martedì 29 ottobre 2013

Famiglia 10 e lode

Savona, niente tv e dieci figli
“Ma siamo più felici di altri”

Lui bancario, lei casalinga: 
a casa Bruzzone arriva Davide, l’ultimo nato


«Abbiamo due cani e due gatti perché mamma si sentiva sola». Ride Immacolata, e con lei tutta la famiglia. Una famiglia che si stringe nella camera del reparto di ginecologia e fa sembrare impresa da poco il parto della vicina di letto, una giovane sudamericana al terzo figlio. Perché mamma Cristina, 48 anni, genovese di Sestri Ponente felicemente trasferita da qualche anno nella tranquillità di Sassello, neanche 2 mila abitanti in provincia di Savona, ieri mattina alle 4 ha dato alla luce Davide, il decimo figlio. Quattro chili di paciosa serenità, venuto alla luce in acqua, come prima di lui Sofia, che ha sei anni e ha cominciato la prima elementare.  

Intorno alla culla ci sono tutti: il papà Andrea Bruzzone, 53 anni, direttore dell’agenzia Carige di Varazze, e gli altri figli nati tra il 1995, nove mesi dopo il matrimonio, e appunto il 2007.  

se la giovane vicina di letto dice che dopo tre bambini basta, Cristina e Andrea non pongono limiti. «Non abbiamo mai programmato nulla, fin da quando ci siamo sposati. Avremmo accettato quello che il buon Dio ci avrebbe dato». «Ne manca uno per fare una squadra di calcio da 11 - dice Guglielmo, 18 anni, ultimo anno del liceo classico e l’intenzione di iscriversi alla facoltà di Medicina per diventare non ginecologo ma forse pediatra -. Ma se giochiamo a 5 possiamo già contare su parecchie riserve».  

Ludovico, classe 1996, è al penultimo anno anche lui del liceo classico di Savona; Immacolata ha 16 anni ed è in terza al liceo delle scienze umane; Maddalena, 15 anni, nello stesso istituto frequenta però la seconda liceo linguistico ed è appassionata di cucina, tanto da aiutare il papà, la mattina, a preparare la teglia di focaccia per la colazione e la merenda a scuola; Sebastiano, quattordicenne, è in terza media. Poi ci sono Angelica, in seconda media, Emanuele in quinta elementare, Stella in terza e Sofia, che per venire a trovare la mamma in ospedale (per lei è la prima volta, gli altri sono abituati) si è messa la maglietta gialla con scritto «Grazie madre con tutto il cuore» e il volto della Madonna. 

«Siamo molto devoti alla madre di Gesù», dice il papà, che sotto la polo lilla porta al collo il rosario. «Siamo andati cinque o sei volte tutti insieme a Medjugorje ed eravamo al santuario della Madonna della Guardia in occasione della visita di Papa Benedetto XVI». 

Gelosie tra fratelli? «Non hanno fatto in tempo, perché ognuno è diventato subito il fratello maggiore di qualcun altro», spiega la mamma. 

La famiglia Bruzzone vive in una casetta indipendente, con giardino e orto coltivato dal papà. «L’estate scorsa non abbiamo fatto altro che mangiare pomodori» protestano i figli. «L’orto ci fa comunque risparmiare un po’», spiega la mamma, che non ha aiuti né per i lavori domestici né per i bambini. «Ognuno pensa alla sua camera e io chiudo gli occhi per non vedere». Comunque non si perde d’animo: «Sono stata contenta di trasferirmi a Sassello, dove passavo le vacanze da bambina e ci siamo sposati, perché finalmente abbiamo una casa grande e i ragazzi possono portare i loro amici». 

Sette camere da letto, i figli più grandi da soli e gli altri in due per stanza, una grande sala da pranzo-salotto con due tavoli uniti ad angolo per ritrovarsi tutti la sera. «A mezzogiorno i più piccoli restano a scuola, grazie al tempo pieno». 

C’è un enorme divano per stare insieme, ma niente tv. «Quando si è rotta quella vecchia, abbiamo pensato di risparmiare quella cifra per altro», dice la mamma. «Tanto litigavamo sui programmi da vedere», aggiunge il primogenito. Però da un paio d’anni è entrato il computer per motivi di studio: «Ma i più piccoli spesso ce lo rubano per guardare i cartoni animati». E se nascono baruffe ci sono punizioni? La mamma assicura di no: «Cerchiamo sempre di farli ragionare, perché le punizioni portano sempre a reazioni di ribellione». 

La spesa tocca al papà, ogni quindici giorni al discount con la lista fatta dalla moglie. «Compriamo la carne all’agriturismo e poi la teniamo nel congelatore», racconta mamma Cristina. Ogni giorno si consumano tre litri di latte per colazione, un chilo di carne per la cena, due chili di pane. Per non parlare di pasta, olio, zucchero. 
«Ci aiuta la Provvidenza. Sacrifici? No, qualche rinuncia. I ragazzi sanno che non possono avere regali costosi». «Certamente non ci sogniamo di chiedere l’iPhone 5», interviene Maddalena.  

Una vecchia auto da nove posti «che ora non basterà più», prende atto il padre un po’ preoccupato, niente scooter per i ragazzi, «tanto qui a Sassello si va in bicicletta. Per i più piccoli c’è lo scuolabus, gli altri prendono la corriera fino a Savona». 

«Confesso, io quando vado a lavorare in banca tutto sommato mi riposo», scherza il papà orgogliosissimo dei suoi bellissimi figli. Nel fine settimana gli tocca anche cucinare. E ora deve tornare a casa senza Cristina per qualche giorno. «Sono stanco solo al pensiero».  

«Questa è la dimostrazione che si può anche avere una famiglia numerosa con qualche sacrificio», commenta il primario del reparto, professor Salvatore Garzarelli. «Purtroppo ormai nascono più figli a Stoccolma che a Napoli, siamo nell’inverno demografico: -10% di nascite qui a Savona, -25% a Milano, -20% a Torino. C’era un piano nazionale per la famiglia, varato nel giugno del 2012, che si sarebbe potuto rivelare uno strumento vincente per incrementare la natalità. Purtroppo la legge di stabilità lo ha ammazzato».