venerdì 27 giugno 2014

Vivere per il Cuore di Cristo

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"Cittadini onorari" del Cielo

Il Cuore trafitto di Cristo eleva l'umanità nella Gloria

di padre Mario Piatti I.C.M.S.

Nella prima lettera di San Giovanni ricorre spesso il termine “amore”. È una parola fin troppo usata, ai giorni nostri -e largamente abusata- tanto da provocare pericolosi equivoci, qualche fastidio e qualche comprensibile rifiuto. Eppure, in quel testo del Nuovo Testamento, pur ripetuta numerose volte, quella espressione non disturba affatto: anzi, attrae e coinvolge, ancor più, il lettore nella “rete” della carità. Dio è Amore, è costitutivamente Amore, è la sorgente stessa dell’Amore, “coniugato” in una infinita gamma e varietà di note e di accenti, l’uno più bello dell’altro, tutti preziosi frammenti di un mosaico che solo in Cielo contempleremo nella sua incomparabile bellezza e nel suo eterno splendore.   
Noi -pur con i limiti della nostra povera natura, ferita dal peccato- siamo chiamati a partecipare, già fin d’ora, di quel dono ineffabile. Il Vangelo è una grande e perenne scuola di Amore, che ci consente di estendere al nostro prossimo la carità stessa di Cristo. Il mondo è “l’habitat” -naturale e soprannaturale- che ci è offerto, come ambiente ideale per amare Dio -con piena riconoscenza per i suoi doni- e i fratelli, che Lui pone sulla nostra via, come compagni di un viaggio che dura fino al Cielo. La carità è ordinata: parte da chi ci è “prossimo” e si dilata poi fino ai confini della terra, abbracciando ogni creatura umana.
Se vogliamo comprendere più perfettamente l’Amore, non possiamo che riferirci a Colui che è per eccellenza l’Amore. Gesù ci ha introdotti nel mistero stesso che eternamente lo unisce al Padre, nello Spirito: come il Padre ha amato me, così io ho amato voi (Gv 15,12-17). Sarete miei amici: non più schiavi o servi -ci dice- ma amici; anzi, fratelli. La educazione all’Amore è il compito e l’impegno di tutta la vita: la affettività, che “connota” e colora il nostro esistere e il nostro operare, in ogni suo aspetto, trova la sua radice e la sua motivazione in Cielo. Solo Dio ci insegna ad amare, solo in Lui ritroviamo “le istruzioni” che ci consentono di educare il nostro cuore. Tutte le manifestazioni della nostra affettività non nascono da un istinto semplicemente “naturale”, ma trovano proprio in Dio -del quale siamo immagine viva e reale- la loro ragione ultima, le loro radici e il loro movente.
Gesù ci ha mostrato -nella sua Passione- fino a quali abissi si è spinto nel dono di sé. Un prefazio, del Tempo di Pasqua, mirabilmente riassume, in poche incisive espressioni, il percorso dell’Unigenito Figlio di Dio: sacrificato sulla Croce più non muore e con i segni della Passione vive immortale.
Il suo transito sulla terra, la sua breve esistenza nel tempo, gli ha procurato il marchio indelebile delle stigmate: quei segni, provocati dall’odio e dalla cieca violenza dell’uomo, sono portati nel cuore stesso della Trinità, quali insegne di amore e di carità. Se il passaggio in mezzo a noi ha comportato il rischio di ricevere solo disprezzo e incomprensione, al punto da morire crocifisso, maledetto dal Popolo, piagato in tutto il proprio Corpo, ora quelle medesime piaghe divengono fari di speranza e di salvezza. In Lui, nella sua umanità devastata, trova spazio per sempre ogni nostra -piccola o grande- tribolazione. In Lui ogni dolore è redento, ogni ferita risanata, ogni traccia dell’antico contagio purificata. Tutto, in Cristo, è innalzato alle vette sublimi del Cielo. Tutto è riportato alla sua origine e al suo destino. Egli vive eternamente, nel Padre, con lo Spirito, recando in sé il segno dei chiodi, della lancia e dei flagelli, che altro non sono se non il “marchio” della nostra miseria, ma anche la prova definitiva della sua infinita Misericordia per l’uomo.
Il Cuore di Cristo è il parametro dell’Amore. Nel suo Cuore, ardente di carità -per il Padre e per noi- trova rifugio ogni sconforto, trova soluzione ogni dubbio, ritrova la pace chi è tormentato dall’angoscia e dalle pene della vita. Su, in Cielo, nelle stigmate gloriose di Cristo, ha finalmente cittadinanza onoraria la nostra umanità, con il suo fardello di peccati e di contraddizioni.
Contempliamo il Cuore Immacolato di sua Madre, intimamente associata in tutto al mistero del Figlio. Fatima rivela, ancora una volta, al mondo l’indicibile profondità e ampiezza della carità di Maria Santissima. Alle facili “scorciatoie” e ai compromessi del mondo, Ella propone la via impegnativa della Fede e del Vangelo; alle illusioni del tempo presente contrappone le promesse della eterna beatitudine; all’inganno del peccato risponde con la bellezza ineffabile della Grazia.
La Consacrazione al suo Cuore Immacolato è la conferma più autorevole della maestà di ogni nostra giornata, del segreto mistero che accompagna, quasi in filigrana, la nostra quotidianità e la eleva alla inattesa e sorprendente dignità del Cielo. Siamo figli di Dio e lo siamo realmente! Siamo povero fango, è vero: amato, però, e benedetto da Dio.
(Tratto dal Mensile “Maria di Fatima”)

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Sulla solennità di oggi, vedi in questo blog, tra gli altri, i post seguenti:




  1. Kairos: Il Sacro Cuore e la Nuova Evangelizzazione 

    kairosterzomillennio.blogspot.com/.../il-sacro-cuore-e-la-nuova_15.html

    15/giu/2012 - Propongo per la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù un testo di padre Carlo Colonna s. j., assistente spirituale delle Comunità di Gesù di ...

