lunedì 27 luglio 2015

Perchè Dio non parla più?

Dio parla ancora!

Ogni raggio di sole che passa tra i rami di un albero ed arriva fin dentro la nostra camera, è un messaggio del signore e del suo inguaribile entusiasmo nel continuare a dire e a ridire “Sia la luce


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di Maria Cristina Corvo
“Prof, ma perché Dio, dopo la morte di Gesù, non ha più parlato con noi? Nemmeno attraverso angeli o profeti prescelti?”
Cara Desirée, Dio ci parla.
In ogni istante.
Non può fare a meno di comunicare sempre e qualcosa, a qualcuno: gli piace troppo.
Dio è Amore e l’Amore non è fatto per stare in solitudine o per fare, ogni tanto, solenni proclami. Dio ci comunica qualcosa ogni attimo.
Lui è Parola che quando “fa”, contemporaneamente “dice”, e viceversa.
Quando si è divertito a far esplodere vita dappertutto, “ha detto”Sia la luce e “la luce fu”.
Ha detto: “Sia Desirée” e “Desirée è stata”.
Ancora oggi, anche adesso, “dice” e “fa”.
A Dio non si confà il famoso proverbio: “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare”. Ogni raggio di sole che passa tra i rami di un albero ed arriva fin dentro la nostra camera, è un messaggio di Dio e del suo inguaribile entusiasmo nel continuare a dire e a ridire “Sia la luce” … e anche tanto altro!
Ogni istante di vita che tu hai, ha appiccicato sopra il post-it del Re dell’universo, con su scritto: “Io ci sono e ti tengo in vita con gioia! Occhio a quel che ti succede e a quel che ti circonda; sono tutti miei bigliettini per farti arrivare al tesoro
Dio parla ancora.
Normalmente usa sei canali di trasmissione per comunicare con noi: la mente, la volontà, le emozioni, l’immaginazione, la memoria e la coscienza.
Poi c’è la Bibbia! 
Questo settimo canale arriva come la domenica; un “settimo giorno” di libera gioia per ubriacarci un po’ di vita, insieme a Dio.
La sua Parola ci giunge ricca di provocazioni concrete, perché Lui è in tutte le cose. Lì, capisci che non c’è differenza tra sacro e profano, corpo e spirito, terra e cielo. Tutto è Sua creazione, tutto esiste con il suo permesso, tutto è un Suo parlare.
La vita, la morte, la famiglia, il lavoro, gli amici, i colleghi, la solitudine, i segreti movimenti del nostro cuore, i grandi fenomeni storici ed i piccoli fatti di ogni giorno…  tutto è sua Parola!  Persino ciò che bello non è.
Ma per il settimo e prezioso canale che è la Bibbia, voglio darti due consigli che provengono dai grandi della spiritualità.
  1. Non è sufficiente leggerla; bisogna capirla. Via quindi la fretta, l’intellettualismo, il fanatismo, la superficialità. Dio stesso ci ha fatto una promessa su chi legge ed ascoltala sua Parola: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata.” (Isaia 55, 10-11)  
  2. Come distinguere la voce di Dio che ci parla, dal vociare della vita frenetica? Samuele udì la voce di Dio, ma non la riconobbe finché non fu istruito da Eli (1 Samuele 3:1-10). Tutti noi abbiamo bisogno di un “Eli”! Potrebbe essere un’amica, un compagno di cammino, una guida spirituale, un familiare, un libro, un corso di teologia, un santo a cui affidarci, un angelo che ci guidi, un evento che ci scuote, un gruppo di preghiera, un’esperienza spirituale, un bravo sacerdote…o perfino un Blog. Di tutto Dio si serve.
“Ma intanto cosa posso fare, fin da subito, per riuscire ad ascoltare Dio?”
Cara Desirée, leggi bene queste parole pronunciate da Gesù: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono” (Gv 10,27).
Mauro ha un piccolo ranch in Toscana. Quando lo vado a trovare lui mi porta con sé a controllare la mandria. Mauro esce dal camioncino, dice qualche parola gentile, e subito siamo circondati dalle mucche che aspettano ansiosamente un boccone di fieno. Ma se io apro lo sportello dalla mia parte del camioncino, la mandria si allontana.
Qual è la differenza? Le mucche stanno con Mauro almeno una volta al giorno, e talvolta due o tre. Grazie a questi loro incontri quotidiani, in cui vengono nutrite e protette, le mucche si sentono a loro agio con lui e riescono a riconoscere immediatamente se fra loro c’è un estraneo.
Se vogliamo conoscere la voce di Dio, dobbiamo trascorrere del tempo con Lui quotidianamente. Più tempo trascorri in intimità con Dio e con la Sua Parola, più ti sarà facile riconoscere la Sua voce e la Sua guida nella tua vita.  
E ricordati: è più facile parlare con Dio che parlare di Dio!
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Fonte: www.intemirifugio.it