mercoledì 29 ottobre 2014

Tempo di misericordia. Ma anche di scomuniche

card george

Il cardinale Francis George, da tempo malato, è stato recentemente sostituito alla guida della diocesi di Chicago da Mons. Cupich (una scelta a suo modo discussa).
Segnaliamo ai lettori di L&P una intervista rilasciata dal Card. George ad America la rivista dei gesuiti d’oltreoceano. Qui potete trovare l’intervista integrale in lingua inglese, di seguito una nostra traduzione della domanda n°7.
7. Il riesame del celibato del sacerdozio nella Chiesa latina appare essere per la prima volta una possibilità. E’ d’accordo che si tratta solo di una disciplina aperta al cambiamento oppure ha implicazioni dottrinali?
Il celibato per amore del Regno di Dio è un valore evangelico. La Chiesa latina sceglie come candidati all’ordinazione sacerdotale soltanto tra coloro che possono anche dire che sono stati chiamati al celibato. Dal momento che il sacerdote rappresenta Cristo come capo della Chiesa, è molto opportuno che il sacerdote abbia come sposa solo la sposa di Cristo: la Chiesa. La “disciplina” risale alla fine delle persecuzioni romane. Anche nelle Chiese orientali il vescovo deve essere sempre celibe. Il rapporto tra Cristo e la Chiesa è sponsale, e, di conseguenza, lo è anche il rapporto tra il sacerdote ordinato e la chiesa. In una cultura post-freudiana, il celibato è oggetto di odio; quindi la sua testimonianza è più importante che mai. Si ricorda alle persone di totale dedizione che è il cuore della radicalità evangelica. Questo non è, quindi, il tempo per cambiare la “disciplina”. La rabbia che si raccoglie intorno a questa domanda, e l’ordinazione delle donne, l’indissolubilità del matrimonio, la definizione di matrimonio, ecc, testimonia come una cultura corrotta forma i suoi devoti. Sono anche questioni di classe, questi non sono i temi al centro delle preoccupazioni dei poveri. Queste sono le preoccupazioni di coloro che sono più identificati con le attuali tendenze culturali, coloro che le hanno “costruite” e credono che tutto il mondo dovrebbe pensare come loro. Allo stesso tempo, dobbiamo incontrare tutte le persone dove sono e di conseguenza ricercare modi adatti per spiegare e presentare il Vangelo in tutte le culture, compresa la nostra.
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Tempo di misericordia. Ma anche di scomuniche
Settimo Cielo
 
(Sandro Magister) C’è qualcosa che non torna in questo che è il proclamato “tempo della misericordia”, con l’accesso alla comunione eucaristica consentito o promesso quasi senza più limiti. eppure severissimamente interdetto a chi incorre in un paio di nuovi peccati capitali. (...)