martedì 31 maggio 2016

Alla fine del mese di Maria...

rosario - preghiera - intercessione


di Andrés D’ Angelo
Per me è difficile parlare della mia Madre Celeste, ammetto di essere di parte. Amo la Vergine Maria con tutto il mio cuore! Maria è la donna per eccellenza, è la donna più sublime che ci ha donato l’amore di Dio Padre. Essendo così sublime, è necessario che siano dei grandi mistici a descriverla e a cantarne le lodi.
Il mese di Maria sta volgendo al termine. Dopotutto io non sono un mistico così autorevole e non posso dunque cantarne le lodi. Ma posso sussurrare una preghiera di ringraziamento, perché Lei è umana ma eccezionale. La Madonna ha fatto molte cose straordinarie sulla Terra, e i Vangeli ne raccontano alcune: ad esempio durante le Nozze di Cana (in cui ha interceduto in modo soprannaturale per far compiere il miracolo a Nostro Signore) o sul Calvario (in cui, col “cuore trafitto da spada”, ha abbracciato con dolore il corpo di Nostro Signore, aprendo per noi le porte del Cielo). È interessante notare che alcuni di questi episodi così straordinari siano avvenuti nelle più comuni delle situazioni:una donna che visita sua cugina per assisterla durante il parto, un bambino che si è perso nel mezzo di una festa religiosa, una madre che va ad una festa di nozze con il figlio… non sembrano episodi tratti da un poema epico, ma potrebbero essere situazioni di una famiglia qualsiasi in un’epoca qualsiasi. Dietro questi misteri – che contempliamo nel Rosario – c’è una donna che è stata concepita senza la macchia del peccato originale, che fa del sublime un’azione quotidiana, che fa diventare divino ogni cosa che tocca. Lei è sublime come è il Cielo, ordinaria come il pane.
Il Vangelo e il Rosario ci permettono di contemplare i grandi misteri della vita di Maria: l’Annunciazione e l’Incarnazione, il calvario del suo cuore di madre, la sua assunzione. Sono tutti misteri su cui non si finisce mai di meditare. Ma la nostra Madre Celeste ha anche vissuto una vita pienamente umana, con le stesse difficoltà che viviamo noi quotidianamente. Perché non chiederle di aiutarci quando la vita diventa difficile, monotona e triste? Lei è passata per le stesse difficoltà, aridità e tristezze. Lei ci comprende in pieno. E come mediatrice di tutte le grazie e intercessore onnipotente, può chiedere a suo Figlio di aiutarci nelle nostre difficoltà. Non importa quanto ci possano sembrare banali, per Lei sono tutte importanti.

1. Nei nostri momenti di dubbio
Quando contempliamo Maria nell’Annunciazione, pensiamo quasi sempre al «Fiat»: «Sia fatto di me secondo la tua parola». E ci dimentichiamo che anche lei ha avuto dubbi. La Madre di Dio era una bambina, secondo i nostri parametri moderni. La grandezza di quanto le stava dicendo l’Angelo deve averle commossa l’anima, al punto che ha immediatamente chiesto: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Quando dubitiamo, quando sentiamo che ciò che ci chiede Dio è troppo, invochiamo Maria e chiediamole di ispirare in noi quel «Fiat» che lei ha saputo dire.

2. Nei momenti in cui abbiamo paura del dolore che verrà

Quando Simeone ha profetizzato a Maria che “una spada le avrebbe trafitto il cuore”, cosa pensate che abbia provato la Madonna? Nessuna madre al mondo vorrebbe mai sapere che il figlio dovrà subire determinate cose; e sebbene Maria abbia accettato la volontà del Padre in totale sottomissione, pensate che forse non si sia addolorata nell’anima? Quando la paura ci paralizza, quando siamo nel panico perché pensiamo che la Croce che ci aspetta sia troppo pesante per le nostre spalle, chiediamo alla nostra Madre di darci la forza che ci manca.

3. Quando pensiamo di perdere i nostri figli

Gesù Bambino perso e trovato nel tempio. I suoi genitori, in preda all’ansia, lo cercano tra i parenti, poi ripercorrono la strada del ritorno verso Gerusalemme lo incontrano tra idottori. Cosa deve aver provato la Vergine quando non riusciva a trovarlo? E cosa deve aver provato quando l’ha incontrato tra le autorità di Israele? Paura, ansia, senso di colpa per non essersi presa cura di Lui? Qualunque madre che non trova più il figlio pensa, quasi immediatamente: “che madre cattiva che sono, non sono stata in grado di prendermi cura di lui”. Forse questi pensieri sono passati anche per la mente della Madonna. Quando pensiamo che i nostri figli abbiano “preso una strada sbagliata”, quando siamo a disagio perché non sappiamo dove stanno andando i nostri figli, invochiamo la Madre e chiediamole di darci calma e di guidare i nostri figli nelle difficoltà che stanno attraversando.

4. Quando andiamo ai piedi della Croce per le malattie di qualcuno a cui vogliamo bene

Alla fine, la profezia di Simeone è diventata realtà. Tutto il dolore del mondo si scaglia contro il Cuore Immacolato di Maria. Suo figlio è “l’Uomo dei dolori”, e lei “la Donna dei dolori”. Lei che si è risparmiata i dolori del parto, deve aver sentito questo dolore come una vera lacerazione dell’anima. Quale padre che vede il figlio soffrire non chiede a Dio di fare a cambio con lui? Quando abbiamo un figlio malato, che soffre, schiacciato dalla croce, invochiamola! Lei sa che i genitori soffrono come se il dolore fosse il loro, perché Lei ha fatto sue le sofferenze di Nostro Signore.

5. Nei momenti in cui ci rapportiamo con gli altri e non veniamo compresi

A Cana di Galilea la vediamo preoccupata, come autentica madre, per il buon andamento della festa di nozze. Non è commovente il suo gesto? Lei è l’unica a rendersi conto che il vino è terminato e chiede a Gesù di convertire l’acqua in vino. Gesù sembra rispondergli in modo strano, addirittura la chiama “donna”, come a porre distanza tra loro. Tuttavia, poi lei ha detto ai servitori: “Fate tutto quello che Lui vi dirà”. Molte volte, quando stiamo con gli altri, sentiamo che rifiutano il nostro aiuto e sembra che paghino il male con il bene. Quello è il momento di invocare la Nostra Madre e chiederle che ci dia la forza per “fare quello che Lui ci dice”!

Terminiamo questo mese di Maria invocandola in tutte le nostre difficoltà, chiedendole aiuto soprattutto per le nostre famiglie e per tutti coloro che sono vicini ai nostri cuori.
Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista

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