mercoledì 29 aprile 2015

Collaborazione globale per uno sviluppo sostenibile




Intervento dell’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. 
 L'Osservatore Romano 
Pubblichiamo la traduzione italiana dell’intervento pronunciato dall’arcivescovo Bernardito Auza, nunzio apostolico, osservatore permanente della Santa Sede, il 23 aprile 2015 a New York durante i negoziati intergovernativi sull’agenda di sviluppo Post 2015, dal titolo «Rapporto tra Financing for Development e l’Agenda di sviluppo Post 2015».
Distinti Co-facilitatori,
La mia Delegazione desidera ringraziare voi per aver convocato questa sessione di negoziato intergovernativo (ign), nonché gli ambasciatori Talbot e Pedersen per gli aggiornamenti forniti all’inizio della settimana sulla fase attuale del processo di Finanziamento dello Sviluppo (Financing for Development, ffd), e gli ambasciatori Seger e Patriota per gli aggiornamenti sulle possibili intese su un meccanismo per l’agevolazione della tecnologia.
La mia Delegazione apprezza l’opportunità odierna di parlare degli obiettivi di sviluppo sostenibile, delle sfide relative ai mezzi per la loro attuazione e del rapporto tra i processi di Finanziamento dello Sviluppo e quello Post 2015.
Sebbene siamo incoraggiati dai progressi compiuti negli ultimi due decenni nel fare uscire 660 milioni di persone in tutto il mondo dalla povertà, i dati più recenti della Banca Mondiale sulla povertà ci ricordano seriamente le dimensioni del compito che ancora si prospetta per lo sradicamento della povertà estrema: 1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’elettricità, 870 milioni sono malnutrite e 780 milioni non hanno ancora accesso ad acqua potabile sicura.
Tutti riconosciamo che lo sviluppo sostenibile è un obiettivo condiviso. Pertanto, la questione non è più se impegnarsi per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (sdgs), bensì come realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile per tutti i Paesi e per tutti i membri della razza umana.
Signor Co-facilitatore,
La mia Delegazione è fiduciosa che gli Obiettivi di sviluppo sostenibile possano essere trasformativi e che, costruendo sull’eredità degli Obiettivi di sviluppo del millennio (mdgs), essi abbiano il potenziale per continuare a migliorare la vita di tutti noi, specialmente di chi è più povero e vulnerabile.
Per questa ragione, la mia Delegazione non potrà mai ribadire abbastanza la necessità di imparare dall’esperienza fatta con gli Obiettivi di sviluppo del millennio, specialmente nella promozione di mezzi efficaci di attuazione, che sono essenziali per realizzare l’intera agenda Post 2015 e raggiungere uno sviluppo sostenibile.
Tenuto conto di ciò, i processi di Finanziamento dello Sviluppo e Post 2015 sono due tra i principali fori che tratteranno i mezzi di attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, pertanto devono lavorare insieme per sostenersi e arricchirsi reciprocamente. L’importanza del coordinamento tra il lavoro delle istituzioni finanziarie internazionali e le Nazioni Unite non sarà mai ribadita abbastanza. Ogni istituzione e parte interessata ha le proprie capacità, e la forza di ciascuno deve essere sfruttata e potenziata in collaborazione con altri.
È evidente che i due processi esistono indipendentemente l’uno dall’altro e che hanno mandati e portate differenti. Essendo il processo di Finanziamento dello Sviluppo volto a esaminare i mezzi specifici per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dovrebbe concentrarsi principalmente sull’Obiettivo relativo ai mezzi di attuazione (n.17) e sui suoi obiettivi specifici (target), senza pregiudicare anticipatamente l’esito del dibattito sui mezzi di attuazione nell’ambito del processo Post 2015. Tuttavia, il processo Post 2015 può e deve attingere ai mezzi di attuazione esaminati nei dibattiti sul Finanziamento dello Sviluppo e al suo documento finale e costruire su di essi, sebbene detto processo vada al di sopra e al di là di tutti gli altri processi.
Distinti Co-facilitatori,
In tutti i processi di Finanziamento dello Sviluppo e Post 2015 e nei rispettivi dibattiti sui mezzi di attuazione, è importante riconoscere che tutti i Paesi partono da livelli differenti di sviluppo e di sviluppo delle capacità. Pertanto, è importante che ogni Paese, in linea con le proprie priorità e capacità, compia il massimo sforzo per adempiere e attuare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, aiutando al contempo gli altri Paesi a fare lo stesso.
A tal fine, la mia Delegazione presta grande attenzione alla necessità di creare un ambiente che renda possibile lo sviluppo attraverso il rafforzamento di una collaborazione globale. Questa collaborazione globale migliorata dovrebbe fornire mezzi di attuazione più ampi e adeguati, al di sopra e al di là delle priorità degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, specialmente per aiutare i Paesi in via di sviluppo, e che dovrebbero includere la ristrutturazione del debito e la riforma del sistema di commercio internazionale. Da molto tempo la Santa Sede è preoccupata per le disuguaglianze che governano l’attuale sistema finanziario internazionale, come abbiamo già affermato a Doha nel 2008.
Inoltre, la mia Delegazione conviene che occorre compiere qualsiasi sforzo per mobilitare risorse finanziarie per l’attuazione dell’agenda Post 2015 da numerose fonti, pubbliche e private, e a livello nazionale e internazionale. L’aumento degli investimenti, anche per importi minimi, aiuterà a fornire capacità aggiuntive per dare servizi di base alle comunità più povere e vulnerabili. Allo stesso tempo, è importante comprendere e replicare nei Paesi sia sviluppati sia in via di sviluppo, laddove ciò è fattibile, meccanismi di sviluppo nuovi e innovativi che si sono dimostrati efficaci. Tutto ciò va fatto prestando grande attenzione ai Paesi meno sviluppati, a quelli in via di sviluppo senza sbocchi sul mare e ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo, aiutandoli per quanto riguarda la loro situazione particolare e continuando a sostenere i loro bisogni di assistenza ufficiale allo sviluppo.
Per concludere, sebbene la dignità della persona umana non sia definita dalle circostanze di sviluppo in cui essa vive, non tutte le circostanze offrono pari opportunità per la prosperità umana. È nostra responsabilità, durante questi dibattiti, lavorare per un’Agenda Post 2015 in cui tutti abbiano la possibilità di realizzare il loro pieno potenziale. La mia Delegazione ritiene che i mezzi di attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile siano fondamentali a tale riguardo, poiché hanno la possibilità di generare le circostanze necessarie per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e in tal modo affermare la dignità di ogni individuo.
Grazie.
L'Osservatore Romano