venerdì 31 gennaio 2014

La fedeltà al carisma nel solco del Concilio Vaticano II

Il cardinale Braz de Aviz illustra lo spirito e i contenuti dell'imminente Anno dedicato alla vita consacrata


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Quando mancano due giorni alla celebrazione della Giornata della Vita Consacrata, è stato presentato il programma per l’Anno che la Chiesa dedicherà a questo importantissimo settore vocazionale.
Intervenendo in Sala Stampa Vaticana, il cardinale Joao Braz de Aviz e monsignor José Rodriguez Carballo OFM, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, hanno illustrato le finalità e lo spirito di una iniziativa che, sul piano pratico, è ancora tutta in divenire ma che ha come obiettivo concreto il rilancio della vita religiosa in tutto il mondo cattolico.
“Questo Anno della vita consacrata è stato pensato nel contesto dei 50 anni del Concilio Vaticano II, e più in particolare nella ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento della vita consacrata”, ha spiegato il cardinale Braz de Aviz.
Effettivamente, ha proseguito il porporato, in questi 50 anni la vita consacrata “ha percorso un fecondo cammino di rinnovamento, non esente certamente da difficoltà e fatiche, nell’impegno di seguire quanto il Concilio ha chiesto ai consacrati: fedeltà al Signore, alla Chiesa, al proprio carisma e all’uomo di oggi”.
L’Anno dedicato alla vita consacrata, sarà quindi l’occasione per “gridare al mondo con forza e con gioia la santità e la vitalità” di ordini e congregazioni spesso poco conosciuti e comunque lontani dai riflettori.
Gli obiettivi sono fondamentalmente tre: 1) fare “memoria grata” di 50 anni di Concilio e post-Concilio; 2) “abbracciare il futuro con speranza”; 3) “vivere il presente con passione”.
I religiosi e le religiose vivranno questo momento per “evangelizzare la propria vocazione”, “testimoniare la bellezza della sequela Christi nelle molteplici forme in cui si esprime la nostra vita” ma anche “svegliare il mondo” con la loro “testimonianza profetica” e la loro presenza nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero”, come papa Francesco ha chiesto ai Superiori generali.
Da parte sua monsignor Carballo ha sottolineato che sarà proposto al Santo Padre che l’Anno dedicato alla Vita Consacrata inizi il prossimo ottobre (o eventualmente il 21 novembre, Giornata mondiale Pro orantibus), in coincidenza della pubblicazione della Costituzione conciliare Lumen gentium, e si concluda nel novembre 2015.
Sono inoltre allo studio incontri per religiosi e formatori, un congresso internazionale, una mostra e un simposio sulla gestione dei beni economici e patrimoniali da parte dei religiosi.
Un ulteriore importante passaggio riguarda la revisione del documento Mutuae relationes sui rapporti tra i Vescovi e i religiosi nella Chiesa e l’attualizzazione dell’istruzione Verbi Sponsa, che tratta dell’autonomia e della clausura delle suore interamente contemplative, l’elaborazione del documento sulla vita e la missione dei religiosi fratelli, delle linee guida e orientamenti sulla gestione dei beni.
Durante l’Anno della vita consacrata si attende dal Santo Padre una nuova Costituzione Apostolica sulla vita contemplativa al posto dell’attuale Sponsa Christi promulgata dal Papa Pio XII nel 1950.
Rispondendo ad una domanda sulla crisi delle vocazioni religiose, il cardinale Braz de Aviz ha ricordato che la riscoperta dei carismi dei fondatori è proprio “una delle richieste del Concilio Vaticano II”, laddove spesso le congregazioni in crisi tendono ad “aggrapparsi ad alleati culturali che in genere non hanno nulla a che vedere con il carisma”.
Per riportare “freschezza e vivacità” nella vita consacrata è quindi necessaria un’opera di “purificazione” dalle “cose non necessarie”.
Altra dimensione da recuperare è quella di una “vera vita di comunità”: anche tra gli istituti religiosi, ha osservato Braz de Aviz, fanno spesso capolino atteggiamenti di “individualismo”, persino nella “spiritualità”.
Luca Marcolivio

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Conferenza stampa di presentazione dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata 2015. Interventi del Card. João Braz de Aviz e di  Mons. José Rodríguez Carballo
Sala stampa della Santa Sede
 
Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, si tiene la conferenza stampa di presentazione dell’Anno dedicato alla Vita Consacrata che sarà celebrato nel 2015. Intervengono l’Em.mo Card. João Braz de Aviz, Prefetto (...)

