venerdì 24 luglio 2015

Gli occhiali dello Spirito Santo sono gli opposti di quelli della birra...

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...ovvero quanto conta essere "attraente"... per i cristiani?


di KIRSTEN ANDERSEN per aleteia

Il blog del The Chastity Project ha inserito recentemente un pezzo dal titolo "When Attraction is Irrelevant (and Other Dating Truths)", in cui l'autrice Arleen Spenceley racconta i consigli che le sono stati dati dal suo ex ministro della gioventù sugli appuntamenti, che lei ha subito preso a cuore.

“Avevo posto per e-mail ad Americo [l'ex ministro] una domanda sugli appuntamenti”, spiega la Spenceley. “Come sappiamo che i nostri standard sono solidi e non un segno che esitiamo a fare l'atto di fede richiesto dal matrimonio?”

“Credevo che lo standard principale fosse l'attrazione”, ha continuato. “Pensavo che sia lì che inizia tutto – si guardano le persone dalle quali si è attratte e si vede quale di queste incontra i nostri standard”.

Americo non era d'accordo. “A volte, se la nostra lista di requisiti è troppo lunga, potremmo saltare a una conclusione e prendere una decisione prematura”, le ha detto, aggiungendo che escludendo potenziali pretendenti che non rispondono al nostro tipo fisico preferito “potremmo perderci qualcuno di splendido perché non lo si vede così a prima vista”.

Era un paradigma sconvolgente per la Spenceley, che ha confessato che le parole sagge di Americo le hanno fatto “palpitare il cuore”.

“È un'informazione fondamentale che dobbiamo conoscere se siamo single. È quello che dobbiamo dire ai nostri amici single se non lo siamo”, ha detto la Spenceley.

Sono onestamente felice per la Spenceley perché pensa di avere una giustificazione spirituale al fatto di uscire con uomini che non sembrano le star del prossimo film della Marvel o che non rispondono a qualunque altro canone estetico lei preferisca, ma due cose mi hanno infastidito leggendo quell'articolo: 1) Non sono d'accordo sul fatto che l'attrazione fisica non sia una valida considerazione quando si cerca uno/a sposo/a (visto che sono i vostri gusti quelli che dovete tenere in considerazione, non quelli della società); e 2) Il fatto che sia stata sconvolta dall'idea per la quale avere un appuntamento con una persona non attraente in senso convenzionale potesse andare bene dice qualcosa di inquietante sulla generazione Instagram (siamo davvero così superficiali come veniamo presentati?)

Per amor di giustizia, una parte del consiglio di Americo è solida: “Lo standard principale in uno/a sposo/a potenziale è il suo impegno affinché voi diventiate santi”, ha detto come ricorda la Spenceley. “È questo l'inizio. Si guardano le persone la cui associazione con voi vi rende una persona migliore e si vede da quale di loro siete attratti. Se qualcuno non tira fuori il meglio di voi e non desidera il meglio per voi, allora un'attrazione nei suoi confronti è irrilevante”.

Parole sagge. Purtroppo, ha proseguito con questo paragone: “Gli occhiali dello Spirito Santo sono gli opposti di quelli della birra”.

“Se siamo aperti a guardare alla gente come la guarda Dio”, ha riassunto l'argomentazione di Americo la Spenceley, “allora la gente che una volta era troppo alta, o troppo bassa, o troppo qualsiasi altra cosa può diventare improvvisamente bellissima”.

Mi sembra che ciò che Americo intendeva dire era che “gli occhiali dello Spirito Santo” (a proposito, dove posso comprarne un paio? Probabilmente sono bellissimi!) sono l'equivalente spirituale degli occhiali da birra, non il loro opposto; gli occhiali da birra fanno sì che la gente fisicamente non attraente sembri migliore dopo qualche giro al bar, e gli occhiali dello Spirito Santo fanno lo stesso dopo un po' di Adorazione o di studi biblici. Ma ecco il punto: questa analogia è terribile non solo per la sua povera costruzione, ma perché quale sposo vuole credere che il/la suo/a amato/a debba mettersi un qualsiasi paio di occhiali per riconoscere la bellezza con cui Dio l'ha creato/a?

Non siamo tutti top model. Lo capisco. Ma non dovremmo neanche esserlo. So che i media (e soprattutto i social media) ci dicono tutto il giorno che non siamo abbastanza, e grazie al software di photo editing e ai filtri spesso può sembrare che tutto il mondo sia un gigantesco studio pieno di set in cui interpretiamo la vita che pensiamo dovremmo avere – che ci viene detto che dovremmo avere. Il problema è che questo riduce le persone nella nostra vita a comprimari o a modelle...

Mi ricordo di uno sketch di un episodio del telefilm Louie, in cui un personaggio di nome Vanessa rimprovera Louis C.K., che ha un aspetto nella media, per il fatto di averla liquidata come una persona con cui non si può uscire perché è in sovrappeso. Lui protesta, dicendole “Sei davvero una bellissima...” prima che lei tagli corto e affermi la verità senza mezzi termini:

“Andiamo. Se fossi 'davvero una bellissima', allora avresti detto di sì quando ti ho chiesto di uscire. Sii onesto, Louie. Sai qual è l'aspetto divertente? Flirto con i ragazzi tutto il tempo. Quelli belli. E loro mi rispondono. Nessun problema. Perché sanno che il loro status non verrà mai messo in discussione. Ma ragazzi come te non flirtano mai con me perché vi spaventate di poter stare con una ragazza come me. E perché no?!”

“Se ci guardassi, sai cosa vedresti? Che stiamo bene. Insieme facciamo davvero una bella coppia. E tuttavia non usciresti mai con una ragazza come me”.

Louie protesta ancora, al che Vanessa lo rimprovera di nuovo, stavolta con un linguaggio molto più tagliente. Rende inequivocabilmente chiaro che fare sesso con una ragazza che non trova attraente non è affatto lo stesso che essere orgoglioso di stringerle la mano in pubblico. Per Vanessa, “sentirsi attraente, sentirsi amata” è una delle “basi della felicità umana”.

Qualcosa mi dice che Vanessa non sposerebbe un uomo che ha bisogno di mettersi un paio di occhiali di qualsiasi tipo per trovarla bella – neanche gli “occhiali dello Spirito Santo”.

La verità è che va bene perseguire le persone che troviamo attraenti. Dio ci ha fatti in questo modo. Dobbiamo essere belli per la persona che sposiamo. È così che si crea una nuova vita, dopo tutto. La chiave per trovare bellissimo il giusto tipo di persona non è indossare gli “occhiali dello Spirito Santo”. Il trucco è perdere del tutto gli occhiali.

Gli occhiali dello Spirito Santo sono meglio di quelli della Budweiser? Ovviamente sì. Ma migliori di tutti sono gli occhi e l'anima che Dio ha confezionato con amore solo per noi. Abbiamo tutti gusti diversi, per cui la cosa importante è forse fidarci solo del nostro istinto, insieme a una gentile gomitata dello Spirito Santo. Non serve alcun tipo di occhiali.


[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]