  2. *



    1. Kairos: Il Sacratissimo Cuore di Gesù - Testi Patristici

      kairosterzomillennio.blogspot.com/.../il-sacratissimo-cuore-di-gesu-testi....

      15/giu/2012 - Lo sgorgare da una simile sorgente, cioè dal segreto del cuore, dà ai sacramenti della Chiesa la capacità di conferire la vita eterna ed é, per ...
  3. Kairos: Il Sacratissimo Cuore di Gesù

    kairosterzomillennio.blogspot.com/.../il-sacratissimo-cuore-di-gesu.html

    14/giu/2012 - La Chiesa tutta si riunisce, oggi, nel celebrare il Sacratissimo Cuore di Cristo, come animata dal desiderio di obbedire alle parole del Profeta ...
  4. Kairos: Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

    kairosterzomillennio.blogspot.com/.../solennita-del-sacratissimo-cuore-di...

    30/giu/2011 - Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Ti supplico, che la mitezza della tua carità ridia coraggio al mio cuore. Per grazia, le viscere della ...
  5. Kairos: La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare...

    kairosterzomillennio.blogspot.com/.../la-ricchezza-del-mio-cuore-e-infini...

    06/giu/2013 - SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ ..... http://kairosterzomillennio.blogspot.com/ ... Venerdì scorso abbiamo celebrato ilSacro Cuore di Gesù,  ...

  6. *
  7. La devozione al Cuore Immacolato di Maria


    "Via preferenziale" di salvezza

  8. Nel luglio del 1917 la Madonna ribadì, ai Pastorelli, le richieste espresse nelle precedenti apparizioni: di ritornare, cioè, il mese successivo alla Cova da Iria, di recitare quotidianamente il Rosario, per ottenere finalmente da Dio la pace e la fine della guerra e per impetrare le numerose grazie che Lucia -piccola e coraggiosa intermediaria di tanta povera gente- le domandava. La Vergine, in quella occasione, aggiunse: Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: O Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria.  Dicendo queste ultime parole, Ella aprì di nuovo le mani, come nei mesi precedenti, e i Veggenti ebbero per un istante la terribile visione dell’Inferno, descritta poi nelle Memorie. Al termine, Ella, con bontà e tristezza, commentò: Avete visto l’inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace.
    La devozione al Cuore Immacolato di Maria si iscrive direttamente in questo contesto, nel quadro della volontà salvifica di Dio, manifestata nella sua pienezza in Cristo e affidata alla Chiesa, sapiente amministratrice dei doni di Grazia ricevuti dall’alto. Per salvare le anime Dio vuole stabilire tale devozione nel mondo, promettendo anche la pace, come frutto “storico” che proviene dalla medesima radice. 
    Il fine della Incarnazione è la Salvezza eterna per ogni uomo, comunione definitiva con Dio, che è la fonte e il traguardo di ogni bene: Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui  (Gv 3,16). San Paolo osserva: Ti raccomando, dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini... Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il qual vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. (1 Tm 2,4)
    Nel Credo, nel Simbolo della nostra Fede, professiamo che Cristo si è fatto uomo Propter nos homines et propter nostram salutem. Questo è il motivo centrale della Incarnazione: ricondurre l’uomo alla salvezza, al possesso eterno e definitivo di Dio.
    Nel tempo, sul “versante” della storia, la Redenzione dispone ad accogliere la pace -esteriore e sociale, ma ancor prima interiore e spirituale- conquistataci da Cristo con la sua Passione e con la sua Croce. Tale pace è la condizione necessaria per vivere in pienezza il presente, seppure essa resti sottoposta alla fragilità e alla precarietà della debolezza umana e risenta, perciò, dei profondi squilibri che attraversano le istituzioni terrene e il nostro stesso cuore.
    Il richiamo alla devozione al Cuore Immacolato si inserisce, dunque, in questo duplice contesto, soprannaturale e storico, indicando proprio nel Cuore Immacolato una via preferenziale per raggiungere la pienezza della Carità e uno strumento efficace per propiziare la pace nel mondo; intesa, certamente, secondo il criterio di Dio e non le limitate prospettive dell’uomo. La pace di Cristo si fonda sulla Grazia ed è possesso interiore, vera libertà dello spirito.
    Cristo è l’unico mediatore tra Dio e l’uomo, ma la sua opera redentrice non mortifica né comprime o vanifica l’apporto della Chiesa, in tutta la sua ricchezza di doni e di carismi. In questa prospettiva Maria Santissima occupa un posto eminente, proprio per la missione particolare affidatale da Dio: l’essere Madre del Suo Figlio e Madre della Chiesa. La sua mediazione materna riveste un carattere del tutto speciale, che la distingue da ogni altra creatura.
    La devozione al Cuore Immacolato di Maria –cardine e centro vitale nella teologia e nella spiritualità di Fatima- è dunque la via indicata dalla Provvidenza per favorire e disporsi ad accogliere il progetto salvifico di Dio sull’uomo, su ciascuno di noi. Il Cuore stesso di Maria è singolare espressione di tale volontà, già perfettamente realizzata in Lei e proposta ora ai suoi figli, che a Lei guardano come modello e causa esemplare per la loro vita di fede.
    Il Cuore Immacolato è offerto a noi, oggi, nella sua pienezza di Amore e di Grazia, come corrispondenza totale a Dio e risposta finalmente matura alle esigenze del Vangelo.

    Padre Mario Piatti I.C.M.S. è direttore del mensile “Maria di Fatima”