi pastori.
O.R.

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Due protagonisti del Concilio presto santi

Dichiarazione di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, sull'annuncio della canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II

“L’annuncio della prossima canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII colma di gioia i fedeli di tutto il mondo, che amano e venerano questi due protagonisti del Concilio Vaticano II e della vita della Chiesa contemporanea". Così Marco Impagliazzo,presidente della Comunità di Sant’Egidio, commenta la notizia lanciata oggi dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, della canonizzazione entro la fine dell'anno dei due Papi.
"Con il coraggioso annuncio del Concilio - afferma Impagliazzo - Papa Roncalli ha inaugurato una nuova primavera della Chiesa; a sua volta, Papa Wojtyla ha reso presente in tutto il mondo il messaggio conciliare. Entrambi sono esempi luminosi della forza del Vangelo per l’umanità del terzo millennio". 
Quindi conclude: "La Comunità di Sant’Egidio, che dalla spiritualità conciliare trae linfa vitale e che si è arricchita con l’amicizia di Giovanni Paolo II, si unisce con gratitudine alla gioia della Chiesa per la decisione di Papa Francesco, annunciata nel giorno della pubblicazione della sua prima Enciclica".