mercoledì 27 gennaio 2016

La tolleranza nelle radici islamiche



Storici ed esponenti musulmani riuniti in Marocco. 


È stato definito un incontro storico nel mondo arabo-musulmano quello concluso oggi, mercoledì, a Marrakech, in Marocco, dove circa trecento tra dignitari, studiosi e rappresentanti religiosi di tutte le confessioni provenienti da Egitto, Turchia, Iraq, Pakistan e Iran si sono dati appuntamento in occasione del forum sulla tutela e la salvaguardia dei diritti delle minoranze religiose nelle società musulmane. Tema dell’incontro: «I diritti delle minoranze religiose nelle società a maggioranza musulmana: il quadro giuridico e un invito all’azione». 
L’incontro, promosso dal locale ministero degli Affari islamici, ha esaminato in particolare il contesto storico, i principi religiosi e legislativi che riguardano le minoranze religiose. Ma l’incontro è stato anche un’occasione per contrastare, attraverso l’affermazione della vera tradizione musulmana, l’ideologia del sedicente Stato islamico. Secondo il testo preparato in occasione della conferenza dal patriarca di Babilonia del Caldei, monsignor Louis Raphaël Sako, «sembra che una mano malefica abbia messo in atto tutto ciò che è stato pianificato per cambiare la situazione», causando sofferenze inaudite ai popoli dell’area mediorientale. E non è un segreto — afferma il patriarca — che in tale pianificazione è stato determinante l’intervento di “giocatori” esterni che hanno agito in base alle proprie ambizioni nella regione. Sono quelli che hanno usato la democrazia e la libertà come copertura per privarci delle nostre risorse naturali, della pace e della libertà, e hanno creato il caos e il terrorismo in Iraq e in Medio oriente». 
Durante il vertice, i partecipanti hanno formulato una nuova dichiarazione radicata nella Carta di Medina stilata da Maometto nel 622 e considerata la prima costituzione del mondo musulmano. In questa Carta si trovano elencati i diritti dei non-musulmani nelle società musulmane e la tutela delle minoranze. L’obiettivo è quello di riprendere i principi della Carta per affermare nella dichiarazione finale, con termini e frasi più moderni e secondo la legge islamica, i diritti delle minoranze religiose. Da Marrakech si è voluto così contrastare la filosofia radicale opponendole la vera tradizione musulmana. Tra i numerosi partecipanti, lo sceicco Hamza Yusuf, cofondatore del Zaytuna College of Arts negli Stati Uniti, istituto di arte liberale musulmana. «In questi tempi — ha spiegato lo sceicco — i musulmani devono affermare la loro tradizione basata sui veri insegnamenti circa la tolleranza. Il profeta stesso è stato perseguitato, sapeva in prima persona che stava subendo una persecuzione religiosa».
Fra i partecipanti alla conferenza c’era anche Mohamed Magid, direttore esecutivo della moschea All Dulles Area Muslim Society della Virginia, negli Stati Uniti, il quale ha espresso soddisfazione per il fatto che la dichiarazione si basa su un testo fondante della tradizione islamica. Il punto più importante della dichiarazione — spiega Magid — è che gli studiosi stanno affrontando il problema della tutela delle minoranze religiose radicandola nella tradizione islamica. Magid ha auspicato che le conclusioni del forum siano riprese dai Paesi musulmani soprattutto nella stesura di documenti politici e nei programmi scolastici. Obiettivo fondamentale che ha caratterizzato questo forum è dunque l’affermazione della vera tradizione islamica anche per contrastare l’ideologia dello Stato islamico, responsabile di una persecuzione mirata delle minoranze religiose nelle zone in cui è presente. Secondo gli organizzatori, è forse proprio sul campo di questa contrapposizione ideologica che lo Stato islamico potrà essere sconfitto.

L'Osservatore Romano

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Muslims Advance Consensus for Citizenship for All: The Marrakesh Declaration 
 Religions for Peace 
At the invitation of His Majesty King Mohammed VI, 250 of the world's eminent Islamic leaders convened to discuss the rights of religious minorities and the obligation to protect them in Muslim majority states. This position has historic roots dating to the time of Prophet Mohammed and the Medina Charter. (...)