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Verso l’anno della vita consacrata, luci e ombre dei religiosi

Presentata oggi in Vaticano l’iniziativa che dovrebbe durare da novembre 2014 a novembre 2015. Il nodo dei beni materiali, il caso dei Francescani dell’Immacolata

IACOPO SCARAMUZZICITTÀ DEL VATICANO
Un "tempo di grazia" per la vita consacrata e per la Chiesa, un'occasione per riconoscere "luci e ombre" della scelta religiosa. Così è stato presentato, oggi in una conferenza stampa in Vaticano, l'anno dedicato alla vita consacrata che dovrebbe svolgersi - il programma è ancora in via di definizione - dal novembre 2014 al novembre 2015. Appuntamento propizio per fare anche il punto su alcune specifiche situazioni critiche di ordini religiosi.

Concepito nel contesto dell’anniversario del Concilio Vaticano II, l'appuntamento, ha detto il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, vuole fare “memoria grata” dei cinquanta anni trascorsi, "momento di grazia per la vita consacrata", segnati "dalla presenza dello Spirito che ci porta a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio. "Forse - ha aggiunto il porporato brasiliano - una delle cose che ci sta insegnando questa stagione di ‘pubblicità’ più grande degli sbagli della Chiesa e anche dei religiosi è che ci aiuta moltissimo a riprendere anche la nostra condizione di maggiore semplicità: perché riconoscere i propri sbagli mi sembra sia un principio di sapienza”. Monsignor José Rodríguez Carballo, segretario del dicastero responsabile dei religiosi, ha sottolineato, a sua volta, che "nella vita consacrata ci sono luci ed ombre. E riconoscere questo mi sembra un esercizio di lucidità e di coraggio. Luci e ombre come in tutte le realtà, sociali ed ecclesiali". L'anno della vita consacrata era stato preannunciato lo scorso 29 novembre da Papa Francesco in persona, in occasione di un incontro con 120 superiori generali di istituti maschili. Oggi l’ufficializzazione in una conferenza stampa moderata da padre Federico Lombardi.

Il calendario degli eventi è ancora incompleto. L'idea, che verrà sottoposta al Papa, è di iniziare le celebrazioni con una solenne concelebrazione nella basilica di San Pietro, "presieduta se possibile dal Santo Padre", il 21 novembre 2014, giornata mondiale "Pro orantibus", e concluderle, un anno dopo, con un'altra celebrazione papale, il 21 novembre 2015, a 50 anni del decreto "Perfectae caritatis".

Tra i molti appuntamenti prospettati, la plenaria della congregazione, diversi incontri internazionali, una mostra, la pubblicazione di varie lettere circolari (la prima sarà pubblicata il prossimo 2 febbraio), una nuova Costituzione apostolica del Papa sulla vita contemplativa. Tra i documenti in fase di preparazione al dicastero, nei prossimi mesi, uno sulla "gestione dei beni da parte dei consacrati", tema che, ha spiegato Carballo, "spesso appare nel lavoro del nostro dicastero". Sempre sulla questione, intanto, la congregazione, "rispondendo al desiderio del Santo Padre", ha organizzato un symposium sulla gestione dei beni economici e patrimoniali da parte dei religiosi i prossimi 8 e 9 marzo presso l'auditorium dell’Università "Antonianum" a Roma.

Il cardinale Braz de Aviz e l'arcivescovo Carballo hanno fatto tre precisazioni su altrettante questioni specifiche. In primo luogo, Carballo ha preannunciato che verranno pubblicate "presto", e comunque prima dell'inizio dell'anno dedicato alla vita consacrata, le conclusioni della visitazione apostolica decisa nel 2009 dall'allora prefetto, cardinale Franc Rode, e condotta nel 2009 e 2010, sulle suore statunitensi (e distinta da una seconda visitazione, della congregazione per la Dottrina della fede, sulla Lcwr, Leadership Conference of Women Religious).

Il francescano spagnolo ha inoltre affrontato il tema dei Legionari di Cristo, che "in questo momento non dipendono" dalla congregazione per i religiosi, ma dal delegato pontificio, il cardinale Velasio de Paolis, che dovrebbe concludere il suo mandato a conclusione del capitolo generale riunito in queste settimane a Roma e "dopo del quale si vedrà se passano alla competenza o no del nostro dicastero”. Il cardinale Braz de Aviz, da parte sua, ha sottolineato che va maturando l'idea di "distinguere tra il fondatore", il sacerdote messicano pedofilo Marcial Maciel, "e il carisma in sé stesso".

