giovedì 23 luglio 2015

L’essenziale



Verso l’incontro mondiale dei giovani consacrati. 

«Svegliate il mondo!»: la consegna di Papa Francesco alle consacrate e ai consacrati di tutto il mondo all’apertura dello speciale anno loro dedicato, farà da filo conduttore all’incontro internazionale per i giovani e le giovani che hanno scelto la vita religiosa, in programma a Roma dal 15 al 19 settembre prossimi.
Come recita il sottotitolo, «Vangelo-profezia-speranza» sono i tre nuclei attorno ai quali ruoterà l’incontro, promosso dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, per quanti si trovano nel periodo immediatamente precedente al noviziato, nel periodo di discernimento e prova, nel tempo della professione temporanea ed entro dieci anni dall’incorporazione perpetua o definita negli istituti e nelle congregazioni. Lo scopo è quello di vivere un’esperienza di formazione, attraverso un approfondimento biblico, teologico-carismatico ed ecclesiologico degli elementi fondamentali della vita consacrata. Si vuole anche offrire uno spazio di condivisione della propria realtà, dei desideri e delle aspettative formative. Senza dimenticare di celebrare e testimoniare la vitalità della vocazione religiosa. 
L’incontro, che si inserisce tra le iniziative per l’Anno della vita consacrata, prevede dei momenti comunitari, che si terranno nel corso delle mattinate nell’aula Paolo VI. È il cosiddetto tempo dell’ascolto. Nei pomeriggi e nelle serate, invece, si terranno degli incontri in base al gruppo linguistic0: italiano, francese, inglese, spagnolo e portoghese. È il momento del restituire, celebrare e testimoniare. Il programma prevede approfondimenti, ascolto di testimoni, dialogo con e tra i giovani e le giovani. Vi saranno anche degli appuntamenti aperti a tutti, come la veglia di preghiera, martedì 15 settembre, alle ore 20.30, in piazza San Pietro, e la messa conclusiva, sabato 19 settembre, alle ore 11.30, nella basilica di San Pietro. 
Presentando l’incontro, l’arcivescovo José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per i religiosi, in un’intervista al Servizio informazione religiosa (Sir), ha spiegato come verranno trattati «temi fondamentali quali la consacrazione, la vita fraterna e la missione». In pratica, i giovani «saranno chiamati a raccontare gioie e speranze. Ne attendiamo almeno cinquemila da tutto il mondo». Il presule ha anche fatto notare come a volte non ci si basi «sugli elementi fondamentali della vita consacrata ma su aspetti minori. Si confonde l’essenziale con il secondario». In effetti, ha aggiunto, «all’inizio tutto è essenziale ma con il passare del tempo il rischio è che tutto diventi secondario. La sfida è rafforzare un’identità che trovi la sua unità negli elementi essenziali della vita consacrata: voti, fraternità e missione». Per questo, è necessaria «profonda unità su questi punti e libertà sul resto».
Intanto, intervenendo a un simposio asiatico in corso in Thailandia, al Redemptorist Center di Pattaya, il cardinale prefetto João Braz de Aviz ha richiamato i religiosi a una riconsiderazione più ampia della loro vocazione e della loro missione: «Non possiamo evangelizzare — ha detto — usando armi o politica, ma dobbiamo amare le persone che serviamo mettendo Cristo al centro delle nostre vite». Il porporato ha invitato tutti a non sentirsi migliori per via della propria scelta: «la radicalità evangelica — ha sottolineato — è di tutti e non ci sono cristiani di prima e seconda classe». Occorre, ha aggiunto, cambiare il modo di rapportarsi con il potere e con il denaro, essere pronti al dialogo e al confronto e capaci di mettersi al servizio delle periferie del mondo.
L'Osservatore Romano