domenica 31 maggio 2015

Più forte di ogni male



Art07_03
di Costanza Miriano
Quando ho fatto la cresima (devo usare il passato remoto? Avevo 19 anni, 25 anni fa, e questa è una notizia che mi coglie un po’ alla sprovvista) alla fine della cerimonia ci regalarono una rosa, e un versetto della Bibbia. Quella che mi è capitata – bisognava pescare da un cestino, e dichiaro solennemente di non avere sbirciato, o più precisamente di non esserci riuscita – è stata: questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena, dal Vangelo di Giovanni. Vorrei poter dire che è diventata il mio manifesto. Le cose che Gesù mi dice mi interessano perché c’è una profonda convenienza. E cioè perché danno gioia. Gioia piena. Lo abbiamo scelto anche come Vangelo per le nozze.
Quando si entra, si cerca di entrare nella logica del Signore, ogni atto è segnato dalla gioia, anche quello che momentaneamente sembra contenere un seme di morte. È questa la linea che percorre tutti gli interventi del Cardinal Bassetti, raccolti nel suo libro La gioia della carità, Marcianum Press. Lettura che consiglio anche perché i proventi del libro saranno devoluti al Fondo di solidarietà delle Chiese umbre per le famiglie in difficoltà. Ma non solo per questo. Leggerlo è stato fare un tuffo nella ricchezza della Chiesa umbra, nel carisma di un uomo di Dio nato in anni e condizioni difficili che gli hanno lasciato il cuore spalancato alle esigenze dei poveri. Alla luce di queste esigenze il Cardinale rilegge tutte le situazioni nelle quali è chiamato a dire una parola. Una fra tutte, la beatificazione di Madre Speranza Gesù.
Scelgo di parlare di lei perché è nel suo santuario che ho fatto tutti i ritiri fino alla cresima, ed è nel suo santuario che, in confessionale, ho ricevuto le parole di misericordia più struggenti, materne, grondanti amore pazzo che mi sia mai capitato di sentirmi rivolgere. I sacerdoti formati nel santuario dell’Amore misericordioso di Colvalenza (vicino Todi, Perugia) vengono formati alla misericordia acrobatica, estrema, sfacciata. È stato questo l’annuncio che Madre Speranza, suora spagnola catapultata nel centro dell’Umbria, Gesù ha incaricato di portare al mondo. I suoi scritti, come ricorda il cardinal Bassetti, iniziano spesso con “Gesù mi ha detto…”, e le sue esperienze mistiche sono un tesoro che attende ancora di essere svelato. Il suo messaggio è che il Padre è un Padre buono che ama con un amore sconvolgente tutti i suoi figli; un Padre sempre pronto ad accogliere, a braccia aperte, quelli che a lui si rivolgono.
Prima di accordarmi questa misericordia, però, Padre Arsenio, che è stato il mio padre spirituale da piccolina, ascoltava con estrema serietà le mie confessioni, e aggrottava la fornte con un’espressione addolorata al sentire i miei peccati ma con un dolore vero e profondo, anche se oggi stento a immaginare cosa potesse addolorarlo così tanto quando avevo, che so dieci, dodici anni. Ma più si pulisce, a quell’epoca penso di poter dire che ero abbastanza decente, più si vede lo sporco… Questo per dire che la misericordia parte sempre dal vedere la miseria. Certi che l’amore è più forte di ogni male.