giovedì 30 ottobre 2014

Un orecchio in ascolto



Il cardinale Baldisseri parla del sinodo a una delegazione di parlamentari britannici. 

Il sinodo è stato un tentativo di «prestare orecchio ai battiti di questo tempo». Le parole di Papa Francesco sono state ricordate dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, che giovedì mattina, 30 ottobre, ha incontrato un gruppo di dodici parlamentari britannici, accompagnati da Nigel Marcus Baker, ambasciatore della Gran Bretagna presso la Santa Sede. Nell’occasione il porporato ha parlato della natura e degli scopi del sinodo, ripercorrendo alcuni momenti significativi dell’assemblea straordinaria celebrata dal 5 al 19 ottobre sul tema della famiglia. 
Rivolgendosi ai parlamentari, in visita alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, il cardinale ha fatto notare come dagli echi mediatici della recente assemblea molti «potrebbero aver tratto la sensazione o l’impressione che il sinodo sia stato un tempo di forte tensione, rivelando opinioni diverse in seno alla Chiesa». Per questo, il porporato ha tenuto a puntualizzare che questo sinodo è stata invece un’«esperienza», un «viaggio insieme», e i suoi risultati hanno avuto «un impatto non solo sulla Chiesa, ma anche sul mondo».
Per il cardinale «uno dei contributi più importanti del recente sinodo, che si spera possa essere un elemento costitutivo di quelli futuri», è stata proprio «la riscoperta del processo sinodale», a partire soprattutto dalla «convinzione che lo Spirito del Cristo risorto è dato a tutti i battezzati». Il segretario generale ha poi messo in evidenza come i sinodi «non significano fare un sondaggio o votare in modo democratico sugli insegnamenti e le pratiche della Chiesa, bensì incarnano l’umile apertura al fatto che il Signore guida la Chiesa pellegrina con la potenza dello Spirito Santo».
Il porporato ha poi ripercorso il grande lavoro preparatorio che ha preceduto la celebrazione dell’assemblea straordinaria. «Lo scorso autunno, in vista del recente sinodo — ha ricordato — Papa Francesco ha chiesto alla segreteria del sinodo di inviare a tutta la Chiesa un questionario nel quale erano proposti argomenti molto importanti, tra i cui i problemi che la famiglia deve affrontare oggi: l’estesa pratica del divorzio, le unioni di persone dello stesso sesso e la poligamia». A questa consultazione hanno risposto «101 conferenze episcopali — un tasso di risposta pari quasi all’89 per cento — e 983 tra organizzazioni cattoliche e singole persone». Così, «sebbene la tempistica del questionario sia stata alquanto difficile, visto il poco tempo lasciato per le risposte, il processo ha comunque assicurato che il sinodo non partisse da astrazioni e ipotesi, bensì dalla conoscenza concreta, diretta, delle molte sfide che attraversano il globo terrestre».
Alcune risposte pervenute, ha aggiunto il cardinale, hanno avanzato critiche verso l’insegnamento della Chiesa o hanno incoraggiato a una maggiore comprensione delle persone che non sempre possono vivere all’altezza di tale insegnamento. «Durante lo scorso anno — ha proseguito — ho sottolineato in diverse occasioni che dobbiamo riconoscere che i fedeli percepiscono la verità del Vangelo e dei suoi valori e che il loro contributo non può essere ignorato. Tuttavia, i vescovi hanno la responsabilità e l’autorità di discernere modi per applicare l’insegnamento costante della Chiesa».
Quanti hanno partecipato al recente sinodo straordinario, ha riferito il porporato, «lo hanno descritto come un tentativo onesto e devoto di discernere risposte a sfide pastorali complesse all’interno di tante culture e tanti modi di pensare differenti». I partecipanti hanno anche detto che «i dibattiti hanno consentito un sinodo davvero dinamico e che il suo obiettivo generale è stato raggiunto: trovare modi di predicare il Vangelo della famiglia nella società contemporanea e trovare soluzioni pastorali per le famiglie che devono affrontare situazioni difficili». D’altronde, ha fatto notare il cardinale, «l’obiettivo del sinodo era di mettere in evidenza sia l’insegnamento della Chiesa sulla famiglia, che ne rivela sempre la dimensione missionaria e pastorale, sia la Chiesa come misericordiosa, salvifica, amorevole e accogliente».
Durante i lavori sinodali si è parlato «della bellezza, della dignità e della santità del matrimonio, come istituzione fondamentale per la Chiesa e per il mondo». Infatti, ha precisato il porporato, la missione pastorale della Chiesa è di «predicare il Vangelo della famiglia con chiarezza e umiltà, accompagnando le persone che si trovano in situazioni difficili o eccezionali. È questa la prima cosa. A partire da questo punto impariamo a muoverci insieme verso la conversione e la bontà della vita che Dio ha in serbo per noi e che Gesù dischiude a tutti noi».
Proprio questo approccio positivo, ha affermato il cardinale Baldisseri, attraversa tutta la relatio synodi. Da parte sua Papa Francesco «ha parlato del suo dovere di garantire l’unità della Chiesa e di ricordare ai fedeli di seguire il Vangelo di Cristo», sottolineando come «i pastori devono considerare un loro dovere nutrire il gregge che il Signore ha affidato loro, non solo accogliendo con cure paterne le pecorelle smarrite, ma anche uscendo e andandole a cercare».
In conclusione, il porporato ha sottolineato come è proprio a motivo delle questioni affrontate che il sinodo ha «suscitato un così grande interesse da parte dei media». L’esperienza sinodale, infatti, «si è concentrata su questioni importanti relative al matrimonio, alla famiglia e alla moralità sessuale» ovvero temi concernenti «la realtà che la maggior parte dei cattolici deve affrontare nella vita quotidiana».
L'Osservatore Romano