lunedì 26 agosto 2013

Il Terzo Reich contro Pio XII



Pio XII e il nazismo
Recensendo il volume di Pier Luigi Guiducci, Il terzo Reich contro Pio XII (Cinisello Balsamo, San Paolo, 2013, pagine 350, euro 18) di cui ci occupammo nell’edizione del 6 marzo scorso, Dario Fertilio scrive, sul «Corriere della Sera» del 26 agosto, che «Pio XII agì con grande circospezione, evitando fin dove era possibile uno scontro con Hitler, ma soltanto allo scopo di salvare un canale di trattativa». 
Commentando i documenti e le testimonianze in parte inedite presentate da Guiducci su Pio XII, Fertilio nota come gli ebrei, «pur nelle condizioni difficilissime in cui si trovava il Vaticano, furono una sua preoccupazione costante: tanto è vero che in centinaia di rapporti militari, diplomatici e spionistici nazisti il Papa viene qualificato come pericoloso avversario».
Fra i documenti riportati nel libro — ricorda Fertilio — spicca una preziosa testimonianza. Alle 2 pomeridiane del 16 ottobre 1943, giorno dell’atroce razzia che decimò la comunità ebraica romana, Himmler diede improvvisamente l’ordine di fermare il rastrellamento. Il ripensamento, che consentì a moltissimi di salvarsi, fu dovuto a un bluff del generale Rainer Stahel, che non condivideva la linea dura. Pagherà con la vita: Himmler infatti si vendicherà spedendolo in Russia.