martedì 30 dicembre 2014

La fede cristiana. Fondamento di ogni libertà



(Fratel Aloïs) Abbiamo già avuto qui a Praga un incontro europeo nel 1990, un anno dopo l’indimenticabile “rivoluzione di velluto”, quel momento di libertà dove le frontiere sono cadute. A Taizé, e penso che siamo lontani da essere i soli, permaniamo grati ai popoli dell’Europa centrale e orientale per aver dimostrato che l’inatteso era possibile. Il ricordo di questo grande liberazione permette di sperare che anche oggi, in questo momento di tensione nel mondo, un futuro di pace è possibile. Il nostro incontro dimostra chiaramente che in ogni popolo ci sono donne e uomini che vogliono la pace. In questi giorni pregheremo per i popoli che soffrono la violenza e la guerra, in Ucraina, in Medio oriente e altrove. I libanesi che sono qui tra noi portano le testimonianze della loro regione. Il loro Paese accoglie migliaia di rifugiati provenienti dall’Iraq e dalla Siria. Vorrei dire loro: sapete che tutti noi qui vi siamo vicino con la preghiera e con il cuore.
Nel nostro incontro del 1990, il presidente della Repubblica, Václav Havel, ci aveva detto: «Il “pellegrinaggio di fiducia sulla terra” viene ad aiutarci a trovare le fonti della fede e i nuovi valori spirituali, perduti nei decenni di regime totalitario». Questo rimane ugualmente attuale. Per vivere in pace e contribuire alla pace nel mondo, l’Europa deve certo costruirsi attraverso percorsi di avvicinamento economici e politici. Ma la motivazione deve scaturire da una fonte più profonda. Per noi questa fonte è la pace che Cristo ci comunica. Vorremmo essere fermento di pace nell’umanità. Per questo è indispensabile accogliere la pace di Dio nei nostri cuori.
Nei tempi a venire, ci lasceremo guidare da questa parola del Vangelo: «Voi siete il sale della terra». Cristo ci mette in guardia: assicuratevi che il sale non perda il suo sapore! Non abbandoniamoci allo scoraggiamento e al pessimismo. 
Ma come accogliere la pace di Cristo che Dio vuole donarci? Non possiamo avere sempre il senso della presenza di Dio. Un credente può conoscere anche la notte della fede. Con la nostra fiducia in Dio si può mescolare il dubbio di fronte al mistero che ci supera. Accogliere la pace di Cristo, non è forse una fiducia semplicissima in una presenza? Questa fiducia, un bambino la può dare naturalmente. Noi adulti invece dobbiamo sceglierla. Questa scelta è fatta con tutto il nostro essere, spirito e affettività.
La nostra fiducia permane fragile durante tutta la nostra vita, è condividendola con gli altri che cresce. Possono allora esserci dei momenti di luce, evidenza, gioia. Capiamo che questa presenza è quella dello Spirito Santo, lo Spirito del Cristo risorto, che abita nei nostri cuori. In questi giorni, rinnoviamo la nostra fede nello Spirito Santo che comunica la pace di Cristo. Questa pace non possiamo tenerla per noi, diventa benevolenza per gli altri, rifiuto delle ingiustizie, impegno di tutte le nostre forze affinché la terra sia abitabile per tutti. Molteplici vie permettono di raggiungere la fonte della pace di Cristo. C’è la preghiera, anche povera. C’è anche la bellezza, quella della natura, quella che l’arte ci manifesta. Per essere sale della terra, è indispensabile mantenere in noi il “gusto di vivere”. Ma come? Cercate nella gioia e con tutte le energie per trovare alcune risposte. Gesù ci assicura: «Cercate e troverete».