venerdì 25 ottobre 2013

Pescatori di famiglie



L’arcivescovo Paglia durante l’udienza alla plenaria del dicastero

Obiettivi e programmi del Pontificio Consiglio per la Famiglia sono stati presentati al Papa dall’arcivescovo presidente Vincenzo Paglia venerdì mattina, 25 ottobre, nel saluto all’inizio dell’udienza alla plenaria del dicastero di cui Jorge Mario Bergoglio «per vari anni ha fatto parte». Due eventi, ha detto al Pontefice monsignor Paglia, «ci hanno guidato nelle nostre riflessioni. Il primo sono questi mesi del suo pontificato. Stiamo assistendo a una vera e propria pesca miracolosa sul piano pastorale». E «con questa immagine — ha proseguito — le diciamo qual è la direzione che il dicastero vuole intraprendere: venire al largo nel mare della vita, là dove le acque sono talora anche agitate e mettono a dura prova le famiglie. E non mancano i naufraghi. A tutti noi il compito di accorrere e pescare ancora e salvare». Infatti «la salus animarum è la suprema lex, senza dimenticare la salus principiorum». 
«Quand’ero ragazzo — ha raccontato il presule — don Giuseppe De Luca ci teneva a spiegare la differenza tra la cultura e la pastorale: la cultura parla del pane, la pastorale lo spezza e lo distribuisce». Così «è nel vasto mare della vita delle famiglie che il nostro dicastero è chiamato a navigare. La famiglia è un patrimonio comune all’umanità. E deve essere salvato assieme. La Chiesa è chiamata a un sussulto di responsabilità e di creatività pastorale».
Il secondo evento «che ci ha guidato in questi giorni — ha proseguito monsignor Paglia — è stato l’annuncio del sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia». Il presidente del Pontificio Consiglio ha ringraziato il Papa «per questa decisione» offrendogli «la totale disponibilità nel metterci al servizio suo e delle Chiese locali perché questo appuntamento segni una tappa importante per una più efficace pastorale familiare». Inoltre, ha aggiunto, «è quanto mai significativo che si tenga un sinodo sulla famiglia per la seconda volta. Ecco perché riteniamo decisivo allargare gli orizzonti e percorrerli con nuova audacia, nuova intelligenza, nuovo impegno».
L’arcivescovo si è fatto interprete poi dell’attesa delle famiglie che stanno per incontrare il Papa. «Per questa occasione — ha annunciato — abbiamo realizzato un’icona: la presentazione di Gesù al tempio. Maria e Giuseppe, spinti dalla Legge di Dio, portano il Bambino al tempio mentre gli anziani Simeone e Anna, mossi dallo Spirito, vanno incontro al Bambino. Nell’icona si rappresenta l’incontro delle generazioni che realizza quel mistero d’amore che è l’immagine a cui tutti debbono richiamarsi». E ha concluso: «Grazie, Padre Santo, perché ci invita a prendere il largo facendoci riscoprire e gustare la gioia di essere pescatori di famiglie».
Familia et vita. L’insegnamento di Bergoglio
C’è un’immagine del cardinale Bergoglio, che in paramenti liturgici rossi parla ad alcuni bambini in una chiesa di Buenos Aires, sulla copertina dell’ultimo numero di «Familia et Vita» (2013, n. 3), la rivista del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che il capo ufficio del dicastero, il francescano conventuale Gianfranco Grieco, ha donato al Papa durante l’udienza. Si tratta di un’edizione monografica che ripropone — in spagnolo e in italiano — 35 testi di Jorge Mario Bergoglio (scritti o pronunciati tra il 1999 e il 2003) sui temi della famiglia e della vita. Una raccolta che prosegue idealmente il precedente lavoro interamente dedicato al magistero di Benedetto XVI, all’indomani della rinuncia al pontificato. Curata dallo stesso padre Grieco, la pubblicazione è stata possibile grazie alla collaborazione offerta dall’Istituto per studi su matrimonio e famiglia dell’Università Cattolica Argentina. «Ci siamo inoltrati — spiega il curatore nella presentazione — nella conoscenza del pensiero teologico, pastorale e culturale del cardinale Bergoglio e abbiamo avvertito subito la sua sapientia cordis, sorretta da una conoscenza esistenziale dei problemi che sfidano oggi la Chiesa e il mondo post-moderno». Basta scorrere l’indice per individuarli: la cultura del dialogo e dell’incontro, specie tra giovani e anziani, il prendersi cura dell’altro, la scuola come luogo di accoglienza, l’urgenza di riorientare la politica in una linea di creatività. E poi: famiglia e solidarietà sociale; famiglia e parrocchia; dignità e lavoro. Non mancano infine le risposte a temi scottanti come eutanasia e aborto, divorzio e matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il tutto con uno stile e una linearità di pensiero fatti di concetti chiari, immediati e diretti; frasi brevi e a volte graffianti, citazioni opportune e indovinate, un linguaggio semplice e convincente.
L'Osservatore Romano