Il porporato ha peraltro precisato che quello della Legione di Cristo "non è l'unico caso che abbiamo", ma ci sono "vari" casi, nel passato e nel presente, perché “purtroppo non tutti i fondatori che portano grandi frutti col loro carisma vivono secondo la grazia del carisma stesso”.

Monsignor Carballo ha infine fatto una precisazione sui Francescani dell'Immacolata, istituto religioso commissariato nel luglio del 2013 dalla Santa Sede. Il commissariamento, ha detto, “è partito dopo una visita apostolica, durante la quale il 74 per cento dei membri ha richiesto, in forma scritta, un intervento urgente della Santa Sede per risolvere i problemi interni dell'Istituto”. La congregazione vaticana, "valutata la relazione del visitatore, ritenendo che non c'erano condizioni per la celebrazione di un capitolo generale, ha optato per il commissariamento nominando commissario il padre Fidenzio Volpi, dei frati minori cappuccini”. A sua volta, la visita apostolica era stata “chiesta insistentemente da 21 membri dell'istituto”.
Carballo ha sottolineato che “come è logico in questi casi, non tutti sono d'accordo con queste misure, ma il nostro dicastero ha preso la decisione dopo un accurato studio della relazione del visitatore apostolico in ordine ad aiutare l'istituto a superare certe difficoltà che sono proprie di un istituto che sta crescendo. Il commissariamento - ha puntualizzato il francescano spagnolo - non è mai una punizione da parte della Santa Sede ad un istituto, ma una benevola attenzione che esprime la maternità della Chiesa. Il discorso del rito (la celebrazione secondo il rito ordinario a meno di esplicita autorizzazione, ndr) non è assolutamente il motivo principale di tale intervento".

Già in agosto, il portavoce vaticano Lombardi era intervenuto per precisare che la nomina di un commissario apostolico riguardava "la vita e il governo della Congregazione nel suo insieme e non solo questioni liturgiche".

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Il futuro dei Legionari di Cristo e dei Francescani dell'Immacolata

La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata spiega che i commissariamenti non sono una "punizione" ma un aiuto per "superare le difficoltà"

Se la Santa Sede stabilisce di seguire da vicino situazioni delicate, relativamente a congregazioni religiose, per mezzo di commissariamenti o visite apostoliche, non lo fa con intenzioni punitive ma solo per incentivare al massimo il potenziale vocazionale di quegli ordini.
Lo hanno confermato il cardinale Joao Braz de Aviz e monsignor José Rodriguez Carballo OFM, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, nel corso della conferenza stampa di annuncio dell’Anno dedicato alla vita consacrata.
L’argomento è stato affrontato in risposta ad alcune domande dei giornalisti in merito a due congregazioni religiose, attualmente sottoposte ad un processo di profonda revisione interna ed accompagnamento da parte della Santa Sede: i Legionari di Cristo e i Francescani dell’Immacolata.
I Legionari di Cristo, hanno precisato i due rappresentanti del Dicastero vaticano, non sono attualmente sotto la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, bensì direttamente sotto il Santo Padre, attraverso la figura del delegato pontificio, il cardinale Velasio De Paolis.
Al termine del Capitolo Generale attualmente in corso, si valuterà se i Legionari torneranno o meno a far parte del Dicastero Vaticano: in caso affermativo significherà “un ritorno alla normalità come istituto”.
Quanto alla controversa e criminosa figura del fondatore Marcial Maciel, il cardinale Braz de Aviz, ha sottolineato che bisogna “distinguere i carismi dai fondatori” e che non sempre questi ultimi “vivono secondo la grazia che comunicano”.
Monsignor Carballo ha poi precisato la situazione in merito ai Francescani dell’Immacolata, il cui commissariamento è stato avviato, quando durante la visita apostolica “il 74% dei membri ha richiesto un intervento urgente della Santa Sede per risolvere i problemi interni all’istituto, proponendo un Capitolo Generale Straordinario, presieduto da un rappresentante del Dicastero o il commissariamento da parte delle Santa Sede”.
Il Dicastero, fatte le opportune valutazioni, ha optato per la seconda ipotesi, nominando il cappuccino padre Fidenzio Volpi come commissario apostolico. La decisione è stata presa ai fini di “superare le difficoltà di un istituto che sta crescendo”.
Il commissariamento, tuttavia, “non è mai una punizione per la Santa Sede” bensì una “benevola attenzione che esprime la maternità della Chiesa”. Inoltre la controversia relativa al rito liturgico “non è assolutamente il motivo principale di tale intervento”, ha poi concluso il presule.
Luca Marcolivio

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Dal blog SETTIMO CIELO, solo in italiano:

Curia non immacolata. Nemmeno sa la matematica